Epidemiologia e psichiatria sociale Monograph Supplement
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Published By Cambridge University Press

1827-4331, 1827-4331

2004 ◽  
Vol 13 (S7) ◽  
pp. 22-44
Author(s):  
Giovanni Santone ◽  
Giovanni de Girolamo ◽  
Ian Falloon ◽  
Angelo Fioritti ◽  
Rocco Micciolo ◽  
...  
Keyword(s):  

Se le SR devono rappresentare, almeno per una parte dei pazienti che esse ospitano, un setting destinato al trattamento intensivo a lungo termine, l'analisi del processo assistenziale (ossia di ciò che concretamente si fa nelle SR, delle regole che caratterizzano lo svolgersi della vita comunitaria, delle attività condotte dagli operatori) appare una dimensione di fondamentale importanza da comprendere. Nell'ambito del progetto PROGRES, tale dimensione è stata oggetto di una valutazione approfondita, che viene descritta in questa sezione della monografia.La Scheda Struttura conteneva molti item che esploravano varie caratteristiche e dimensioni del processo assistenziale. L'analisi dei dati ha preso in esame la descrizione dei parametri rilevanti per la comprensione di specifici aspetti del processo assistenziale in atto all'interno delle SR. Si sono anche esplorate eventuali associazioni fra caratteristiche delle SR e dei pazienti ospitati.È stata inoltre condotta una analisi dei cluster al fine di individuare, sulla base dei dati disponibili, dei raggruppamenti omogenei di SR che consentano di cominciare a delineare una tassonomia di queste strutture e delle loro funzioni. In generale, l'analisi dei cluster classifica i casi in categorie o gruppi relativamente omogenei, basandosi sulla loro somiglianza o dissimiglianza rispetto alle variabili selezionate. Al fine di effettuare l'analisi dei cluster cercando di utilizzare il massimo numero di informazioni disponibili, sono stati messi a punto 4 punteggi sintetici: ciascuno di essi ha il compito di riassumere la presenza o assenza di varie caratteristiche o dimensioni inerenti al processo assistenziale.


2004 ◽  
Vol 13 (S7) ◽  
pp. 7-21
Author(s):  
Angelo Picardi ◽  
Giovanni de Girolamo ◽  
Giovanni Santone ◽  
Enrico Zanalda ◽  
Ian Falloon ◽  
...  
Keyword(s):  

La prima parte di questa monografia prende in esame le variabili di tipo strutturale delle SR, ovvero le caratteristiche quanti- e qualitative sia delle SR che dello staff curante. L'importanza delle caratteristiche strutturali delle SR è duplice: da un lato si trattava di comprendere in che misura il cambiamento strutturale innescato e promosso dalla Legge 180 si fosse tradotto in una effettiva e coerente trasformazione del contesto assistenziale, e dall'altro quale fosse il gradiente di variabilità delle strutture sul territorio nazionale (peraltro già messo in luce, in termini generali, nella fase 1 del progetto); è inoltre noto che la presenza di condizioni strutturali di qualità accresce le probabilità di un processo appropriato e quindi di un esito favorevole degli interventi.Oltre la metà delle 265 SR partecipanti (N=138, 52,1%) è localizzata nel Nord Italia, mentre le altre si distribuiscono in proporzione simile nel Centro (N=64, 24,2%) e nel Sud (N=63, 23,7%) del paese. Le SR del Sud presentano un numero medio di ospiti per struttura significativamente più elevato (14,1±7,2) rispetto a quelle del Nord (N=ll,2±8,6) e del Centro (N=9,4±5,8) (p<0,01; Nord vs Sud p<0,05; Centro vs Sud p<0,001). Il numero medio di residenti nelle SR selezionate è risultato pari a 10 (media 11,4±7,9), con un range piuttosto ampio, che va da un minimo di 4 ad un massimo di 60. La percentuale di SR con un numero di posti-letto superiore a 20 è tuttavia ridotta (N=16; 5,7%). Le SR con maggiore capienza (>20 posti-letto) presentano alcune differenze statisticamente significative rispetto alle SR di minore capacità ricettiva (<20 posti-letto): una percentuale inferiore di dimissioni concordate (12,7% vs 32,3%; p<0,05), ed una percentuale maggiore di fughe di residenti (17,1% vs 5,5%; p<0,01) e di drop-out (14,5% vs 4,2%; p<0,1).


