FUTURIBILI
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Published By Franco Angeli

1971-0720, 1972-5191

FUTURIBILI ◽  
2012 ◽  
pp. 114-120
Author(s):  
Sari Nusseibeh
Keyword(s):  

L'Autore affronta il tema del futuro di Gerusalemme evidenziando l'importanza del simbolismo nel rendere unica la cittŕ, ma anche nel rendere divisa la cittŕ. Due sono i punti che vengono affrontati. E cioč anzitutto che l'occupazione dell'Est Gerusalemme deve finire. In secondo luogo, e anche come ragione per porre fine a questa occupazione, č il carattere speciale e divino di Gerusalemme: per questo Gerusalemme non č conquistabile con la forza e la violenza, in quanto per la sua divinitŕ ha lo status di cittŕ santa. E poi l'entrata a Gerusalemme deve avvenire sulla base dell'uguaglianza degli uomini e del loro status. Guardando al futuro di Gerusalemme essa deve essere ricomposta tenendo presente due elementi: il paesaggio fisico del suo aspetto urbanistico-architettonico e il paesaggio umano dei tanti gruppi sociali che vivono la cittŕ. Paesaggio fisico, paesaggio umano e fine dell'occupazione sono le basi perché le due parti (palestinese e israeliana) possano negoziare come realisti ma anche come idealisti.


FUTURIBILI ◽  
2012 ◽  
pp. 180-194

I curatori della tavola rotonda raccolgono intorno a cinque domande le opinioni di dieci rappresentanti di israeliani e palestinesi. I temi riguardano il ruolo (nevralgico) di Gerusalemme, i suoi confini, il suo essere unita o divisa, gli effetti della costruzione del muro, le immagini del futuro di Gerusalemme. Le risposte, pur sottolineando le prospettive di partenza degli intervistati, riconoscono la grandezza di Gerusalemme, ma leggono negativamente la situazione attuale. Sulle immagini del suo futuro le risposte si fanno piů positive, e sono comprese fra una cittŕ aperta, due capitali per due stati senza confini fisici fra loro, e una cittŕ divisa tra palestinesi e israeliani per arrivare a uno stato per due nazioni per imparare a vivere insieme.


FUTURIBILI ◽  
2012 ◽  
pp. 5-6
Author(s):  
Alberto Gasparini

FUTURIBILI ◽  
2012 ◽  
pp. 7-25
Author(s):  
Alberto Gasparini

L'Autore sviluppa un'analisi dei muri, sia nei loro aspetti negativi che positivi e nei loro rapporti con il confine. Apre il discorso sul confine estroverso e il confine introverso, e piů in particolare analizza alcuni caratteri specifici del muro che divide. Confine e muro vengono poi considerati nelle loro dimensioni storiche: nello stato feudale e nelle cittŕ-stato, nello stato nazionale, nel confine dell'Impero come fine del mondo, nella comunitŕ tradizionale, nello stato moderno e nella modernitŕ, entro gli stati moderni. Inoltre vengono considerati i confini e i muri tra le organizzazioni. Infine l'Autore considera la pace che puň venire dai muri e dai confini; la pace nella fusione e la pace nella separazione.


FUTURIBILI ◽  
2012 ◽  
pp. 134-152
Author(s):  
Sandi Hilal

L'Autore dimostra come anche intorno ai muri la vita quotidiana puň diventare "quasi" possibile, soprattutto attraverso il ruolo dei relais nel passaggio dei confini di Gerusalemme. Tale realtŕ confinaria, anche in questi confini duri, viene illustrata attraverso interviste ai gruppi relais, quali le Machsom Watch, il back to back dei camionisti, i tassisti palestinesi, i dentisti palestinesi. Di questi relais vengono descritti gli obiettivi, le tecniche e i metodi per rendere comunicanti le persone che vivono di qua e di lŕ del confine/muro di Gerusalemme.


FUTURIBILI ◽  
2012 ◽  
pp. 244-266
Author(s):  
Veronica Coslovich ◽  
Mea Maria Della ◽  
Gabriele Pitacco

Il fascino delle utopie č stato e continua ad essere fecondo terreno di confronto per intellettuali, scrittori ed architetti. L'iterazione dell'uso di questo strumento di prefigurazione in campo progettuale ha generato una "abitudine alla provocazione" architettonica al punto da definire una normalitŕ dell'utopia. Questo progetto vuole lanciare una provocazione altrettanto forte affidandosi agli strumenti della disciplina architettonica. Una provocazione che propone delle soluzioni progettuali per una Gerusalemme del futuro dove il conflitto non č la caratteristica predominante della cittŕ. Un futuro di pace senza una data precisa. Un futuro dove i temi possono essere lo sviluppo, il benessere e la qualitŕ.


FUTURIBILI ◽  
2012 ◽  
pp. 27-39
Author(s):  
Alessandro Bianchi

L'Autore descrive e analizza la formazione dello Stato della Santa Sede, e della delimitazione territoriale di esso, a partire dall'occupazione italiana di Roma del 20 settembre 1870. Vengono quindi affrontate le fasi diplomatiche per le quali la previsione del riconoscimento al Papa della Cittŕ leonina viene via via a modificarsi fino alla formulazione della proposta italiana, approvata dal Parlamento italiano il 13 maggio 1871, che va sotto il nome di "Legge delle Guarantigie". L'Autore evidenzia i vantaggi che vengono al Regno d'Italia nel votare tale legge, e i vantaggi che vengono anche alla Santa Sede, anche se essa la rifiuta per adesso e fino al 1929.


