paolo volponi
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2020 ◽  
Vol 40 (1) ◽  
pp. 99-116
Author(s):  
Maurizio Masi
Keyword(s):  

Il seguente articolo intende valutare più approfonditamente alcune ipotesi sull’eziologia della nevrosi in Memoriale di Paolo Volponi, partendo proprio dall’originaria definizione di questa fornitaci da Freud. Spesso l’interpretazione del testo è rimasta troppo confinata ad un’esclusiva lettura in chiave di “romanzo familiare”, usando una dicitura strettamente analitica del contesto di riferimento, presentato quale unico fattore da cui scaturirebbe il disturbo nevrotico, ben più complesso e subdolo del previsto o di quanto, superficialmente, emerge dal vissuto di Albino, protagonista in primis ed io narrante della storia ed autore del memoriale. L’articolo, dopo una prima attenta e circostanziata descrizione della realtà interiore del nostro, delle sue attitudini ed aspettative, delle sue incertezze e, soprattutto, dei suoi “mali” fisici e morali che tornano quasi come un refrain nelle pagine e nelle note autobiografiche del romanzo, indaga il nesso molto stretto tra nevrosi, sindrome paranoide ed infezione tubercolotica, sulla base di quanto afferma in maniera profonda e precisa lo psichiatra francese Henri Baruk. La tesi si avvale, inoltre, di una confessione importante ad opera del protagonista che chiarisce bene le scaturigini della sua malattia fisica. Egli afferma, infatti, che la mancanza di una resistenza, di un pensiero “forte” fondato su progetti concreti e meno utopici ed astratti, aveva permesso alla tubercolosi d’insinuarsi inconsciamente e lentamente sotto la sua pelle.


2020 ◽  
Author(s):  
Eleonora Lima
Keyword(s):  

Nell’ultimo decennio è stata dedicata una notevole attenzione a come la società dell’informazione e gli strumenti digitali stiano mutando il panorama culturale e linguistico in cui avviene la produzione letteraria. Ma quali sono le radici di questo cambiamento e del dibattito conseguente? Questo libro nasce con l’intento di studiare come, fin dalla prima diffusione delle tecnologie dell’informazione a metà degli anni Cinquanta, due tra gli scrittori italiani più influenti della seconda metà del Novecento, Italo Calvino e Paolo Volponi, abbiano reagito ponendosi domande sulla funzione del linguaggio letterario e della creatività artistica in un contesto di macchine intelligenti ed informazione di massa. Eleonora Lima, sottoponendo a una serrata analisi testi tra i meno battuti dei due autori, tratta dell’opposizione tra mondo naturale e tecnologico in una società in cui l’informazione è divenuta un prodotto e un bene da sfruttare; ricostruisce prerogative e identità dei soggetti biologici e meccanici così come definite dall’allora nascente scienza cibernetica; indaga il ruolo politico della rappresentazione televisiva negli anni della contestazione e del terrorismo. Le analisi comparate, organizzate per nuclei tematici preceduti da un complessivo inquadramento storico-metodologico, fanno emergere le modalità secondo cui ebbe luogo nella scrittura un processo di ‘rimediazione’, e mostrano come, con strategie nuove e spesso divergenti, i due narratori abbiano affrontato in modo personalissimo la necessità di adattare gli strumenti letterari al mutato contesto comunicativo.


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