2004 ◽  
Vol 13 (S7) ◽  
pp. 77-84
Author(s):  
Salvatore Zizolfi ◽  
Giovanni Santone ◽  
Gabriele Borsetti ◽  
Giovanni de Girolamo
Keyword(s):  

Come accennato nella sezione sui metodi, il protocollo prevedeva una batteria di scale di eterovalutazione fra cui la versione italiana del Life Skills Profile (LSP) (Parker et al., 1991; Rosen et al., 1989), uno strumento di valutazione del funzionamento e delle disabilità dei pazienti con schizofrenia (ma non solo di questi: Trauer et al., 1995), ben validato da un punto di vista psicometrico anche nella traduzione italiana (Zizolfi, 1997). L'LSP viene compilato sulla base delle informazioni fornite da un operatore o da un informatore-chiave, relative al comportamento osservato negli ultimi tre mesi. Si compone di 39 items a scelta multipla con 4 opzioni di risposta, cui corrisponde un punteggio da 1 (estremo negativo, indicante un elevato livello di menomazione) a 4 (estremo positivo, indicante un basso o assente livello di menomazione). Permette di calcolare un punteggio totale (range: 39-156) e un punteggio per ciascuna delle cinque sottoscale indicate di seguito, individuate in base all'analisi del contenuto e a procedure di analisi fattoriale, che rinviano a dimensioni distinte del funzionamento dei pazienti nella vita di tutti i giorni (Rosen et al., 1989): (1) la Cura di sé (Self-care, 10 items); (2) la Non turbolenza (Non-turbulence, 12 items); (3) il Contatto Sociale (Socialization, 6 items); (4) la Comunicatività (Communication, 6 items); e (5) la Responsabilità (Responsibility, 5 items). Va sottolineato che le diverse sottoscale sono costituite da un numero differente di items, e per questo motivo il loro punteggio non è direttamente confrontabile, potendo il range di valori minimi-massimi variare per ciascuna di esse. Per una corretta interpretazione dei risultati va infine rimarcato che l'LSP chiede di valutare il funzionamento effettivo del paziente senza distinguere se il comportamento osservato sia il frutto di capacità autonome o di un intervento esterno qualsivoglia; pertanto un punteggio più elevato sta ad indicare maggiori competenze nell'area indagata, indipendentemente dal fatto che ciò sia ottenuto dal paziente sulla base delle proprie abilità e competenze o invece solo grazie ad un intervento assistenziale, come quelli effettuati nelle SR.


2004 ◽  
Vol 13 (S7) ◽  
pp. 5-6
Author(s):  
Giovanni de Girolamo ◽  
Angelo Picardi ◽  
Giovanni Santone ◽  
Domenico Semisa ◽  
Pierluigi Morosini ◽  
...  
Keyword(s):  

Il progetto è stato articolato in due fasi. Nella prima, definita di censimento, dopo aver stabilito una intensa rete di contatti con gli Assessorati Regionali competenti, le ASL ed i DSM, è stata somministrata a tutti i responsabili delle SR con almeno 4 posti residenziali una scheda apposita. Attraverso l'elaborazione dei risultati così ottenuti si è ottenuta una ‘fotografia’ complessiva delle SR in Italia: sono state censite, alla data del 30 giugno 2000, 1.370 SR con 17.138 posti residenziali ed un tasso di 2,9 letti per 10.000 abitanti (de Girolamo et al., 2002). La prima fase di questo studio ha anche documentato notevoli variazioni interregionali sia nel tasso di posti-letto che nel numero degli operatori, un'elevata proporzione (circa il 40%) di pazienti dimessi dagli Ospedali Psichiatrici (O.P.) ed un basso turnover dei residenti.Alla fase 2 hanno preso parte tutte le regioni italiane ad eccezione dell'Abruzzo, in cui problemi di carattere organizzativo hanno reso impossibile la valutazione dettagliata delle SR; in fase 1 erano state censite in questa regione 64 SR con 856 ospiti. Sulla base dei risultati della fase 1, si è calcolato che una proporzione pari al 20% circa delle SR avrebbe consentito di selezionare un campione finale comprendente circa 3.000 pazienti, sufficientemente ampio da permettere di comparare sottogruppi differenziati rispetto a caratteristiche sociodemografiche, cliniche ed assistenziali.


