Nei loro rispettivi resoconti biografici di Dosso Dossi (1487?—1542), Paolo Giovio e Giorgio Vasari descrissero l'artista della corte ferrarese con una buona reputazione per la pittura dei paesaggi. Con questo articolo si esamineranno le reazioni critiche alla luce del programma storiografico di ciascun autore, considerando come si evolvevano gli approcci di Dosso alla pittura dei paesaggi nel corso della sua carriera. I dipinti di Dosso sono stati a lungo visti come primi esempi di un ‘paesaggio indipendente’, costrutto che deve essere esaminato di nuovo al fine di comprendere pienamente lo scopo, il contesto e il significato delle inusuali scene di paesaggio della pittura di Dosso.