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(FIVE YEARS 141)

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10
(FIVE YEARS 1)

2021 ◽  
Vol 21 (3) ◽  
pp. 328-346
Author(s):  
Concetta Tino

In the first period of emergency from Covid19, only workplace organizations with essential production activities were able to continue to carry out their work. This required them the implementation of organizational strategies useful to contrast the risk of the pandemic and to protect production performance. The qualitative study conducted in a Lombard company, through semi-structured interviews, aimed at figures with different levels of responsibility, wanted to investigate: (i) which boundary spanning activities were used to manage the emergency? (ii) what factors allowed the effectiveness of the result in terms of contrasting the pandemic and guaranteeing the productivity (iii), what were the perceived effects on the company? Findings highlight the importance of the activities of organizational boundary spanners in emergency management and of those factors that, by supporting the socio-emotional dimension, have determined the organization’s productive advantage.   Le attività dei boundary spanners organizzativi durante la pandemia da Covid19: il caso di un’organizzazione profit.   Nel primo periodo della diffusione dell’emergenza sanitaria da Covid19, solo le organizzazioni lavorative con attività produttive essenziali hanno potuto continuare a svolgere il loro lavoro. Questo ha richiesto loro la messa in atto di strategie organizzative utili a contrastare il rischio della diffusione della pandemia e a salvaguardare la performance produttiva. Lo studio qualitativo condotto, in un’organizzazione profit lombarda, tramite interviste semistrutturate, rivolte a figure con diversi livelli di responsabilità ha voluto investigare: (i) quali attività di boundary spanning sono state utilizzate per gestire l’emergenza? (ii) quali fattori hanno consentito l’efficacia di risultato in termini di contrasto alla pandemia e di garanzia produttività (iii), quali sono state le ricadute percepite sull’organizzazione? I risultati ottenuti evidenziano l’importanza delle attività dei boundary spanners organizzativi nella gestione dell’emergenza e di quei fattori che sostenendo la dimensione socio-emozionale ne hanno determinano il vantaggio produttivo dell’organizzazione.


2021 ◽  
pp. 423-460
Author(s):  
Giuseppe Spoto

Anche se le regolazioni sul commercio dei prodotti agricoli si sono evoluti dagli obiettivi di piena liberalizzazione perseguiti per il commercio dei prodotti industriali, le regole del GATT sono state applicate fin dall’inizio. L’autore dell’articolo ricostruisce il quadro normativo delle fonti internazionali, con particolare attenzione all’Accordo SPS (sulle misure sanitarie e fitosanitarie), all’Accordo TBT (sulle barriere tecniche al commercio), e all’Accordo TRIPs (Trade Related Intellectual Property Rights; Accordo sugli aspetti commerciali dei diritti di proprietà intellettuale). La seconda parte dello studio approfondisce il tema del commercio e dell’informazione a garanzia del diritto internazionale umanitario, partendo da un esame del caso del vino israeliano e dalla motivazione della sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea (C-368/18). Da quando l’OMC è stata istituita sono avvenuti molti cambiamenti, ma soprattutto c’è stata un’inversione di rotta da parte dei Paesi industrializzati che hanno scelto di stimolare accordi commerciali bilaterali rispetto al sistema multilaterale, minando così l’importanza delle regole dell’OMC. La novità più significativa di questa evoluzione è che tali accordi bilaterali non sono più da considerare come ulteriori sviluppi nella costruzione del sistema multilaterale, ma sono spesso diventati dei veri e propri ostacoli alla ricostruzione. Per l’autore, sono proprio le regole del commercio internazionale stabilite con l’OMC a offrire le migliori garanzie di fronte alla crescita degli scambi e alla conquista sempre più crescente di quote significative del mercato mondiale da parte dei Paesi più aggressivi. Le crisi economiche degli ultimi anni e, soprattutto, i recenti sconvolgimenti dei mercati internazionali a seguito della pandemia hanno mostrato la necessità di rinnovare l’agenda globale, legando indissolubilmente la circolazione delle merci (soprattutto agricole) ad ulteriori obiettivi che non possono prescindere dal cambiamento climatico, dalla lotta all’inquinamento e dalla soluzione dei problemi ambientali che sono diventati temi da considerare come tasselli di un unico grande mosaico. Questi obiettivi richiederebbero un rilancio del multilateralismo e confermerebbero l’importanza di trovare un anello comune all’interno dell’OMC.


