scholarly journals Recupero della figura del padre ai margini del medioevo francescano

2021 ◽  
Vol 12 (4) ◽  
pp. 57-96
Author(s):  
Orlando Todisco

Tre le tesi che si è cercato di argomentare sullo sfondo dell’assunto generale, secondo cui l’età moderna prende le distanze dall’età medievale in genere e francescana in particolare non perché autoritaria – il figlio che si ribella al padre secondo l’abituale cliché storiografico – ma perché vuole impiantare la lettura dell’essere non più sulla volontà di Dio e dell’uomo, ma su parametri ispirati al primato della ragione, autonoma e autosufficiente, tribunale inappellabile della verità. Sullo sfondo di quest’assunto, la prima tesi che si cerca di argomentare è che il “padre”, in quanto cifra di volontà creativa, sembra che sia la figura più rappresentativa del “pensare francescano”; la seconda è che il padre traduce tale volontà non prendendo, ma dando, non dominando ma servendo; la terza è che il padre incarna in maniera singolare la responsabilità, non circoscritta alla propria individualità, ma aperta all’altro – famiglia, gruppo, nazione, mondo. In breve, il francescano pare che guardi al padre come all’espressione più compiuta della sua prospettiva filosofico-teologica, in quanto rappresenta colui che dona tutto ciò che è e che ha, con responsabilità, in linea con quel volontarismo per il quale le creature sono non perché avessero un qualche diritto a essere, ma perché volute in radicale gratuità.

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