MINORIGIUSTIZIA
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(FIVE YEARS 1)

Published By Franco Angeli

1972-5221, 1121-2845

2021 ◽  
pp. 141-150
Author(s):  
Elisa Monticone

A fronte di una società composta da individui sempre più soli e di una crescente diffusa aggressività, l'autrice propone una riflessione sulla necessità per l'avvocato che si occupa di tematiche familiari di ripensare il proprio ruolo, che non si potrà più esaurire nella mera tutela della parte assistita, per comprendere invece anche un impegno preventivo e di cura delle relazioni. Alla professione legale si chiede oggi di ricominciare a formarsi per ampliare le proprie competenze, dotandosi di capacità necessarie a sostenere le famiglie nel comprendere e affrontare pienamente i conflitti dai quali sono attraversate, nell'ottica di giungere, quando possibile, a soluzioni partecipate e potenzialmente più durature. L'autrice avanza l'invito alle professioni a uscire dalla propria solitudine, per creare spazi di conoscenza e condivisione, in cui sentirsi parte di una rete interdisciplinare, capace di elaborare interventi sinergici nuovi, solidi nella tutela dei diritti, ma arricchiti dal fatto di essere frutto della cooperazione tra competenze diverse.


2021 ◽  
pp. 151-162
Author(s):  
Patrizia Gatti

partendo dai presupposti teorici e passando per la narrazione di un caso emblematico, vengono mostrate alcune funzioni del gruppo interdisciplinare. Il gruppo si ispira alla Work Discussion mantenendo inalterato il senso profondo dell'esperienza, ma al tempo stesso integrando nel suo assetto alcune differenze importanti. Nel confronto con i partecipanti non si trova la risposta immediata, né tanto meno l'esperto che offre la "ricetta" magica e risolutiva. Tollerare di non sapere e sostare nell'incertezza è alla base dell'"apprendere dall'esperienza", che consente a chi discute una situazione di lavoro di riattivare un pensiero creativo ed evolutivo, nutrito dal lavoro mentale del gruppo nel suo insieme. Il gruppo diventa così momento di formazione professionale continua nei termini di crescita di sensibilità, incremento di abilità e allargamento della conoscenza.


2021 ◽  
pp. 42-50
Author(s):  
Maria Antonietta Guida
Keyword(s):  

L'autrice esamina la relazione tra sapere giuridico e sapere psicologico, e tra i rispettivi linguaggi, nell'esercizio della giurisdizione in materia familiare. Sottolinea la rilevanza di una specializzazione del giudice che lo renda consapevole delle dinamiche affettive nel processo e capace di decisioni che sollecitino nei destinatari l'elaborazione dei propri vissuti, presupposto per una possibile attenuazione dei conflitti anche nell'interesse preminente dei figli minorenni. Sulla base della pluriennale esperienza di giudice tutelare nei procedimenti di vigilanza previsti dall'art. 337 c.c., evidenzia come la collaborazione sinergica tra interventi giudiziari e interventi di cura, possa favorire una presa di coscienza da parte dei destinatari dei propri bisogni di vita e una assunzione di responsabilità necessaria per una possibile soluzione esistenziale dei problemi sottostanti alla domanda di giustizia.


2021 ◽  
pp. 104-114
Author(s):  
Valeria Agostinelli

Il presente contributo vuole esplorare le complesse dinamiche che regolano il sistema giudiziario quando incontra il minore, le potenzialità e possibilità che apre l'ascolto dello stesso in termini riparativi e i rischi che può determinare l'esame condotto in modo non idoneo: dalla reiterazione del trauma già subito e le sue possibili ripercussioni sulla salute del minore a situazioni psicologiche che estendono i loro effetti alla testimonianza e quindi all'attendibilità ai fini processuali. Affinché l'ascolto avvenga in un contesto tutelante e di protezione, che possa configurarsi anche come uno degli elementi riparativi che concorrono a un processo elaborativo, è necessario un ampio dialogo tra cultura giuridica e psicologica, al fine di permettere la convergenza degli obiettivi di ciascuna disciplina all'interno di un terreno fertile comune in cui è la figura del minore che deve sempre rimanere centrale.