2021 ◽  
pp. 595-643
Author(s):  
Marialuisa Bottazzi
Keyword(s):  

Solo un numero esiguo di chartae rogate sin dall’alto medioevo si può dire abbia avuto una vita parallela alla consueta e preminente destinazione giuridica o amministrativa notarile grazie alla scelta d’incidere su pietra, il più delle volte da parte dei legatari, anche una sola parte del contenuto testuale pergamenaceo al fine di notificare, di pubblicizzare e di perpetuare, generalmente pro redemptione animae, la memoria di quanto veniva disposto da agiati benefattori a favore, in un primo tempo delle istituzioni monastiche ed ecclesiastiche e più tardi anche gli enti assistenziali, sia religiosi sia laici. La maggior parte di queste non numerose iscrizioni, che classifichiamo come chartae lapidariae, per lo stretto rapporto con le chartae notarili da cui derivano, sono state per la maggior parte prodotte in Italia sin dalla fine del secolo X per essere esposte con una certa frequenza nei luoghi sacri o molto attigui degli stessi. Nella maggior parte dei casi si parla di iscrizioni contenenti atti testamentari o di donazione inter vivos o mortis causa; meno frequentemente il loro tenore dispositivo e probatorio riconduce a bolle papali, decreti o a diplomi regi o imperiali. In ogni caso, siamo sempre di fronte a documenti incisi indiscutibili secondo qualsiasi piano giuridico ma che, per la consuetudinaria perdita del documento notarile da cui derivano e per la facile mancanza anche di uno degli elementi essenziali della charta, per esempio, della datatio, probabilmente per la funzione generalmente assunta, sin dall’impiego romano, di “regesto” dell’atto originale, per la mancanza, si diceva di alcuni elementi essenziale del documento notarile difficilmente possono essere considerati “documenti in senso proprio”, ma solo dei “monumenti” epigrafici a sé stanti, quindi particolarmente interessanti da analizzare solo per il loro “peso” storico. Malgrado ciò, per tutti gli elementi fin qui considerati e riassumibili nella difficoltà di dimostrare l’attendibilità dei contenuti incisi su pietra data l’impossibilità di ricostruire l’intimo impiego epigrafico/documentario intrinseco delle carte lapidarie con il loro originale notarile perduto, qualche importante attenzione verso questo tipo di documentazione è comunque giunta nel secolo scorso grazie ai lavori di Pietro Sella, di Cinzio Violante e di Ottavio Banti. Ciò nonostante, ancora oggi, le chartae lapidariae risultano poco considerate sebbene dinanzi a una rarefazione documentaria, per esempio nel caso di Milano, risultino efficaci per definire il ruolo dei laici sia entro lo spazio ecclesiale sia nella società; sia nello studio degli enti assistenziali, sia religiosi sia laici, come dei ceti dominanti dell’Italia e in special modo di Milano, del secolo XI. Se, dunque sull’interesse storico, seppur analitico dei contenuti della chartae lapidariae, sembra aver spesso prevalso il “peso” diplomatistico, che pone dei limiti all’attendibilità giuridica delle carte lapidarie,con questo lavoro si vuol richiamare l’attenzione su tre casi importanti e eccezionali prodotti nell’ultimo ventennio del secolo XI a Viterbo, a Milano e a Collescipoli.


2021 ◽  
Vol 3 (2) ◽  
pp. 251-296
Author(s):  
Júlio Picon Alt ◽  
Mauren Buzzatti ◽  
Ana Monteiro Costa ◽  
Saritha Denardi Vattathara

