Quaderns d’Italià
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Published By Universitat Autonoma De Barcelona

2014-8828, 1135-9730

2021 ◽  
Vol 26 ◽  
pp. 187-198
Author(s):  
Mattia Cravero
Keyword(s):  

L’articolo analizza le citazioni ecfrastiche della Divina Commedia nell’opera di Primo Levi e dimostra la loro preponderanza nella produzione del chimico-scrittore. Due incisioni di Gustave Doré, in particolare, si ancorarono alla mente del giovane Levi quando, da piccolo, sfogliò e risfogliò l’opera dell’artista francese, fissandosi come un’icona inossidabile che raffigurava i versi di Dante. Ritornarono alla sua attenzione in età matura, sottoforma di simboliche reminiscenze, durante la sua attività di scrittore, favorendo la sua creatività letteraria e dimostrando un ascendente artistico che l’autore stesso negava di avere. L’intento del presente saggio è dunque dipanare il fil rouge della visualità nell’opera di Levi: tramite la comparazione dei passi e delle raffigurazioni della Commedia, ricostruendo la cronologia che intercorre tra questi rapporti, l’obiettivo è ricostruire l’influenza dell’arte nella vita e nella produzione letteraria del chimico-scrittore.


2021 ◽  
Vol 26 ◽  
pp. 217-240
Author(s):  
Paola Polselli ◽  
Alice Fatone

Nell’ambito delle ricerche sulle competenze linguistiche degli studenti universitari in Italia, il contributo indaga le pratiche di comunicazione scritta e le relative difficoltà espresse da studenti di un corso di recupero OFA in corsi di laurea triennale. L’indagine è parte di un progetto di rilevazione più ampio ed è stata realizzata somministrando un questionario informatizzato. I dati raccolti permettono di sviluppare alcune riflessioni utili sul profilo linguistico-comunicativo di apprendenti dalle competenze definite “fragili”; la loro autorappresentazione in termini di biografia linguistica; i bisogni linguistico-comunicativi espressi in rapporto ai compiti di scrittura, e il senso di autoefficacia percepita in rapporto alle abilità di scrittura funzionale richieste. Nell’insieme, il divario tra il panorama linguistico delle matricole in esame e quello del nuovo contesto di studio avallano le indicazioni circa la necessità di prevedere una specifica formazione linguistica in ambito universitario superando l’impostazione rimediale per una prospettiva più strutturale e continuativa.


2021 ◽  
Vol 26 ◽  
pp. 131-144
Author(s):  
Francesco Ferretti

Il saggio si concentra sull’emblema spirituale che precede l’edizione napoletana (Stigliola, 1594) delle Lagrime del penitente di Angelo Grillo, formato da una crocefissione accompagnata dal distico: “Sani piaga di duol, piaga d’errore, / e diano gli occhi medicina al core”. Di questo distico penitenziale si individua il modello in Gerusalemme liberata, XX 125, rilevando le differenti funzioni dell’arguzia nei due diversi contesti (Grillo sta introducendo una raccolta di parafrasi poetiche dei sette salmi penitenziali, laddove Tasso aveva rappresentato la disperazione di Armida innamorata di Rinaldo, vinta sul campo di battaglia e ormai prossima al suicidio). Dopodiché si considerano le successive apparizioni di questo “cartiglio” ecfrastico (scompagnato dall’immagine cristologica) e si analizzano alcune delle sue molteplici riprese e variazioni concettuali all’interno delle Lagrime e dei Pietosi affetti.


2021 ◽  
Vol 26 ◽  
pp. 171-186
Author(s):  
Silvia De Min

Il contributo è dedicato a una lettura dell’Adone di Giovan Battista Marino a partire da uno studio della lettre-préface di Jaen Chapelain. Per trattare dell’ékphrasis si propone un confronto tra le potenzialità interpretative di questa categoria e i presupposti di una teoria della descrizione e della verosimiglianza, esposti da Jean Chapelain nella lettera che fa da premessa al poema del Marino. L’utilità, il piacere, la meraviglia si rivelano allora essere le chiavi d’accesso a un poema che ci pone dinnanzi agli occhi della mente le complessità dell’arte, dell’architettura, della spettacolarità, in epoca barocca. Questo contributo, infine, vorrebbe porre le basi per uno studio della teatralità dell’Adone in ottica ecfrastica.


