Selected Works of Giuseppe Peano. Hubert C. Kennedy

Isis ◽  
1975 ◽  
Vol 66 (1) ◽  
pp. 144-144
Author(s):  
Toshio Umezawa
Keyword(s):  
Nuncius ◽  
1993 ◽  
Vol 8 (1) ◽  
pp. 249-281
Author(s):  
FRANCO PALLADINO

Abstract<title> SUMMARY </title>We have gathered here twenty-six writings from the correspondence of Giuseppe Peano, as well as letters by Alexander Macfarlane and Alexander Ziwet.Peano's letters were addressed to Ernesto Cesaro, an important member of the great Italian school of mathematics founded in the second half of the Nineteenth century. In these writings, Peano discusses various topics: Infinitesimal calculus and Barycentric calculus, the «Rivista di Matematica» and the «Formulario» of which he was editor; didactics and a question about Actuarial mathematics. Some of the writings are confidential in nature: in one letter, Peano proposes exchanging his professorial chair with Cesaro's, and hence transferring from Turin to Naples.The letters written by Macfarlane and Ziwet were sent to Peano; they contain, at the request of Cesaro, information concerning university chairs and the cost of living in the United States.


1988 ◽  
Vol 15 (3) ◽  
pp. 291-294
Author(s):  
Ignacio Angelelli
Keyword(s):  

1974 ◽  
Vol 1 (1) ◽  
pp. 87-89
Author(s):  
Hubert C Kennedy
Keyword(s):  

Nuncius ◽  
1983 ◽  
Vol 8 (1) ◽  
pp. 249-281 ◽  
Author(s):  
FRANCO PALLADINO
Keyword(s):  

2007 ◽  
Vol 31 (3) ◽  
pp. 281-289
Author(s):  
Carlo Minnaja
Keyword(s):  

Molti studi hanno trattato la grande e diversificata attività del matematico italiano Giuseppe Peano, evidenziandone la genialità e l’originalità. Il suo carteggio con il filosofo francese Louis Couturat, recentemente pubblicato, maturato intorno al problema di una lingua internazionale per la comunicazione scientifica, evidenzia anche altri aspetti della personalità di Peano, ma soprattutto mette in luce l’impegno di Couturat nelle proposte di soluzione di tale problema. I due protagonisti convengono sulla necessità dell’adozione di una lingua artificiale, ma all’atto della scelta le vedute non sono più coincidenti. La nascita dell’Ido e il passaggio entusiasta al nuovo progetto da parte di Couturat, che prima era un appassionato fautore dell’esperanto, mentre Peano rimane un fautore del suo latino sine flexione, raffredda i rapporti tra i due e il loro contatto si interrompe bruscamente. Il carteggio è pubblicato con grande apparato critico, accuratezza di documentazione e acutezza di interpretazioni, anche se rimane qualche minima sbavatura. La questione se gli sforzi di Couturat e la nascita dell’Ido abbiano portato un vantaggio alla soluzione della comunicazione internazionale rimane senza una risposta definitiva.


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