Neste trabalho, compreendemos a expansão da fronteira extrativista minerária no Rio Grande do Sul à luz do movimento atual do capital, vinculando a crise de sobreacumulação do capitalismo à decorrente intensificação da acumulação por despossessão, tendo o land grabbing como um dos seus principais ajus­tes tempo-espaço. Nosso objetivo consistiu em apontar as contradições e ameaças sobre os territórios dos agricultores assentados em Hulha Negra e Candiota-RS, considerando os sujeitos diretamente atingi­dos pelo empreendimento, bem como o impacto sobre o processo de reterritorialização como um todo na região, levando em consideração a dinâmica de mobilização e desmobilização de mão-de-obra e os impactos nas estruturas públicas dos municípios. Por meio de revisão teórica marxista e demais fontes secundárias, analisamos criticamente o EIA/RIMA (2020) apresentado pela empresa proponente. Para subsidiar a pesquisa, também foram realizadas entrevistas por ligações e reuniões virtuais com morado­res e representantes das organizações locais, levando em conta i) a Geração de expectativas e incertezas na população; ii) Mobilização e desmobilização de mão-de-obra; iii) Pressão e interferências sobre infra­estruturas e serviços públicos; iv) Dinamismo na economia; v) Aumento/diminuição de arrecadação mu­nicipal, entre outros. Considerando os impactos sobre os assentamentos, a geração de energia por meio de matéria-prima já rejeitada e os danos ambientais já encontrados na região causados pela mineração do carvão pretérita, identificamos que esse empreendimento não se vincula ao desenvolvimento susten­tável local, mas ao land grabbing tão importante à acumulação por despossessão. Palavras-chave: extrativismo; crise de valor do capital; acumulação por despossessão; Assentamentos rurais; Land grabbing.   Abstract In this paper, we understand the expansion of the mining extractive industry’s frontier in Rio Grande do Sul (the southernmost state in Brazil) in light of the current movement of the capital, linking the overaccumulation crisis in capitalism to the resulting intensification of accumulation by dispossession, where land grabbing plays a major role in its time-space adjustments. Our goal is to point out the contradictions and threats on the territories of the peasants settled in two municipalities (Hulha Negra and Candiota), considering the subjects directly affected by the undertaking, as well as the impact on the re-territorialization process as a whole in the region, taking into consideration the dynamics of mobilizing and demobilizing labor force and the impacts in the public structures of the municipalities. Through a Marxist Theoretical review and secondary sources, we critically analyze the EIA/RIMA (2020) presented by the proposing company. To support the research, interviews were also conducted through calls and virtual meetings with residents and representatives of local organizations, taking into account i) the generation of expectations and uncertainties in the population; ii) Mobilization and demobilization of labor; iii) Pressure and interference on infrastructure and public services; iv) Dynamism in the economy; v) Increase/decrease in municipal collection; between others. Considering the impacts on the settlements, the generation of energy through raw material that has already been rejected and the environmental damage already found in the region caused by past coal mining, we identified that this undertaking is not linked to local sustainable development, but to land grabbing that is so important to the accumulation by dispossession. Keywords: extractivism; capital value crisis; accumulation by dispossession; rural settlements; land grabbing.   L'espansione delle miniere di carbone minerale nel Rio Grande do Sul e la crisi del capitalismo contemporaneo: Un’analisi socioeconomica dello EIA/RIMA della centrale termoelettrica Nova Seival negli insediamenti di riforma agraria in Candiota e Hulha Negra   Astratto In questo articolo analisiamo l'espansione della frontiera estrattiva mineraria nel Rio Grande do Sul alla luce dell’attuale movimento di capitale, congiungendo la crisi di sovraaccumulazione del capitalismo alla conseguente intensificazione dell'accumulazione per espropriazione, avendo il fenomeno land grabbing come uno dei suoi principali aggiustamenti spazio-temporali. Il nostro obiettivo era di evidenziare le contraddizioni e le minacce sui territori degli agricoltori insediati nei lotti in Hulha Negra e Candiota-RS, considerando i soggetti direttamente impattati dall'impresa, nonché l'impatto sull’intero processo di ri-territorializzazione nella regione, portando a considerare le dinamiche di coinvolgimento e smobilitazione del lavoro e gli impatti sulle strutture pubbliche nei comuni. Con una rassegna teorica marxista e altri dati di campo, analizziamo criticamente lo EIA/RIMA (2020) presentata dall’impresa proponente. A supporto della ricerca sono state realizzate interviste tramite call e incontri virtuali con residenti e rappresentanti delle organizzazioni locali, tenendo conto i) della generazione di aspettative e incertezze nella popolazione; ii) Surgimento e smobilitazione del lavoro; iii) pressioni e interferenze su infrastrutture e servizi pubblici; iv) Dinamicità nell'economia; v) Aumento/diminuzione della riccetta comunale; tra altri. Considerando gli impatti nei lotti di riforma agraria, la generazione di energia attraverso materie prime già scartate e i danni ambientali già riscontrati nella regione causati dalle attività estrattive del carbone fossile passate, abbiamo identificato che questo progetto non è coerente allo sviluppo sostenibile locale, ma al land grabbing che è il fenoeno importante per l’accumulazione per espropriazione. Parole-chiave: estrattivismo; crisi del valore del capitale; accumulazione per espropriazione; lotti agricoli; land grabbing.


