scholarly journals Malattia di Cushing e adenoma ipofisario multiclonale: la strana coppia

2020 ◽  
Vol 21 (6) ◽  
pp. 488-489
Author(s):  
Irene Gagliardi ◽  
Marta Bondanelli ◽  
Luca Borgatti ◽  
Alba Gaban ◽  
Maria Rosaria Ambrosio ◽  
...  
1994 ◽  
Vol 7 (1) ◽  
pp. 17-26 ◽  
Author(s):  
J.L. Doppman

Quando il prelievo dei seni petrosi inferiori (IPS) per la diagnosi differenziale della sindrome di Cushing fu introdotto negli ultimi anni 70, la sua validità fu sottostimata a causa della non compresa necessityà di un prelievo bilaterale. Oltrettutto, il valore di una emiipofisectomia cieca quando nessun tumore sia identificato al tavolo operatorio non è stato apprezzato fino a che non e stato introdotto il prelievo simultaneo bilaterale. Il prelievo dei seni petrosi è meglio eseguito mediante puntura bilaterale delle vene femorali, sebbene in particolari circostanze, le vene giugulari interne possano essere direttamente cateterizzate. La valvola presente alla giunzione tra vena giugulare interna sinistra e vena innominata può essere difficile da superare specie in pazienti con accentuata lipomatosi mediastinica che disloca la vena innominata. I seni petrosi inferiori drenano nella parete mediale delle vene giugulari interne nel tratto immediatamente caudale alla base cranica. Il catetere deve essere posizionato alla giunzione tra segmento verticale e orizzontale del seno petroso inferiore al di sopra della confluenza del plesso venoso vertebrale (VVP). I prelievi dal seno petroso rifletteranno il drenaggio dal seno cavernoso omolaterale solo quando l'iniezione retrograda di mezzo di contrasto opacizzera il seno cavernosa. Cateteri con curve terminali prefissate, quali quelli con configurazione «viscerale» o «a Cobra», tendono a entrare nel plesso venoso vertebrale. Prelievi da queste vene porterebbero ad una diagnosi erronea di sindrome di Cushing ectopica. Gradienti unilaterali si riscontrano nel 40% dei pazienti con comprovato adenoma ipofisario corticotropo cosicchè il prelievo bilaterale è essenziale. Il posizionamento routinario di un catetere Tracker nel seno cavernoso non è necessario e aggiunge considerevoli costi. Cateteri Tracker possono essere usati per attraversare i seni intercavernosi allo scopo di ottenere campionamenti bilaterali in pazienti con una vena giugulare interna ostruita. Per quanto riguarda la nostra esperienza, il successo del prelievo bilaterale dei seni petrosi supera il 98%. Nel 30% circa dei casi, il seno petroso inferiore si connette con la vena giugulare interna attraverso un plesso di vene e in tali casi l'uso di un catetere Tracker si può rendere necessaria. In meno del 2% dei pazienti non c'è connessione tra il seno petroso inferiore e la vena giugulare interna di un lato. Dopo la raccolta di campioni basali, viene eseguita la stimolazione con CRH (corticotropin-releasing hormone) somministrato alla dose di 1 ug/Kg di peso corporeo e prelievi bilaterali dai seni petrosi vengono eseguiti a tre minuti. Abbiamo routinariamente eseguito prelievi a 5 e 10 minuti dopo la stimolazione con CRH, ma i massimi gradienti si sono sempre riscontrati nei campioni raccolti a tre minuti. Il prelievo bilaterale dei seni petrosi è un test estremamente accurato. Senza stimolazione con CRH, il test ha una affidabilita diagnostica del 95% nel distinguere un Cushing ipofisario da una sindrome da iperincrezione ectopica di ACTH utilizzando un gradiente centrale/periferico di 2/1. Dopo stimolazione con CRH, il prelievo petrosa ha una sensibilità del 100% (gradiente minimo 3/1) in presenza di malattia di Cushing. Pazienti con sindrome da iperincrezione ectopica di ACTH non mostrano gradienti di ACTH nei seni petrosi né prima né dopo stimolazione. Tuttavia, il prelievo dai seni petrosi è veritiero solo quando la normale secrezione ipofisaria di ACTH sia soppressa. Pertanto, pazienti con sindrome ciclica o di pseudo-Cushing e pazienti in terapia soppressiva non devono mai essere campionati. In una revisione dei nostri primi 265 casi di malattia di Cushing confermata chirurgicamente e in 20 casi di provata sindrome di iperincrezione ectopica di ACTH, il prelievo dei seni petrosi è risultato aver una sensibilita del 98% prima del CRH e del 100% dopo CRH. Nei nostri primi 265 pazienti non si sono avute complicazioni ad eccezione di occasionali ematomi inguinali. Abbiamo successivamente modificato la configurazione del catetere angolandolo di 90° a 2 cm dalla punta. Nelle successive 150 indagini, un paziente ha presentato una emorragia pontina e due altri pazienti hanno accusato sintomi transitori di disfunzione pontina, scomparsi immediatamente dopo il ritiro del catetere. I sintomi da disfunzione pontina, vale a dire perdita della sensibilità periorale, sensazione di «lingua grossa», fuggevoli alterazioni del sensoria, sono aspecifici e facilmente confondibili con ansia eccessiva. Con l'abbandono dei cateteri con angolazione fissa mediale non abbiamo più registrato complicanze nei successivi 250 pazienti. Noi raccomandiamo il prelievo dei seni petrosi in tutti i pazienti con syndrome di Cushing ACTH-dipendente e con Risonanza Magnetica sellare normale. In tali circostanze, il prelievi dai seni petrosi può escludere un carcinoide bronchiale secernente ACTH, simulante un'origine ipofisaria del Cushing. I carcinoidi bronchiali sono la causa più frequente di iperincrezione ectopica di ACTH e metà di essi simula esattamente un adenoma corticotropo ipofisario. In aggiunta, quando il neurochirurgo non sia in grado di identificare un microadenoma durante un'esplorazione per via trans-nasosfenoidale, l'emiipofisectomia basata sui gradienti petrosi è risolutiva nell'80% dei pazienti (in base a una casistica di più di 50 casi in cui una tale resezione cieca è stata eseguita). Raccomandiamo inoltre il prelievo dai seni petrosi in tutti i pazienti con sindrome di Cushing ACTH-dipendente, con RM sellare positiva o dubbia, e test biochimici incerti (negativi i test di soppressione col Dexamethasone o di stimolazione col CRH). Nella popolazione femminile compresa tra 20–35 anni, si ha un riscontro di «incidentaloma» ipofisario nel 10%. Il prelievo dei seni petrosi è necessaria per escludere un incidentaloma ipofisario in presenza di una sindrome da iperincrezione ectopica di ACTH. In conclusione, il prelievo dai seni petrosi è una metodica estremamente accurata e un test sicuro per la differenziazione tra ipercortisolismo ACTH-dipendente ectopico o ipofisario utile inoltre ad offrire una opportunità chirurgica quando l'esplorazione transsfenoidale risulti negativa.