FUTURIBILI ◽  
2012 ◽  
pp. 40-81
Author(s):  
Domenico Mogavero

Il tema viene affrontato alla luce degli avvenimenti storici che hanno caratterizzato le vicende della Chiesa in Italia dal 20 settembre 1870, occupazione di Roma da parte dell'esercito italiano, fino ai nostri giorni. L'esposizione si fonda sull'analisi di documenti ufficiali. La storia del muro tra Vaticano e Italia č proposta in tre fasi. La prima, definita di conflittualitŕ insanabile, descrive la situazione venutasi a creare con la breccia di Porta Pia, che determinň l'opposizione assoluta del Papa al nuovo assetto della cittŕ di Roma e dell'Italia. Iniziň da questo evento la cosiddetta "questione romana", incentrata sul mancato reciproco riconoscimento delle due istituzioni (la Santa Sede e il Regno d'Italia). Inoltre, il Papa rifiutň la tutela unilaterale proposta dal governo italiano formulata con la cosiddetta Legge delle Guarentigie. La seconda fase, caratterizzata da reciproco riconoscimento e collaborazione, inizia l'11 febbraio 1929, data in cui furono sottoscritti i Patti lateranensi con i quali fu sancita la riconciliazione tra l'Italia e il Papato. Dopo una trattativa lunga e complessa, si pervenne alla soluzione della questione romana, formalizzata nel "Trattato" e nella "Convenzione finanziaria", documenti che sancirono la nascita dello Stato della Cittŕ del Vaticano e ne riconobbero l'indipendenza e la sovranitŕ, garanzie per l'esercizio libero del ministero del Papa, capo della Chiesa universale. A ciň si aggiunse la sottoscrizione del "Concordato", con il quale furono regolamentate le materie di competenza mista tra Stato e Chiesa. La terza fase č quella della revisione concordataria, motivata dagli eventi seguiti al Secondo conflitto mondiale (caduta del regime fascista e instaurazione di uno stato democratico repubblicano, fondato su una nuova Costituzione) e segnata anche dagli eventi che caratterizzarono la vita ecclesiale (celebrazione del Concilio ecumenico Vaticano e promulgazione di un nuovo Codex iuris canonici). In questa fase, il 18 febbraio 1984 fu sottoscritto l'"Accordo di revisione del Concordato lateranense", con il quale la normativa pattizia fu adeguata alle mutate condizioni sociali, culturali e religiose del Paese della Chiesa.


FUTURIBILI ◽  
2012 ◽  
pp. 105-113
Author(s):  
Menachem Klein

L'Autore sviluppa l'idea di internazionalizzazione di Gerusalemme, attraverso la legittimazione che viene ai dominatori della cittŕ che si sono succeduti nella storia, a cominciare dagli ebrei, dai romani, dai bizantini, dai musulmani, dai cristiani, dagli inglesi e poi ancora dagli ebrei. Tale legittimazione viene analizzata nel luogo della Cittadella di Davide, del profeta e del re, e dello scrittore di Salmi, e nel luogo del Monte del Tempio. Su tali miti di luoghi si alternano diversi popoli. L'Autore osserva poi come gli israeliani alla fine riprendono una narrazione nazionale della Cittadella di Davide, in cui viene manipolata la storia anche nella stessa elaborazione del museo all'interno della stessa Cittadella.


FUTURIBILI ◽  
2012 ◽  
pp. 121-133
Author(s):  
Pier Francesco Fumagalli

L'Autore sottolinea con forza il ruolo delle tre religioni che vivono a Gerusalemme, che in comune hanno il monoteismo, e che hanno dato un volto originale, unico e santo alla cittŕ, pur tra momenti di fondamentalismi e di contrapposizioni acute. Per il futuro č doveroso che si trovi con buona volontŕ e lungimiranza un modo concreto e giusto in cui i diversi interessi e aspirazioni siano composti in forma armonica e stabile. Ciň puň avvenire sottolineando i seguenti punti salienti: 1) attenzione ai pronunciamenti internazionali, 2) rilievo degli aspetti spirituali, storici e culturali di Gerusalemme, 3) inclusione non solo dei monumenti ma anche dell'insieme della Gerusalemme storica, 4) presenza delle diverse comunitŕ religiose che vi vivono, 5) esigenza di trovare un modo concreto e giusto per tutelare i diversi diritti di tutti con uno speciale "statuto internazionalmente garantito", 6) distinte fedi religiose ma insieme l'identitŕ religiosa della cittŕ sotto il profilo della comune "fede monoteistica", 7) necessitŕ di pace e riconciliazione tra Stato di Israele e popolo palestinese. L'Autore mette altresě in evidenza il ruolo della Santa Sede nel perseguire queste direzioni, e in particolare quelle di cittŕ internazionale e di cittŕ "madre di giustizia per tutte le genti, realtŕ unica e insieme universale".


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