2021 ◽  
pp. 73-80
Author(s):  
Roberta Ghidelli

Il sistema della giustizia minorile chiede agli operatori, giuridici e psico-socio-educativi, di sviluppare sempre più forme e metodologie dialogiche per dare più forza al recupero del minore e alla corresponsabilità di tutti gli attori, istituzionali e non, coinvolti e coinvolgibili. Il servizio sociale del penale è chiamato a svolgere una duplice funzione di facilitazione delle interazioni, una nei confronti del contesto sociale e l'altra verso il sistema della giustizia. Il d.p.r. n. 448/1988 è oramai ampiamente maggiorenne, ma come l'adolescenza termina intorno ai 25 anni anche l'implementazione della normativa necessita ancora di sviluppare spazi discorsivi nei quali rimettere al centro i significati del lavoro con gli adolescenti che delinquono, punta dell'iceberg del disagio e del malessere giovanile.


2021 ◽  
pp. 32-41
Author(s):  
Emanuela Guarcello

La componente pedagogica della magistratura minorile ha fin da subito operato per promuovere una concreta possibilità di emancipazione per i minori e per le loro famiglie rispetto a condizioni di grave difficoltà, disagio e violenza. È un operato, quello della componente pedagogica, che trova le proprie radici entro la costituzione stessa del tribunale per i minorenni e che si offre come contributo alla magistratura nel pensare e nell'attuare un percorso giudiziario a "misura" del minore e in vista del suo pieno compimento. Sebbene vanti radici lontane e autorevoli, è un operato che - proprio per mantenere la propria significatività - deve ripensarsi in relazione al senso che deve assumere oggi e ai modi entro i quali può essere declinato al fine di rispondere alla vocazione interdisciplinare che da sempre contraddistingue l'intima essenza della magistratura minorile. Entro questa cornice, il contributo si offre come spazio di riflessione sul ruolo della componente pedagogica della magistratura minorile con particolare attenzione alla dimensione del giudizio, che anima tanto il compito della magistratura stessa quanto la possibilità per le persone minorenni e per le loro famiglie di accedere a un percorso di reale emancipazione.


2021 ◽  
pp. 170-178
Author(s):  
Anna Bassetti ◽  
Luca Gaburri ◽  
Giancarla Panizza ◽  
Barbara Panzeri

L'esperienza che segue è frutto dei venti anni di lavoro della Fondazione L'aliante con gli adolescenti e le loro famiglie. Tale percorso ha permesso di venire a contatto con bisogni in costante cambiamento, di pensare e sperimentare nuove risposte e di riflettere sugli esiti degli interventi realizzati. Ha inoltre posto le équipe di lavoro di fronte a riflessioni relative all'integrazione delle culture professionali, individuali e di gruppo. Di seguito si presentano due spaccati delle attività della Fondazione: il Centro Diurno, anche tramite la presentazione di un caso, e la Comunità, approfondendo in particolare la relazione tra pensiero individuale e di gruppo.


2021 ◽  
pp. 163-169
Author(s):  
Francesca Artoni

L'articolo affronta il tema dell'interdisciplinarità nell'ambito del diritto di famiglia, analizzando, in particolare, il punto di vista di un avvocato e, quindi, spiegando quali siano le esigenze che portano un legale ad avere un approccio interdisciplinare e quali le conseguenze. Nello specifico, si dà atto di un'esperienza di gruppo nata a Milano e, successivamente, a Napoli e Ferrara e si accenna ad altre applicazioni dell'approccio interdisciplinare.


2021 ◽  
pp. 189-197
Author(s):  
Elisa Anostini ◽  
Flaminia Bandiera ◽  
Giada Triggiani
Keyword(s):  

Il contributo è volto a riflettere sull'incidenza della variabile culturale nei procedimenti giudiziari di controllo sull'esercizio della responsabilità genitoriale in contesti migratori. Il tema è affrontato attraverso il racconto dell'esperienza di tre studentesse del corso di clinica legale "Famiglie, minori e diritto" di collaborazione con il centro torinese di counselling, psicoterapia e supporto psicosociale Frantz Fanon.


2021 ◽  
pp. 23-31
Author(s):  
Stefano Cirillo

L'articolo prende lo spunto da un caso clinico in cui l'utente esprime la sua contrarietà rispetto al trattamento ricevuto dalla rete tribunale-servizi. Vengono evidenziate alcune criticità: l'eccesso di prudenza nella protezione, la sottovalutazione delle risorse della famiglia per il trattamento, la frattura che viene imposta agli utenti tra la fase di valutazione e quella di terapia.


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