scholarly journals Architravi scolpiti del XII secolo a Piacenza

2021 ◽  
Vol 2 ◽  
pp. 67-92
Author(s):  
Jessica Ferrari
Keyword(s):  

Il saggio è dedicato all’analisi stilistica e iconografica di alcuni architravi scolpiti che ornano i portali delle chiese di Piacenza, una delle località più vivaci nel panorama artistico nord-italiano del XII secolo. L’eredità delle opere realizzate per la cattedrale cittadina dalla bottega di Nicholaus riecheggia nei rilievi delle chiese di San Matteo, Sant’Ilario e dell’inedito portale di Santo Stefano. Attraverso lo studio delle testimonianze storiche superstiti, il confronto con opere del medesimo periodo e contesto e una rinnovata attenzione per i contenuti iconografici, l’intento del saggio è quello di dimostrare la portata simbolica delle raffigurazioni ospitate sugli architravi. Un’attenzione particolare è riservata alla inusuale iconografia dell’Incredulità di san Tommaso presente sul portale della chiesa di Sant’Ilario. Il tentativo di rilettura delle iscrizioni e l’inquadramento di tale opera nel contesto socio-culturale della Piacenza di tardo XII secolo permette di formulare nuove ipotesi sulla connessione tra scelte iconografiche, istanze di rinnovamento spirituale della società e rituali liturgici, sottesa alla realizzazione di sculture che ornano significativamente le porte di accesso ai luoghi sacri, vie di salvezza per i fedeli penitenti.

2009 ◽  
Vol 77 ◽  
pp. 159-223
Author(s):  
Robert Van de Noort ◽  
David Whitehouse ◽  
Marshall Joseph Becker ◽  
Thomas Blagg ◽  
Douglas Burnett ◽  
...  
Keyword(s):  

La relazione presenta i risultati degli scavi condotti tra il 1977 e il 1981 presso le imponenti rovine note come Le Mura di Santo Stefano, situate vicino Anguillara Sabazia, appena 3 km a sud del Lago di Bracciano. La fase più antica di occupazione era relativa ad una fattoria di I secolo d.C. Intorno al 200 d.C. viene costruita una serie di strutture, compreso un edificio a pianta rettangolare su tre piani copiosamente decorato con diciannove tipi di marmo, suggerendo così che il complesso avesse un carattere lussuoso, possibilmente parte di un latifundium. Si hanno evidenze di ulteriori attività nel III o inizi IV secolo d.C. Nel IX secolo, dopo un periodo di abbandono, parte del complesso fu convertito nella chiesa di Santo Stefano. L'aula rettangolare fu rioccupata e le restanti rovine usate come cimitero. Si è dedotto che il sito possa aver funzionato come centro di una proprietà medievale, parte della domusculta papale, o in alternativa come un fundus di una struttura monastica. Nell'XI secolo il sito fu abbandonato, dopo ehe i resti di scheletri appartenenti ad almeno 90 individui, e le ossa di tre cani, furono interrati in un pozzo tappato con pezzi di sculture marmoree romane.


Sign in / Sign up

Export Citation Format

Share Document