Author(s):  
Nada Županović Filipin ◽  
Maria Rugo
Keyword(s):  

La sottotitolazione, modalità traduttiva largamente utilizzata in Croazia, costituisce un tipo specifico di traduzione audiovisiva, la cui realizzazione richiede l’uso di tecniche particolari. Data la natura effimera dei sottotitoli (rimangono sullo schermo per la durata massima di sei secondi), finora in Croazia sono state svolte pochissime analisi traduttive e linguistiche di testi sottotitolati, benché si tratti di testi rivolti al vasto pubblico. Il presente contributo prende in esame il tema succitato dal punto di vista dell’italianistica croata, analizzando le modalità traduttive adottate nella sottotitolazione dal croato all’italiano del premiato cortometraggio spalatino Ritki Zrak (Aria rarefatta), girato nel 2016. In primo luogo viene descritta la varietà linguistica utilizzata nel film, classificabile come parlata giovanile della città di Spalato; in questa sezione viene sviluppata un’analisi sia sociolinguistica che dialettologica della varietà in questione. In seguito, vengono presentate le strategie di traduzione utilizzate solitamente nella sottotitolazione. L’analisi sarà svolta seguendo i modelli teorici proposti per l’analisi di questo tipo testuale, in particolare il modello di Gottlieb e quello di Lomheim, entrambi incentrati su una tassonomia di procedimenti il cui fine principale è di mantenere nel testo di arrivo il maggior numero di informazioni semantiche, stilistiche e culturali del testo di partenza. Particolare interesse sarà dedicato al trattamento degli elementi culturospecifici, problematici dal punto di vista traduttivo; nella cultura d’arrivo, infatti, molto spesso sono inesistenti e il traduttore deve trovare la soluzione migliore che resti il più fedele possibile alla cultura di partenza. Infine, sulla base dell’analisi condotta, verranno analizzate le caratteristiche del sottotitolaggio come tecnica di traduzione audiovisiva e si cercherà di fornire osservazioni generali sull’orientamento del metatesto in questo tipo di traduzione.


Author(s):  
Arianna Mautone
Keyword(s):  

L’inquinamento atmosferico può essere definito come la presenza in aria di una o più sostanze in concentrazione tale da avere la potenzialità di produrre un effetto avverso. Concorrono all’inquinamento  fattori, quali l’antropizzazione del territorio, le interazioni chimico-fisiche che avvengono tra sostanze in atmosfera e le condizioni meteorologiche. Per far fronte alla tutela della qualità dell’aria sono stati introdotti degli Strumenti legislativi che pongono limiti alle emissioni nazionali, alle concentrazioni degli inquinanti in aria e obbligano Stati, Regioni e Province autonome a predisporre Piani per il risanamento dell’aria in caso di non conformità con i parametri prestabiliti. La valutazione della qualità dell’aria è effettuata attraverso le reti di monitoraggio, ossia punti di misura dislocati sul territorio secondo criteri e metodi definiti. L’obiettivo del presente studio è l’analisi approfondita dei dati di qualità dell’aria per la valutazione degli effetti delle differenti misure restrittive attuate per far fronte all’emergenza sanitaria da Sars-CoV-2. Nello specifico, le analisi sono state condotte mediante il confronto dei dati di qualità dell’aria dell’anno 2020 rispetto all’anno 2019 registrati nelle Regioni Campania, Emilia-Romagna e Piemonte. I risultati hanno consentito di confermare come, generalmente, il lockdown abbia contribuito ad una significativa riduzione in termini di concentrazioni di ossidi di azoto.


2021 ◽  
pp. 231-249
Author(s):  
Onofrio Bellifemine
Keyword(s):  

Nel 1956 la Polonia è stata attraversata da significative trasformazioni politiche, culturali e sociali. Queste sono connesse agli eventi che hanno stravolto il Pcus e il comunismo internazionale dopo la denuncia dei crimini commessi da Stalin durante il XX congresso del partito tenutosi a Mosca. Particolarmente significative sono state l'emergere di una corrente riformista all'interno del PZPR, la rivolta operaia di Poznan e la sua severa repressione, il ritorno alla segreteria del partito di Władysław Gomułka e l'apertura di una nuova fase politica che ispirerà la rivolta di Budapest. Queste vicende hanno goduto di una grande attenzione presso l'opinione pubblica internazionale. Nel seguente saggio si analizza in modo critico come la stampa italiana ha ricostruito questi fatti, quali interpretazioni sono state fornite a seconda delle fasi sulla Polonia e sulle evoluzioni della situazione politica.


