STORIA URBANA
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Published By Franco Angeli

1972-5523, 0391-2248

STORIA URBANA ◽  
2021 ◽  
pp. 167-170
Author(s):  
A cura della Redazione

STORIA URBANA ◽  
2021 ◽  
pp. 77-113
Author(s):  
Jesús Ángel Sánchez-García

Accanto alla pianificazione di nuove città, nei primi decenni del XX secolo il movimento dell'Arte civica trovò nella conservazione delle città storiche uno dei terreni preferenziali per preservare la qualità artistica invocata da Camillo Sitte. All'interno di questo contesto culturale Antonio Palacios formulò le sue proposte di intervento per i centri di due città storiche spagnole: Ourense (1928) e Santiago de Compostela (1932). L'obiettivo funzionale di fornire nuovi accessi alle rispettive cattedrali fu risolto attraverso una piazza fornita di una scalinata nel caso di Ourense e da un viale con un tracciato irregolare e con un effetto scenografico nel caso di Santiago. Prendendo ispirazione dall'architettura storica e tradizionale della Galizia, la personale interpretazione dell'eredità vernacolare fu presentata come uno strumento per operare interventi di riforma e espansione nelle città antiche; tuttavia entrambe le proposte non andarono oltre la fase progettuale.


STORIA URBANA ◽  
2021 ◽  
pp. 165-166
Author(s):  
Michela Tiboni

STORIA URBANA ◽  
2021 ◽  
pp. 115-139
Author(s):  
Carlo Sanna

Istanbul, con i suoi oltre 16 milioni di abitanti, è oggi la maggiore città della Turchia e una delle megalopoli più grandi del mondo. Storica capitale dell'Impero Ottomano, oggi non è solo il maggiore centro abitato della Turchia, ma anche il suo cuore pulsante culturale, sociale ed economico. Da sola, la città genera oltre il 40% del gettito fiscale e circa il 40% del PIL della Turchia, con più del 20% della produzione industriale del Paese. Eppure, appena sessant'anni fa Istanbul era una città portuale stagnante e dimenticata, tagliata fuori dalle rotte del commercio internazionale, con meno di un milione di abitanti e una crescita praticamente nulla. La situazione di Istanbul rispecchiava la condizione della Turchia del secondo dopoguerra: un Paese scarsamente industrializzato e prevalentemente rurale, con strutture economiche basate principalmente sul settore agricolo, infrastrutture scarse e arretrate, poco integrato nel mercato internazionale. In seguito la Turchia fu protagonista di una crescita vorticosa che, seppure caratterizzata da un andamento estremamente altalenante, la proiettò saldamente all'interno dei meccanismi del mercato globale negli ultimi due decenni del XX secolo. Questi processi scossero profondamente Istanbul e l'intero Paese, attraversati da enormi cambiamenti nelle dinamiche non solo economiche, ma anche politiche e sociali. La città fu protagonista di un pluridecennale processo di trasformazione che la portò da poco più di 950 mila abitanti nel 1950 a una metropoli con oltre 8 milioni di abitanti negli anni Novanta. L'articolo analizza come questi processi storici abbiano modificato la struttura economica, sociale, demografica di Istanbul, ponendo le basi per farla diventare la città che è oggi.


STORIA URBANA ◽  
2021 ◽  
pp. 31-50
Author(s):  
Giacomo Lorandi

I più recenti studi sul mercato immobiliare e sulle pratiche abitative nelle città di antico regime hanno messo in luce il carattere polisemico della casa, il cui scambio risponde a logiche frastagliate, che abbracciano la dimensione sociale, politica e simbolica, oltre che economica stricto sensu. La casa, oltre a rispondere a un'esigenza primaria, è un bene capace di generare status e diritti. Questo articolo intende soprattutto segnalare piste interpretative delle fonti finora poco consuete. Si vuole in particolare osservare alcuni specifici aspetti dello scambio immobiliare, con l'obiettivo di mostrare come avviene l'allocazione dei capitali economici, sociali e relazionali all'interno di un gioco asimmetrico, nonché largamente per meato dal credito e dalle dinamiche sociali. Dal testo emerge l'importanza della scelta della tipologia abitativa e la connotazione sociale che questa conferiva al suo proprietario o locatario. Il caso della famiglia novarese dei Pernate è emblematico, poiché sono chiari e ben rintracciabili i passaggi che, dal contado, la portarono ai vertici del l'amministrazione di Novara


