divina commedia
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(FIVE YEARS 0)

2021 ◽  
Vol 12 (2) ◽  
pp. 131-147
Author(s):  
Marino Balducci ◽  
Keyword(s):  

2021 ◽  
Author(s):  
Francesco Carracchia

Oggi, nell’anno del Signore 2021, a 700 anni dalla morte del sommo Dante Alighieri, ci si chiede: “Perché un’opera letteraria come la Divina Commedia, cambiati tempi e costumanze, continua, dopo circa settecento anni, ancora ad affascinare?” Affascinare non solo poeti, letterati, artisti ma, incredibilmente, anche i fotografi, che “scrivono con la luce”, come dice l’etimologia, ciò che essi guardano. L’immagine fotografica può essere usata in senso metaforico per illustrare, interpretare, commentare, oggi, la Divina Commedia? La risposta non può essere che affermativa, poiché Dante Alighieri ha scritto degli eterni interrogativi dell’uomo: la tristezza, la violenza, l’avarizia… ma anche la bellezza, la santità, l’amore e così di seguito. E Francesco Carracchia, medico e fotografo, si è messo alla prova con le sue immagini, che ritraggono situazioni fortemente simboliche oltre che di notevole impatto espressivo. La Divina Commedia è un “racconto” in versi. La novità, grazie alla nuova Musa della fotografia, è stata di usare immagini fotografiche che rispecchiano il mondo attuale.


2021 ◽  
Vol 26 ◽  
pp. 187-198
Author(s):  
Mattia Cravero
Keyword(s):  

L’articolo analizza le citazioni ecfrastiche della Divina Commedia nell’opera di Primo Levi e dimostra la loro preponderanza nella produzione del chimico-scrittore. Due incisioni di Gustave Doré, in particolare, si ancorarono alla mente del giovane Levi quando, da piccolo, sfogliò e risfogliò l’opera dell’artista francese, fissandosi come un’icona inossidabile che raffigurava i versi di Dante. Ritornarono alla sua attenzione in età matura, sottoforma di simboliche reminiscenze, durante la sua attività di scrittore, favorendo la sua creatività letteraria e dimostrando un ascendente artistico che l’autore stesso negava di avere. L’intento del presente saggio è dunque dipanare il fil rouge della visualità nell’opera di Levi: tramite la comparazione dei passi e delle raffigurazioni della Commedia, ricostruendo la cronologia che intercorre tra questi rapporti, l’obiettivo è ricostruire l’influenza dell’arte nella vita e nella produzione letteraria del chimico-scrittore.


2021 ◽  
Vol 96 (1) ◽  
pp. 103-116
Author(s):  
Mareike Ullrich

Riassunto Nella novella Les Nuits d’octobre di Gérard de Nerval, una passeggiata nella Parigi notturna è attraversata da numerosi riferimenti alla Divina Commedia di Dante. Se altri hanno già interpretato tali riferimenti come satirici o come segni di una crisi personale, il presente contributo propone di leggere la passeggiata attraverso l’inferno come un’allegoria del viaggio dello scrittore verso il realismo – un progetto che viene messo alla prova nel corso del racconto, ma che si dimostra illusorio e alla fine fallisce.


