scholarly journals Abstracts XXXIX Congresso Nazionale SIAN ITALIA Malattia Renale Cronica (MRC): consapevolezza e competenze infermieristiche dopo un anno di pandemia da SARS-COV2 Bologna 3-4 Ottobre 2021

2021 ◽  
Vol 33 ◽  
pp. 128-135
2019 ◽  
Vol 30 (3-4) ◽  
pp. 204-209
Author(s):  
Caterina Pelosini ◽  
Teresa Lucchese ◽  
Claudia Mannucci ◽  
Claudia D’Alessandro ◽  
Roberta Centoni ◽  
...  

Abstract non disponibile


2018 ◽  
Vol 24 (1) ◽  
pp. 9-12
Author(s):  
V. Barbera ◽  
G. Barbera ◽  
G. Otranto ◽  
R. Faiola ◽  
C. Feliziani ◽  
...  

La calcifilassi rappresenta una condizione clinica severa ed assai grave che si manifesta prevalentemente - ma non esclusivamente - in pazienti affetti da malattia renale cronica (CKD) sottoposti a terapia sostitutiva. Colpisce circa 1′1– 4% della popolazione dialitica (1, 2) e presenta una mortalità assai elevata (60–80%) (3). È caratterizzata clinicamente dalla presenza di ulcerazioni ischemiche a carico della cute e da necrosi conseguente allo sviluppo di calcificazioni distrofiche delle arteriole sottocutanee. L'interessamento penieno è assai raro ed in letteratura ne sono riportate - fino ad oggi - circa 40 segnalazioni. A tale proposito viene descritto il caso di un paziente di 50 anni, seguito presso la nostra UOC che sviluppò tale grave e, purtroppo fatale, complicanza clinica.


2016 ◽  
Vol 28 (4) ◽  
pp. 249-258
Author(s):  
Rosa Grimaldi ◽  
Maria Luisa Muci ◽  
Silverio Rotondi ◽  
Lida Tartaglione ◽  
Mario Rizzello ◽  
...  

Abstract non disponibile


2017 ◽  
Vol 29 (2) ◽  
pp. 90-94
Author(s):  
Federica Giannattasio ◽  
Federica Giannattasio ◽  
Francesco Mario Gentile ◽  
Giuseppe Gernone

Abstract non disponibile


2014 ◽  
Vol 26 (1) ◽  
pp. 65-68
Author(s):  
Duccio Lombardi

Nella malattia renale cronica, il rischio di fallimento d’organo dipende dal grado di severità della proteinuria, la quale è determinata dal numero di podociti persi e dalla conseguente fibrosi glomerulare. Esistono, tuttavia, numerose evidenze cliniche e sperimentali che suggeriscono la possibilità di remissione della malattia renale e, in alcuni casi, persino di regressione del danno, quando ancora l’istologia dell’organo non risulti totalmente compromessa. Tali risultati sono ottenuti in particolare mediante l’impiego di terapie con effetti anti-proteinurici. Nuove evidenze sperimentali suggeriscono perché il blocco della perdita di proteine urinarie permetta la remissione della malattia renale cronica. In un recente articolo di Peired et al., è, per la prima volta, dimostrato come l’albuminuria blocchi il processo rigenerativo a causa del sequestro attuato dall’albumina ai danni della vitamina A, noto agente differenziativo per popolazioni di progenitori staminali presenti in vari organi. La conseguente perdita della vitamina A, complessata all’albumina, con le urine, impedisce, quindi, l’attivazione dei progenitori renali residenti nella capsula di Bowman, bloccando sul nascere la risposta rigenerativa e permettendo la progressione della malattia renale cronica.


2014 ◽  
Vol 26 (3) ◽  
pp. 281-289
Author(s):  
Luca Di Lullo ◽  
Fulvio Floccari ◽  
Rodolfo Rivera ◽  
Antonio De Pascalis ◽  
Vincenzo Barbera ◽  
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La patologia cardiovascolare rappresenta la principale causa di mortalità e morbidità nei pazienti affetti da malattia renale cronica (CKD) e malattia renale cronica terminale (ESRD). La patogenesi della malattia cardiovascolare in corso di nefropatia è multifattoriale e coinvolge fattori di rischio tradizionali e fattori di rischio collegati alla malattia renale. Come ormai universalmente accettato, l'interessamento cardiaco in corso di malattia renale cronica rientra nella cosiddetta Sindrome cardio-renale di tipo 4, la cosiddetta cardiopatia uremica caratterizzata, in primo luogo, dalla presenza di ipertrofia ventricolare sinistra, disfunzione sistodiastolica del ventricolo sinistro e, negli stadi terminali, scompenso cardiaco congestizio e cardiomiopatia dilatativa. La diagnosi di ipertrofia ventricolare sinistra (IVS) è affidata da un lato alle tecniche ecocardiografiche 2D e 3D e, dall'altra, a tecniche di imaging più sofisticate, come la risonanza magnetica cardiaca (CMRI). Scopo della review è quello di effettuare un excursus riguardante l'epidemiologia, la fisiopatologia e la diagnosi dell'ipertrofia ventricolare sinistra nei pazienti affetti da malattia renale cronica. (Cardionephrology)


2018 ◽  
Vol 30 (3-4) ◽  
pp. 204-209
Author(s):  
Caterina Pelosini ◽  
Teresa Lucchese ◽  
Claudia Mannucci ◽  
Claudia D’Alessandro ◽  
Roberta Centoni ◽  
...  

2019 ◽  
Vol 31 (1) ◽  
pp. 30-36
Author(s):  
Luca Di Lullo ◽  
Claudio Ronco ◽  
Fulvio Floccari ◽  
Antonio De Pascalis ◽  
Vincenzo Barbera ◽  
...  

Cardiovascular diseases represent the main cause of comorbidly in chronic kidney disease (CKD) patients, with a 7% incidence in atrial fibrillation (AF) in end-stage renal disease (ESRD) patients. Until recently, prophylactic treatment of atrial fibrillation complications (such as thromboembolism) was mainly based on vitamin K antagonists (VKA) or heparin. In the last years, direct oral anticoagulants (DOACs) have been made available; however, their renal clearance limits their use on patients with severe renal impairment (eGFR <15 mL/min). Among DOACs, Rivaroxaban, a factor X-activated (Xa) inhibitor, shows good renal profile and it can be used in CKD patients up to stage 4 as well as in ESRD patients (at the moment only in North America and Canada). (Cardionephrology)


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