2014 ◽  
Vol 15 (5) ◽  
pp. 238-239
Author(s):  
Alberto Tresoldi ◽  
Pierina Navarria ◽  
Piero Picozzi ◽  
Paolo Colombo ◽  
Giovanni Lasio
Keyword(s):  

2017 ◽  
Vol 37 (4) ◽  
pp. 303-307
Author(s):  
C. Zhang ◽  
X. Ding ◽  
Y. Lu ◽  
L. Hu ◽  
G. Hu

Lo scopo del presente studio è stato quello di chiarire i fattori di rischio della rinoliquorrea a seguito di un approccio transfenoidale e di discuterne la prevenzione e il trattamento. Abbiamo revisionato retrospettivamente 474 casi consecutivi di adenoma ipofisario trattati con 485 procedure chirurgiche per via transfenoidale da Gennaio 2008 a Dicembre 2011 nel nostro dipartimento. Abbiamo analizzato l’incidenza di fuoriuscita di liquor cefalorachidiano intraoperatoriamente e nel postoperatorio, e la riuscita di varie strategie di riparazione. Abbiamo riscontrato fuoriuscita di liquor intraoperatoriamente in 85 casi (17.9%) e postoperatoriamente in 13 casi (2.7%). Sette dei 13 pazienti con rinoliquorrea postoperatoria non avevano mostrato fuoriuscita di liquor intraoperatoriamente; tre di questi pazienti avevano adenomi secernenti ADH. Dei rimanenti 6 pazienti con fuoriuscita di liquor sia intra che postoperatoria, 2 erano stati trattati per prolattinoma gigante e invasivo e 2 erano già stati sottoposti in passato a chirurgia trasnfenoidale. In 8 pazienti la fuoriuscita è stata risolta mediante puntura lombare, drenaggio lombare, riposo in posizione semi-reclinata o altri trattamenti conservativi. Due casi sono stati trattati mediante schiuma di gelatina e colla di fibrina utilizzando un approccio transfenoidale e due con grasso autologo e ricostruzione del pavimento della sella utilizzando un approccio transnasale endoscopico. Dopo essere stato sottoposto a due tentativi di riparazione per via transasale, un paziente è stato trattato con successo mediante un ulteriore drenaggio subaracnoideo. In conclusone le procedure che fanno uso di schiuma di gelatina, colla di fibrina e impianti di grasso autologo sono efficaci ai fini del trattamento della rinoliquorrea postoperatoria in pazienti sottoposti a chirurgia transfenoidale. Quando viene rilevata una perdita di liquido cefalorachidiano in corso di chirurgia transfenoidale, un’appropriata ricostruzione del pavimento della sella e un follow up a lungo termine sono necessari.