STORIA URBANA ◽  
2021 ◽  
pp. 5-30
Author(s):  
Paolo Militello

Il saggio ricostruisce la storia di Misterbianco, casale di Catania sulle pendici meridionali dell'Etna, dalle operazioni finanziarie che a metà ‘600 portarono alla sua vendita e infeudazione, fino alla rifondazione seguita alla distruzione causata dall'eruzione del 1669. Attraverso l'analisi dei censimenti fiscali ("riveli") del 1682, vengono altresì delineate le articolazioni socio-economiche della "nuova" Misterbianco appena ricostruita.


STORIA URBANA ◽  
2021 ◽  
pp. 141-163
Author(s):  
Filippo De Pieri
Keyword(s):  

L'articolo pone a confronto due siti recentemente iscritti nella Lista del patrimonio mondiale Unesco - La Chaux-de-Fonds/Le Locle e Nizza - focalizzandosi sui modi in cui le storie della pianificazione urbana del primo Ottocento sono state mobilitate nella costruzione di narrazioni pubbliche associate al patrimonio urbano. Per quanto simili narrazioni possano apparire discutibili se confrontate con l'evidenza documentaria disponibile, esse sembrano anche capaci di assumere un ruolo di stimolo per l'emergere di nuove ricerche su temi finora scarsamente osservati. I casi di studio offrono un interessante punto di vista per approfondire i legami reciproci che potenzialmente esistono tra storie urbane accademiche da un lato e narrazioni socialmente condivise del cambiamento urbano dall'altro. Se osservati insieme, questi due siti Unesco mostrano la necessità di un riesame comparativo della storia dei piani di primo Ottocento basati sulla griglia, specialmente nell'Europa napoleonica. Già interpretati come l'esito di teorie urbane implicite che privilegiavano l'organizzazione razionale, l'iniziativa individuale, la distribuzione uniforme delle opportunità, questi piani sostennero di fatto una notevole pluralità di immaginari sociali - ben esemplificata in questo caso dalla contrapposizione tra piani concepiti come supporto per il turismo internazionale e le attività di svago lungo la costa francese, e un piano concepito come supporto alla produzione industriale tra le montagne svizzere.


STORIA URBANA ◽  
2021 ◽  
pp. 51-76
Author(s):  
Giorgio Toso

La Reggenza di Tunisi fu colpita tra il 1818 e il 1820 da una grave epidemia di peste, che causò la morte di migliaia di persone. In questo contesto, i Consoli degli Stati europei presenti nel Paese nordafricano riportarono, nelle relazioni dirette ai loro governi, notizie relative alla diffusione e all'andamento del contagio, alla mortalità e alle misure adottate dalle autorità tunisine durante l'emergenza: per quanto viziate talvolta da pregiudizi o imprecisioni, queste relazioni rappresentano una testimonianza diretta sulla peste in Tunisia e sui suoi effetti. In questa sede si presentano i riferimenti all'epidemia nelle relazioni del Console sabaudo a Tunisi, Gaetano Palma di Borgofranco, con un'attenzione particolare per l'immagine, tendenzialmente negativa, del governo e della popolazione tunisini. Attraverso l'analisi di documenti conservati presso gli Archivi di Stato di Genova e Torino emergono quindi non solo i dati pratici relativi all'epidemia ma anche le idee e gli atteggiamenti di un diplomatico europeo ottocentesco nei confronti di una società musulmana nel corso di un'emergenza sanitaria.


STORIA URBANA ◽  
2021 ◽  
pp. 5-12
Author(s):  
Michele Brunelli

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