2004 ◽  
Vol 13 (S7) ◽  
pp. 3-4
Author(s):  
Giovanni de Girolamo ◽  
Angelo Picardi ◽  
Giovanni Santone ◽  
Domenico Semisa ◽  
Pierluigi Morosini

2004 ◽  
Vol 13 (S7) ◽  
pp. 85-86
Author(s):  
Paola Argentino
Keyword(s):  

Il progetto PROGRES prevedeva, laddove vi fossero state le condizioni, una fase successiva alla ricerca in senso stretto, volta a realizzare corsi di formazione per operatori di SR (fase 3), a partire proprio dalle informazioni raccolte nell'ambito della ricerca. Nella Regione Siciliana, grazie all'impegno dell'Assessorato alla Sanità, è stato possibile realizzare la fase 3 (Argentino, 2002, 2003). Il progetto di formazione si è sviluppato in due programmi, di base e avanzato. Il programma di base prevedeva l'addestramento degli operatori all'utilizzo dei principi e delle metodologie di valutazione e pianificazione descritti nel manuale per la ‘Valutazione di Abilità e Definizione di Obiettivi’ (VADO) (Morosini et al., 1998). Il programma avanzato prevedeva, invece, la possibilità per i partecipanti di scegliere tra vari modelli teorici e pratici; è stato quindi deciso, dopo una rilevazione tra gli stessi partecipanti, di orientare il programma di formazione avanzato sull'applicazione nelle SR della psicoterapia della Gestalt (Perls et al. 1951; Spagnuolo Lobb, 2001).I corsi di formazione PROGRES sono stati articolati su due moduli: il 1° modulo di quattro giorni (32 ore didattiche) ha approfondito gli aspetti teorici, clinici e valutativi, sviluppando inoltre gli strumenti di intervento terapeutico e riabilitativo. Il 2° modulo di tre giorni (24 ore didattiche) è stato indirizzato alla verifica dell'applicazione degli strumenti forniti e alla supervisione clinica. Tra il 1° e 2° modulo è stata favorita l'attuazione degli argomenti trattati nella realtà lavorativa dei partecipanti, con la realizzazione dei cosiddetti ‘Progetti Work’. Tutte le unità didattiche, compresi i progetti work, hanno ruotato attorno al nucleo portante costituito dal “Modello Gestaltico Comunitario” (Argentino, 1997, 2001; Spagnuolo Lobb, 1997).


2004 ◽  
Vol 13 (S7) ◽  
pp. 1-2
Author(s):  
Giovanni de Girolamo ◽  
Pierluigi Morosini ◽  
Angelo Picardi

2004 ◽  
Vol 13 (S7) ◽  
pp. 87-88
Author(s):  
Giovanni de Girolamo ◽  
Angelo Picardi ◽  
Giovanni Santone ◽  
Domenico Semisa ◽  
Pierluigi Morosini
Keyword(s):  

Non è semplice riassumere in poche conclusioni un complesso progetto di ricerca come il PROGRES, che ha consentito di raccogliere una gran mole di informazioni. Qui si cercherà solo di riassumere alcune osservazioni di carattere generale.Non esiste alcun semplice e chiaro metodo in grado di valutare in maniera affidabile il bisogno residenziale tra le popolazioni di pazienti con disturbi gravi in trattamento presso i DSM; questo fatto è una delle ragioni che sono all'origine della dimostrata marcata variabilità nei tassi di posti-letto in SR tra regioni, o aree diverse; questi tassi sono poi a loro volta largamente determinati e condizionati da pattern storici di sviluppo (Macpherson et al., 2004).Per risolvere questo problema, dovrebbe essere adottata una prospettiva di ‘sistema’ che consenta di mettere a punto un sistema ben coordinato, chiaramente finalizzato ed efficiente, volto a erogare soluzioni residenziali appropriate (Shepherd, 1998).


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