Il dolore cronico rappresenta un rilevante problema di natura sociale ed economica in ambito sanitario. Recenti studi epidemiologici internazionali hanno determinato un’incidenza che varia dal 10% al 50% della popolazione. Gli elevati costi che ne derivano sono legati sia alle spese sanitarie che alle conseguenze lavorative (ad es., prolungate assenze) (Breivik, Collett, Ventafridda, Cohen, e Gallacher, 2006). Non sono da meno le ripercussioni fisiche e psicologiche del dolore, che causano una significativa riduzione della qualità di vita del malato (Patel et al., 2012). Il dolore cronico è spesso associato a disabilità fisica causata o aggravata da una riduzione del movimento e spesso accompagnata da depressione reattiva e disturbi d’ansia (Asmundson e Katz, 2009; Tsang et al., 2008). Ne consegue che trovare una terapia efficace, mantenendo tuttavia un grado accettabile di invasività, sia un importante obbiettivo della medicina moderna (Jonas et al., 2018). Nel tentativo di venire incontro a queste necessità, un vasto numero eterogeneo di tecniche sono state sviluppate per il trattamento del dolore cronico: una di queste è la stimolazione magnetica transcranica (TMS).Nella prima sezione del presente elaborato verrà descritto il dolore cronico, con particolare attenzione al dolore cronico neuropatico (DCN), per il quale terapie farmacologiche e fisioterapiche risultano essere poco efficaci (Akyuz e Kenis, 2014; Hansson, Attal, Baron, e Cruccu, 2009). Verrà quindi presentata la TMS con una breve spiegazione dei principali parametri e protocolli di utilizzo. La scelta di questa tecnica è stata dettata dalla bassa invasività e dalla scarsa presenza di controindicazioni.Nella seconda sezione, il trattamento tramite TMS del DCN verrà discusso in profondità. In particolare, sarà valutata l’efficacia della stimolazione delle aree corticali maggiormente considerate negli studi e saranno esposti quei protocolli che più hanno determinato effetti analgesici. Sarà inoltre presentato l’uso preoperatorio della TMS come strumento predittivo degli effetti analgesici degli impianti epidurali.Nella terza sezione, verranno presi in considerazione i meccanismi neurali e neurobiologici che è probabile sottendano i risultati terapeutici della TMS. Verrà descritto come, oltre alle aree corticali stimolate, anche molte strutture cerebrali profonde subiscano indirettamente gli effetti della TMS. Infine, nella conclusione, verranno proposti dei miglioramenti volti ad aumentare la qualità degli studi e verranno presentate le ultime tecnologie allo scopo di migliorare l’efficacia dell’applicazione della TMS per il DCN e di aumentarne la comprensione dei relativi meccanismi.