RiassuntoIl contributo mette in luce, attraverso una lettura dei passi relativi al tema nella Divina Commedia, il pensiero di Dante riguardo al denaro, e il sistema etico ed economico su cui si basa tale pensiero. Dante non conosce ancora una concezione sistemica dell’economia nel senso dell’epoca moderna; egli si attiene alla teoria, all’etica e alla psicologia del denaro com’era nota alla tradizione aristotelica, la quale vede già nell’istituzione del denaro in quanto tale un fattore di sopraffazione, ovvero di possibile ingiustizia. Tuttavia, Dante aggiunge a questo modello di pensiero il motivo della Fortuna, e inoltre la trasforma attraverso il tentativo di inserirvi il pauperismo francescano. Le riflessioni di Dante lasciano trasparire un concetto di »bene comune«, il quale aumenta proporzionalmente alla possibilità che hanno i singoli di parteciparvi