in questo articolo intendo evidenziare alcuni fenomeni che attingono ai registri del populismo e del nazionalismo nel campo politico cristiano libanese. l’arco temporale che prendo in considerazione va dalla primavera del 2005, quando il rientro nell’arena politica di Michel aoun e Samir Ja’ja’ segna un superamento della fase di frustrazione e disincanto (iḥbāṭ) che aveva fatto seguito all’accordo di al-Ta’if e all’imposizione della pax syriana1, fino ai postumi delle elezioni parlamentari del 2018, soffermandomi in particolare sulla composizione delle liste elettorali e sui risultati nei collegi Monte libano 1, beirut 1, nord libano 3, Monte libano 2 e beqaa 1, ossia nei collegi con una maggioranza demografica cristiana2.