CHEIRON
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Published By Franco Angeli

1971-8772, 1127-8951

CHEIRON ◽  
2021 ◽  
pp. 142-166
Author(s):  
Rachele Scuro

L'articolo confronta l'impiego dei beni denaro equivalenti nel mercato del credito urbano e agrario della Terraferma Veneta rinascimentale, attraverso i casi della città di Vicenza e del centro minore di Bassano. Per entrambi sia il mercato del credito regolamentato che ufficioso si basavano su oggetti e materie prime. Da un lato i prestatori ebrei fon-davano i loro guadagni su una vantaggiosa stima dei pegni e l'essere ripagati in merci. Dall'altro, la parte cristiana cui era vietata la pratica usuraria, utilizzava forme di credito mascherato basate sul possesso della terra e la rendita. Entrambi provano come i profitti scaturissero da un sapiente uso del baratto, che si dimostra un mezzo efficiente in un contesto in cui l'indebitamento era strutturale, diffuso e aiutava la creazione di "denaro virtuale" e investimenti.


CHEIRON ◽  
2021 ◽  
pp. 191-224
Author(s):  
Gian Luca Podestà

La creazione di una nuova valuta per le colonie italiane in Africa orientale era guidata da varie ragioni: a) affermare il dominio politico; b) ridurre i costi di transazione; c) costruire l'economia coloniale. Gli eritrei rifiutarono le nuove monete coloniali. Essi forzarono il governo a usare i talleri di Maria Teresa. L'antica valuta austriaca era fusa in oggetti preziosi, i quali costituivano i risparmi delle famiglie. Queste pratiche monetarie erano simili a quelle dell'Ancien Régime in Europa. La persistenza della circolazione dei talleri suggerisce la continuità e la rilevanza di un'economia indipendente e di spazi sociali che contrad-dicevano l'intenzione coloniale di organizzare uno stabile e controllato sistema monetario.


CHEIRON ◽  
2021 ◽  
pp. 225-248
Author(s):  
Karin Pallaver
Keyword(s):  

Questo saggio analizza le principali interpretazioni storiografiche dei sistemi monetari africani. Esaminando alcuni casi studio specifici esso si propone di decostruire i principali pregiudizi che hanno caratterizzato queste interpretazioni. La prima parte analizza il concetto di «baratto» e la sua applicabilità al contesto africano. La seconda si concentra sulle valute precoloniali, in gran parte valute-merce, e decostruisce il cosiddetto «mito della paccottiglia». La terza parte esamina il processo di transizione dalle valute precoloniali a quelle europee durante il periodo coloniale. L'ultima parte, infine, evidenzia alcuni aspetti del forte valore simbolico attribuito alle valute del periodo post-indipendenza e conclude con una breve disamina del mobile money che negli ultimi anni si è sviluppato in maniera esponenziale in diverse aree del continente. L'approccio di lunga durata impiegato dal saggio permette di dimostrare la dinamicità delle pratiche monetarie delle società africane e la loro capacità di adattamento e innovazione.


CHEIRON ◽  
2021 ◽  
pp. 72-86
Author(s):  
Giacomo Todeschini

La crescita europea dell'economia finanziaria e delle banche come isti-tuzioni pubbliche è accompagnata fra XV e XVII secolo da un accen-tuarsi del carattere esclusivo della cittadinanza. Questo fenomeno politico-economico è caratterizzato, nello stesso periodo, da una moltipli-cazione degli elaborati teorici finalizzati alla giustificazione della violenza e della guerra nei confronti di quanti non potessero essere riconosciuti come membri della società europea che si andava rappresentando come soggetto razionale collettivo unificato da specifiche regole economiche, politiche e religiose.


CHEIRON ◽  
2021 ◽  
pp. 46-71
Author(s):  
Cristiano Viglietti

Muovendo dagli elementi di "teoria nativa" sulle origini della moneta presenti in alcune testimonianze antiche, questo contributo intende ri-flettere sul modo in cui le forme e funzioni della moneta dovevano operare nella Roma arcaica. La centralità che la aestimatio giocava nel census a partire dal VI secolo a.C. dovette contribuire a un maggiore intervento dello Stato nell'emissione di lingotti bronzei destinati a ricoprire funzioni monetali e a una diffusione delle attività estimatorie in numerosi aspetti della vita sociale. A tali attività, nella fase in questio-ne, doveva corrispondere tuttavia solo marginalmente una reale circolazione della moneta bronzea a peso, che poteva essere convertita in equivalenti di altro tipo.


CHEIRON ◽  
2021 ◽  
pp. 249-272
Author(s):  
Valeria Siniscalchi
Keyword(s):  

L'articolo analizza, da una prospettiva antropologica, il ruolo del dena-ro in alcune mobilitazioni e sperimentazioni economiche nel campo del food activism. In particolare, attraverso il caso dei sistemi di panieri (associazioni per l'approvvigionamento di verdure e prodotti alimentari freschi) nella città di Marsiglia, l'autore esamina le ragioni dell'apparente invisibilità del denaro e mostra come, ripensando il cal-colo, lo scambio e la produzione, gli individui ridefiniscano i valori so-ciali ed economici del cibo e con essi gli spazi di produzione e di di-stribuzione. Attraverso la solidarietà, lo scambio sociale e il giusto prezzo, il denaro acquisisce un ruolo politico, oltreché economico.


CHEIRON ◽  
2021 ◽  
pp. 5-18
Author(s):  
Maria Cecilia D’Ercole ◽  
Marina Romani

CHEIRON ◽  
2021 ◽  
pp. 87-110
Author(s):  
Maria Nadia Covini

La stima del valore di beni appartenenti alle diverse categorie del con-sumo cospicuo poteva essere complicata da vari fattori, come l'eterogeneità dei pezzi e della loro qualità, o i cambiamenti del gusto e delle mode in vista di modelli di distinzione sociale. Con riferimento alla Lombardia del secondo Quattrocento, lo scritto considera il mo-mento della stima e delle sue valenze (legale, economica, morale e so-ciale), e riguarda alcune categorie significative di beni di lusso come gioie e pezzi di abbigliamento, libri manoscritti e a stampa, oggetti anti-chi e oggetti d'arte, per analizzare alcune peculiarità delle procedure di stima e individuare i più importanti cambiamenti rilevabili nel tempo; e per stabilire, inoltre, chi fossero le persone e le expertises ritenute adat-te a valutare le diverse tipologie di beni.


CHEIRON ◽  
2021 ◽  
pp. 167-190
Author(s):  
Marina Romani

Questo saggio si focalizza sulle pratiche monetarie delle società di antico regime e sul ruolo che, in quell'ambito, svolgevano i consumi cospicui, le monete in oro o argento e la moneta di conto. La prima parte esamina come la possibilità di trasformare in moneta (attraverso la fusione, lo scambio, o il pegno) gli oggetti realizzati in metallo prezioso permetteva loro di svolgere funzioni monetarie. La seconda parte analizza come queste pratiche fossero facilitate anche dai tentativi di conservare una fungibilità tecnica tra questi beni e i conî mentre la moneta di conto nazionale era lo strumento che doveva esplicitare il legame tra valore e prezzi.


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