2021 ◽  
Vol 26 ◽  
pp. 257-270
Author(s):  
Giovanni Albertocchi
Keyword(s):  
El Niño ◽  

Nel 1884 Edmondo De Amicis si reca in Argentina invitato dal direttore del quotidiano El Nacional a tenere delle conferenze su Garibaldi, Cavour, Mazzini ed altri personaggi della storia italiana. In questo modo prepara anche il terreno per il libro Cuore che arriverà in Argentina tre anni dopo e che sarà accolto trionfalmente, venendo addirittura adottato come libro di testo nella scuola. Verso la fine del secolo però una recrudescenza della cultura nazionalistica che si vedeva minacciata da quella degli emigranti, soprattutto italiani, fa sì che il libro di De Amicis venga proibito dal Consejo Nacional de Educación e sostituito da traduzioni che manipolavano l’originale, nazionalizzandolo in modo da salvaguardare lo “spirito nazionale argentino”. L’articolo analizza la tipologia di tre diversi modelli di traduzione: Corazón argentino. Diario de un niño di Carlota Garrido de la Peña, del 1913; Corazón, Traducción y adaptación para el niño argentino di Germán Berdiales e Fernando Tognetti, del 1937; e Corazón. Adaptación escénica al ambiente nacional del libro de E. de [sic] Amicis, di Germán Berdiales e Pedro Inchauspe, del 1921.


2021 ◽  
Vol 26 ◽  
pp. 199-214
Author(s):  
Paolo Senna
Keyword(s):  

La relazione tra parola e immagine in Buzzati si esprime con i tratti di un marcato polimorfismo che prevede un ventaglio cospicuo di possibilità realizzative: da parole o blocchi di testo inseriti in quadri e disegni, a veri e propri rifacimenti in pittura di nuclei narrativi omogenei precedentemente trattati in un testo scritto o, viceversa, rielaborazioni in chiave narrativa di immagini preesistenti. Tra i diversi casi di tali “riscritture” o “rifacimenti”, Ragazza che precipita appare significativo per osservare da vicino l’officina buzzatiana. Al racconto, uscito in prima istanza sul Corriere della Sera nel 1960 (e da qui ripreso in Il colombre nel 1966), Buzzati fece seguire nel 1962 un dipinto dal medesimo titolo. L’articolo presenta un’analisi sinottica delle due realizzazioni evidenziandone le sovrapposizioni e i significativi scostamenti, ponendo in evidenza i valori costitutivi e i richiami intertestuali.


2021 ◽  
Vol 26 ◽  
pp. 59-80
Author(s):  
Marilena Caciorgna

Le fil rougedi questo breve saggio è l’arte del “tessere” che lega gli antichi ai “moderni”: dall’èkphrasisdi Catullo intessuta nella coperta nuziale alla spalliera di Girolamo del Pacchia con l’abbandono di Arianna fino alle eroine intrecciate da artisti del Rinascimento, da Penelope che tesse il sudario di Laerte a Minerva maestra nell’arte della tessitura ai commentatori dei testi antichi, umanisti-artigiani che intessono chiose, contaminano fonti e creano nuovi “tessuti narrativi”, come nel caso delle spalliere de Musée du Petit Palais di Avignone raffigurantiStorie di Minosse, Pasifae, Teseo, Arianna e Fedra. Letterati spesso dimenticati, “artigiani del mondo antico”, chiosatori anonimi, ma che hanno influito sull’iconografia dei dipinti del Quattro-Cinquecento sia attraverso le loro postille che servono a intessere il ductusnarrativo sia come ideatori del programma consultati da committenti prestigiosi e attentamente seguiti da artisti in cerca di ispirazione.


2021 ◽  
Vol 26 ◽  
pp. 37-58
Author(s):  
Gabriele Fattorini
Keyword(s):  

Ripercorrendo la lunga e ben nota ecfrasi che Pio II dedicò a Pienza nei Commentarii, il contributo intende evidenziare che Enea Silvio Piccolomini progettò e mise in atto - tramite Bernardo Rossellino - un progetto di città in carne e ossa estremamente razionale, che egli seppe finanziare e costruire mattone per mattone, pietra per pietra, edificio per edificio; una città che innalzò a centro di una nuova diocesi e descrisse senza alcuna retorica. Più che il sogno umanistico di una città “ideale” - come di norma si usa dire - Pienza può dunque apparire come un modello pragmatico e virtuoso di grande attualità, particolarmente a fronte delle elaborazioni troppo spesso fumose e tutte concettuali sul tema della “smart city” che tanta fortuna tendono a riscuotere nella società contemporanea.


2021 ◽  
Vol 26 ◽  
pp. 297-300
Author(s):  
Irene Pagliara

Il volume raccoglie ventisei scritti di carattere critico e saggistico, preceduti da un’ampia introduzione e seguiti da un’accurata nota del curatore Antonio Lucio Giannone, costituendo un ulteriore tassello nella ricostruzione del percorso letterario di Vittorio Bodini. Tali interventi, pubblicati su periodici, riviste e quotidiani nell’arco di un trentennio (1941-1970), accompagnano in parallelo tutta l'attività poetica e quella da ispanista dell'autore.


2021 ◽  
Vol 26 ◽  
pp. 293-296
Author(s):  
Valerio Cellai

Recensione al libro di Alberto Casadei Dante oltre l'allegoria, all'interno del quale l'autore espone una sua proposta interpretativa per la Commedia di Dante e alcune proposte esegetiche su alcuni controversi aspetti critico-filologici.


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