2021 ◽  
Vol 12 (1) ◽  
pp. 21
Author(s):  
Giovanni Vito Distefano

ABSTRACT: Le Grandi Parodie Disney dei classici della letteratura costituiscono un’originale e intensa impresa creativa, cominciata nel 1949 con L’Inferno di Topolino e ancora oggi portata avanti con successo dagli autori Disney italiani. L’articolo si concentra sui procedimenti adattivi alla base delle Parodie, privilegiando quelli che investono in prima battuta l’elemento narrativo del personaggio. Il close reading condotto sull’Inferno di Topolino, parodia antesignana e manifesto dell’intero corpus, permette di osservare come sul personaggio della parodia si giochi in larga misura il mix di intertestualità e serialità che, con una considerevole prevalenza della seconda sulla prima, caratterizza questi adattamenti. In conclusione, si mostra come le risorse espressive e semantiche del personaggio seriale non solo comportino l’immediata riconoscibilità della parodia, ma sostengano significative innovazioni di ordine tematico-ideologico rispetto all’opera dantesca e coraggiose prese di posizione sull’importanza del fumetto seriale nel sistema culturale contemporaneo.Parole chiave: Grandi Parodie Disney. personaggio seriale. Intertestualità. Divina Commedia. Topolino. Resumo: Le Grandi Parodie Disney dos clássicos da literatura constituem um trabalho criativo original e intenso, que começou em 1949 com o Inferno de Mickey e ainda hoje é apresentado com sucesso por autores italianos da Disney. O artigo enfoca os procedimentos adaptativos subjacentes às paródias, privilegiando aquelas que envolvem, principalmente, o elemento narrativo do personagem. A leitura atenta realizada em O Inferno de Mickey, precursor da paródia e presente em todo o corpus, permite-nos observar como a mistura de intertextualidade e serialidade desempenha, em grande medida, o caráter da paródia que, com uma prevalência considerável do segundo sobre o primeiro, caracteriza essas adaptações. Desse modo, observa-se como os recursos expressivos e semânticos do personagem serial não só levam ao reconhecimento imediato da paródia, mas também sustentam significativas inovações temático-ideológicas no que diz respeito à obra de Dante e às posturas corajosas sobre a importância dos quadrinhos seriados no sistema cultural contemporâneo.Palavras-chave: Grandi Parodie Disney. Personagem serial. Intertextualidade. Divina Commedia. Mickey Mouse. ABSTRACT: The Great Disney Parodies of the classics of literature are a major creative enterprise, begun in 1949 with L’Inferno di Topolino and still successfully carried out by Italian Disney authors today. The article investigates the adaptive procedures of the Parodies, with a special focus on those involving the pivotal narrative element of the character. From the close reading of L’Inferno di Topolino, the first parody to be written and a manifesto of the entire corpus, it is possible to observe how the mix of intertextuality and seriality which distinguishes these adaptations hinges largely on the expressive and semantic resources of Disney serial characters. In the conclusion, the main effects of the prevailing of seriality over intertextuality are discussed, showing how it makes for the immediate recognizability of the parody, supports significant thematic-ideological innovations with respect to Dante's work, and allows for courageous metaliterary assertion on the importance of serial comics in the contemporary cultural system.Keywords: Grandi Parodie Disney. Serial character. Intertextuality. Divine Comedy. Mickey Mouse.


Italienisch ◽  
2021 ◽  
Vol 43 (85) ◽  
Author(s):  
Bürgel Matthias

In his book I luoghi più oscuri e controversi della Divina Commedia di Dante dichiarati da lui stesso (1843), the Brescian scholar Giuseppe Picci (1809–1888) repeatedly uses the studies of Karl Witte, because he obviously sees him as an authority in the field of Dante Studies. A similar attitude towards Witte is also evident in later works that Picci dedicated to the question of the authenticity of the Epistola a Cangrande, although in these he took a position contrary to Witte’s. In the various editions of his successful Guida allo studio delle belle arti e al comporre, however, Picci at no point refers to the German scholar’s edition of the Commedia.


2021 ◽  
Vol 28 ◽  
pp. 209-224
Author(s):  
Franziska Meier
Keyword(s):  

L’articolo torna a interrogare il ruolo di San Paolo nella Divina Commedia. Diversamente da ricercatori recenti secondo i quali San Paolo serve da modello a Dante pellegrino a cui viene accordata una visione divina, questo articolo indaga la misura in cui l’Apostolo potrebbe aver servito da modello anche a Dante poeta. Nel centro dell’argomentazione sta l’analisi della descrizione di San Paolo in Purgatorio XXIX che potrebbe essere collegata a quella d’Omero, e l’interpretazione delle allusioni paoline che pervadono l’invocazione ad Apollo nel primo canto del Paradiso. Le analisi delle due occorrenze paoline mostrano come Dante abbia formato un San Paolo autore come modello per la terza cantica.


Author(s):  
Silvia Trapa
Keyword(s):  

Review of: Cacho Casal, R. (2020). Dante y Quevedo: la “Divina Commedia” en los “Sueños”. London: SPLASH Editions, 126 pp.


2021 ◽  
pp. 001458582110226
Author(s):  
Anne-Gaëlle Cuif

This contribution aims to identify the notions of “tatto” and “tocco” as main agents for soul health and as vectors of spiritual transcendence in Dante’s thought and in particular in the Divine Comedy. In his path from Hell to Paradise, the pilgrim transforms his physical ability “to touch” and “to be touched” in a form of spiritual sensoriality. In this way, the sensitive phenomenons participate to the intellectual processes, pleasure becomes salvation, and the perception of sweetness allows access to the intangible and ineffable realities of Paradise. We will analyze the functions of tactile feeling and experience in their pathological, pharmacological and finally spiritual aspects. First we show how touch feeling, for Christian thought, corresponds to a general modality through which Grace enters into the intellect and through which the intellect perceives the divine phenomena. In this case, pleasure is synonymous with communication with God and is no more related to a condemnable voluptuousness. From the symptomatic touch of physical suffering of Hell to the ineffable sweetness of Paradise, passing through the acquisition of a new spiritual touch in Purgatory, Dante develops this idea through many similarities. Poetic writing becomes itself the instrument through which the soul could taste the divine “stille” in order to turn back to the “stelle”.


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