Altre Modernità
Latest Publications


TOTAL DOCUMENTS

28
(FIVE YEARS 28)

H-INDEX

0
(FIVE YEARS 0)

Published By Milano University Press

2035-7680

2021 ◽  
pp. 316-318
Author(s):  
Sofia Rossatelli

Mario Vattani, Svelare il Giappone (Firenze, Giunti, 2020, 381 pp. ISBN 978-880-985-846-6) di Sofia Rossatelli


2021 ◽  
pp. 199-216
Author(s):  
Claire Mercier

This paper considers the graphic work of the Chilean artist Claudio Romo from a post-human perspective. Romo's work realizes an opening of imaginaries, above all, new configurations of human being, in order to reconsider the boundaries of human nature and propose a new humanism in relation to a new understanding of modernity. After a theoretical tour of post-humanism, especially of Rosi Braidotti's philosophical nomadism, the paper will approach the post-human bestiary that elaborates Romo, on the one hand, as a questioning of access to empirical realities and, on the other hand, as a presentation of potential life forms. The paper will conclude on the presence, in Romo’s work, of a new affirmative humanism, that is, the experimentation of new modes of subjectivization, as well as the approach of new modes of knowledge.


2021 ◽  
pp. 217-231
Author(s):  
Alice Iacobone

Palaeontologist Jack Horner, along with molecular biologists and other experts, has been working on building an animal that he calls “the Chickenosaurus.” Horner’s purpose is to reverse-evolve a bird into a non-avian theropod by intervening on the genome expression of a chick’s embryo in ways that stimulate the formation of ancestral characteristics (activation of atavism). After a discussion of the project in its scientific detail, I offer a theoretical perspective on the topic that relies on concepts developed by Gilles Deleuze. In particular, I argue that the Chickenosaurus can be regarded as an eligible example of Deleuzian “becoming” and that it deserves philosophical attention in that it displays the “creative involution” through which novelty is produced.


2021 ◽  
pp. 232-245
Author(s):  
Francesco Toniolo

L’articolo propone un'analisi dedicata ai videogiochi in cui degli animali antropomorfizzati (o degli esseri umani zoomorfizzati) sono impiegati come personaggi per costruire contesti narrativi incentrati su piccole società e micro-comunità. Lo scopo del presente lavoro è quello di osservare le peculiarità nell'uso dell'antro-zoomorfismo in contesti simili, dalle implicazioni in termini di identificazione al potenziale messaggio politico di tali prodotti. Il saggio – dopo un'introduzione sull’utilizzo degli animali nei videogiochi e un paragrafo di metodologia sulla scelta dei casi – si concentra su alcuni casi studio rappresentativi di categorie più ampie, distinguendo in particolare tra una prospettiva politico/bellica e una legata alle micro-comunità, le quali in modi differenti si legano a certe rappresentazioni del territorio.


2021 ◽  
pp. 165-180
Author(s):  
Nicola Martellozzo

Il Palio di Ronciglione vanta una tradizione secolare, ma ciò che lo rende davvero unico è l’assenza di qualunque fantino. Alla caduta del canape ogni cavallo sceglie se competere con gli altri, accodarsi o semplicemente non correre, a seconda del carattere di ciascuno. Nel contesto del Palio il cavallo costituisce un co-produttore di processi culturali, che inoltre trasmette la sua esperienza agli esemplari più giovani; quest’ultimo aspetto è particolarmente evidente nelle traiettorie scelte durante la Corsa, fondate su un’incontestabile soggettività non-umana. Va rilevata una prima modalità di iscrizione ‘interna’ alla specie: i cavalli da corsa sono il risultato di una domesticazione secolare abbinata ad una selezione genetica controllata (breeding), che ha progressivamente embricato l’Equus ferus caballus alla società umana. Un secondo aspetto ‘esterno’ riguarda il tracciato della Corsa, vero e proprio ambiente di coesistenza inter-specie: realizzato dalla comunità umana, viene percorso ed esperito dai cavalli, che incidono il tessuto urbano con le loro traiettorie. L’agency dell’animale emerge dunque attraverso l’adattamento creativo al tracciato, un’iscrizione di geometrie non-umane nello spazio. L’intenzionalità del cavallo è ciò che fonda la performance del Palio: per quanto sembri paradossale, la conservazione di questo patrimonio culturale è possibile fintanto che il cavallo può scegliere di non correre.


2021 ◽  
pp. 307-310
Author(s):  
Rossella Carìa
Keyword(s):  
New York ◽  

Valzhyna Mort, Music for the Dead and Resurrected (New York, Farrar Straus & Giroux, 2020, 95 pp.  ISBN 978-037-425-206-9) di Rossella Carìa  


2021 ◽  
pp. 1-2
Author(s):  
Alessandra Galbiati ◽  
Luigia Marturano

Di immagini di parole di animali


2021 ◽  
pp. 299-302
Author(s):  
Ana María González Luna

Daniela Rea (ed.), Ya no somos las mismas y aquí sigue la guerra (México, Penguin Random House, 2020, Versión Kindle ISBN 978-607-319-444-0) por Ana María González Luna


2021 ◽  
pp. 283-298
Author(s):  
Gerardo Iandoli
Keyword(s):  

L’articolo analizza Il Duca di Mantova di Franco Cordelli e Un personnage de roman di Philippe Besson. In questi testi, gli autori si confrontano rispettivamente con la figura di Silvio Berlusconi ed Emmanuel Macron. Attraverso la categoria di ‘ipermoderno’, l’articolo intende studiare alcuni tratti del potere contemporaneo: in una prima parte, si analizzerà lo statuto ontologico dei testi e le modalità usate per mescolare elementi di finzione a dati reali; successivamente, si mostrerà quali immagini del potere emergono dai due politici rappresentati; in conclusione, andando oltre i testi, si cercherà di definire il concetto di ‘Leviatano-ologramma’, al fine di fornire nuovi strumenti concettuali per decostruire l’immaginario politico contemporaneo.


2021 ◽  
pp. 145-164
Author(s):  
Anna Belozorovich

L’articolo prende in esame Vesti bianche (Belye odeždy), il secondo romanzo di Vladimir Dudincev (1918-1998), figura tragica della letteratura sovietica. Dopo Non si vive di solo pane (1957), riscuote un enorme successo ma viene costretto al silenzio a causa dello scandalo politico che ne deriva. Vesti bianche, scritto nel 1966, ma pubblicato solo vent’anni più tardi (1987), è ambientato nel pieno del lysenkoismo, la violenta repressione nei confronti della comunità scientifica che ebbe luogo tra gli anni ’40 e ’50. I suoi protagonisti sono biologi: comprendere la natura, essere in dialogo con il mondo naturale, è la loro prerogativa per ottenere dei risultati. La riflessione scientifica è puntualmente accompagnata da quella filosofica. In una intensa discussione sul rapporto tra l’uomo e la Natura, i protagonisti si schierano su differenti posizioni e sembrano “indossare” figure animali quasi con valore totemico. Le possibili configurazioni della società umana, i rapporti professionali e le esperienze individuali vengono messe in relazione con il comportamento animale. Il carattere associato a questi animali riporta sia al loro comportamento in natura sia alla simbologia ad essi legata nella tradizione popolare russa. La ricerca della verità da parte degli uomini di scienza incontra la necessità di mascheramento, parola chiave della trama. Il mimetismo è vissuto come un inganno necessario, come per mantenere la varietà biologica nel mondo naturale, così per garantire la libertà del pensiero e della ricerca scientifica in un paese paralizzato dal regime.


Sign in / Sign up

Export Citation Format

Share Document