Nell’area della Puglia meridionale, un tentativo di leggere insieme le testimonianze sulle città di età romana, permette di ricostruire, almeno in parte, il ruolo di riferimento che nell’organizzazione dello spazio urbano e rurale è svolto dalle due colonie più antiche, Brundisium (Brindisi, 244 a.C.) e Neptunia a Taranto (123 a.C.). L’analisi rivela, oltre alle specificità locali, significative affinità nel modo in cui, tra la fine del I sec. a.C. e il I sec. d.C. e soprattutto nell’età di Augusto, nelle città meglio documentate si potenzia la rete delle strade e delle infrastrutture, si organizzano gli spazi della vita collettiva, anche come luoghi privilegiati per esprimere il consenso verso la casa imperiale, si promuovono i culti orientali, si riqualificano i settori residenziali, con uno specifico rapporto tra le dimore aristocratiche e i principali complessi monumentali.