Author(s):  
Lilian Reis da Silva

La conformità è un programma che mira a proteggere le organizzazioni dal verificarsi di frodi finanziarie, corruzione, comportamenti e/o comportamenti inappropriati dei dipendenti ad esse collegati, prevenendo che la loro buona reputazione e solidità finanziaria vengano compromesse. È uno strumento il cui scopo è stabilire regole, standard e linee guida per i processi interni all'interno delle organizzazioni. È stato sviluppato negli Stati Uniti nel 1970 e le sue pratiche sono state trasformate in un istituto legale, attraverso l'emanazione della legge pionieristica FCPA (Foreign Corrupt Pratices Act), motivata dal caso Watergate, che ha coinvolto l'allora presidente Richard Nixon e membri del suo governo, pagando tangenti in ricerca a favore della sua rielezione. In questo contesto, questo articolo ha come domanda guida: come collaborano i vantaggi offerti dal programma di conformità e Gestione del rischio per ridurre i rischi di frode, atti illeciti e corruzione all'interno delle organizzazioni? L'obiettivo di questo studio era presentare i benefici forniti dall'adozione del programma di conformità e Gestione del rischio nelle aziende pubbliche e private, nei loro processi interni e nelle relazioni con il loro segmento di attività, e come collaborano per mitigare le frodi. La ricerca bibliografica è stata adottata come metodologia, discutendo i benefici causati dai programmi di prevenzione delle frodi. È stato riscontrato che i programmi di conformità e di gestione del rischio apportano benefici effettivi di protezione del rischio, mitigando le frodi e la corruzione, insieme a nuove soluzioni di governance delle tecnologie dell'informazione (IT), come la governance aziendale, la gestione del rischio e la conformità (EGRC).


Author(s):  
Camilla Muccini et al.

Obiettivo di questo studio era la valutazione della prevalenzadi ispessimento dell’intima-media (>1.00-1.20 mm) e diplacche (>1.20 mm), in una coorte di persone che vivonocon HIV, e i fattori di rischio per queste condizioni.<br />Il Progetto è iniziato nel 2019 e coinvolge otto centri italiani. Le misurazioni della carotide erano eseguite da un medicoappositamente preparato, che valutava i seguenti parametri:spessore medio-intimale delle carotidi comuni e interne, sia a sinistra che a destra. Sono state raccolte informazionisui fattori di rischio per le malattie cardiovascolari, la contadei CD4+, i lipidi serici, la glicemia, e l’indica di massa corporea (BMI).<br />L’associazione tra risultati patologici e potenzialifattori di rischio è stata valutata utilizzando la regressionelogistica, con gli odds ratio (OR) e gli intervalli di confidenzaal 95% (95% CI). Tra 1147 pazienti valutati, con età media di 50 anni, 347 (30.2%) avevano risultati patologici (15.8% placche e 14.5%IMT).<br />Oltre ai fattori di rischio soliti, come età avanzata, sessomaschile, sovrappeso e dislipidemia, una conta dei CD4+nadir < 200 celle/mm³ era associata con una prevalenzamaggiore di placche (OR aggiustato 1.79, 95% CI 1.23-2.61).<br />L’uso di INSTI era suggerito come associato con risultati patologici. Questi dati mostrano che la percentuale complessiva di lesionidella carotide è ancora elevata.<br />L’ecografia color-Dopplerpotrebbe ricoprire un ruolo chiave nell’indentificare equantificare le lesioni aterosclerotiche nelle persone che vivonocon HIV, anche a uno stadio molto precoce, e dovrebbevenire inclusa nell’algoritmo di gestione delle comorbiditàin questi pazienti.


2021 ◽  
pp. 1-29
Author(s):  
Maura Pozzi ◽  
Carlo Pistoni ◽  
Daniela Marzana ◽  
Lorenza Arpini ◽  
Sabina Moro ◽  
...  
Keyword(s):  

Il presente studio indaga il contenuto e la struttura della rappresentazione sociale (RS) di (dis)obbedienza, al fine di comprendere la relazione con l'autorit&agrave; in un gruppo di allievi delle Forze Armate Militari. Per il raggiungimento di questo obiettivo &egrave; stato utilizzato un questionario self-report, in versione online.Le analisi sono state condotte su un campione di 389 soggetti. I risultati mostrano come i concetti di (dis)obbedienza siano considerati come diametralmente opposti: l'obbedienza risulta avere una connotazione prevalentemente positiva, connessa a termini quali "rispetto", "lealt&agrave;", "fiducia" e, di contro, la disobbedienza risulta avere un'accezione per lo pi&ugrave; negativa, connessa a termini quali "irrispettosa", "negativa" e "sbagliata". Questi risultati avvalorano l'ipotesi che il contesto specifico abbia una forte influenza nel determinare le rappresentazioni sociali sul tema in oggetto.


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