2013 ◽  
Vol 14 (2) ◽  
pp. 89-89
Author(s):  
Marco Mendola ◽  
Elena Passeri ◽  
Antonietta Tufano ◽  
Sabrina Corbetta ◽  
Bruno Ambrosi
Keyword(s):  

2019 ◽  
Vol 20 (3) ◽  
pp. 179-180
Author(s):  
Adriana Albani ◽  
Salvatore Cannavò
Keyword(s):  

2011 ◽  
Vol 12 (3) ◽  
pp. 117-121
Author(s):  
Alessandra Vottero ◽  
Sandro Loche
Keyword(s):  

Cephalalgia ◽  
1983 ◽  
Vol 3 (1_suppl) ◽  
pp. 117-121
Author(s):  
Pierangelo Bossolo ◽  
Claudio Canepari ◽  
Mimma Maria Daguati ◽  
Alberto Cozzi ◽  
Marisa Fioravanti ◽  
...  

A chronobiological study was carried out in headache syndromes due to empty sella or to pituitary G.H.- and PRL-secreting adenomas. In the empty sella syndrome only the chrono-organization of G.H. secretion was disturbed, whereas pl. PRL exhibited the usual circadian pattern. The circadian rhythms of pl. G.H. and pl. PRL were abolished in G.H.-and PRL-secreting pituitary tumors, respectively, and were again detectable when patients were cured by selective transsphenoidal adenomectomy. A normal circadian rhythmicity of pl. cortisol was demonstrable in the empty sella syndrome and in pituitary adenomas, both before and after surgery. On a étudié les aspects rhythmométriques de certains cas de céphalée secondaire à un atteinte sellaire ou bien hypophysaire, tels la syndrome de la selle vide et les adénomes GH- ou PRL-secrétants. Au cours du syndrome de la selle vide on observe un trouble de la rhythmicité circadienne du GHpl., tandis que les autres rhythmes (PRL et cortisol pl., température orale) sont normaux. Dans les adénomes GH- ou PRL-secrétants on observe une altération sélective du rhythme circadien de l'hormone spécifiquement secrétée par l'adénome. Après l'exérèse chirurgicale de l'adénome par voie transphénoidale, la normalization des niveaux plasmatiques hormonaux s'accompagne à la réapparition du rhythme circadien habituel. Le rhythme circadien du cortisol plasmatique ne semble pas être affecté par la présence d'une selle vide ou bien d'un adénome GH- ou PRL-secrétant ni par l'adenomectomie par voie transphénoidale. E’ stata attuata una indagine cronobiologica in corso di cefalea secondaria a patologie sellario ipofisarie, quali la sindrome della sella vuota e gli adenomi GH- o PRL-secernenti, con sindrome cefalalgica. In presenza di empty sella si riscontra un'alterazione della cronoorganizzazione circadiana solo per la secrezione di G.H., mentre la PRL pl. presenta il normale ritmo circadiano. Negli adenomi ipofisari si rileva la scomparsa della normale ritmicità circadiana dell'ormone specificamente ipersecreto e la completa rimozione dell'adenoma per via trans-nasosfenoidale è seguita dal ripristino del ritmo circadiano dell'ormone stesso. Il ritmo circadiano del cortisolo pl. non risulta alterato nell'empty sella nè in presenza di adenoma ipofisario GH o PRL-secernente e non viene significativamente modificato dall'intervento neurochirurgico.


2017 ◽  
Vol 18 (1) ◽  
pp. 22-27
Author(s):  
Settimio D’Andrea ◽  
Renata S. Auriemma ◽  
Liliya Rostomyan ◽  
Silvia Filipponi ◽  
Marie-Lise Jaffrain-Rea
Keyword(s):  

Sign in / Sign up

Export Citation Format

Share Document