scholarly journals Anna Maria Ortese, Pensare l’alba al fondo di una notte d’inverno

Author(s):  
Federica Stefanelli
Keyword(s):  
2018 ◽  
pp. 283-300
Author(s):  
Andrea Baldi
Keyword(s):  

2018 ◽  
Vol 52 (2) ◽  
pp. 367-376
Author(s):  
Daniela Bernard
Keyword(s):  

Attraverso Il Mare non bagna Napoli di Anna Maria Ortese e Speranzella di Carlo Bernari si vuole analizzare e mettere a confronto la lettura, che mescola il documento con il romanzesco, di una Napoli che esce dalla guerra. Una Napoli in cui la miseria si erge come forza autonoma e distruttiva che rende inerti i suoi cittadini, annullandone o gettandone nel silenzio le coscienze e le volontà. Nell’isolamento bestiale dell’uomo che smarrisce il senso della comunità e della convivenza civile, la miseria diventa abiezione e priva l’uomo della sua umanità, riducendolo a mero oggetto. Salvo trovare nei momenti di maggiore disperazione, le risorse per sopravvivere e dare una possibilità ad una speranza sempre più fioca.


Italica ◽  
1999 ◽  
Vol 76 (3) ◽  
pp. 371
Author(s):  
Cristina Della Coletta
Keyword(s):  

2018 ◽  
pp. 83-98
Author(s):  
Angela Bubba
Keyword(s):  

Una delle più grandi scrittrici del Novecento, Anna Maria Ortese, visse la tua intera esistenza all’insegna  di una voluta distanza dal mondo, una lontananza che tuttavia non era una semplice estraneità da ciò che più la turbava, ma al contrario un punto di osservazione privilegiato da cui indagare e comprendere i nostri tempi. Non un nascondiglio ma un riparo attivo, un rifugio lucido e penetrante dove studiare il dolore della realtà. Seguendo le sue pubblicazioni, e privilegiando l’immagine del nativo americano, della natura e degli animali, emblemi massimi della sensibilità ortesiana, l’articolo esporrà i punti salienti della poetica dell’autrice, sempre tendente a recuperare i misteri del mondo, a scegliere un rifugio e all’interno di questo combattere, per la salvezza propria e altrui.


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