Low-Intensity Cognitive Behavioural Therapy-Based Music Group (CBT-Music) for the Treatment of Symptoms of Anxiety and Depression: A Feasibility Study

2017 ◽  
Vol 46 (2) ◽  
pp. 168-181 ◽  
Author(s):  
Chris Trimmer ◽  
Richard Tyo ◽  
Jennifer Pikard ◽  
Claire McKenna ◽  
Farooq Naeem

Background: Music has the potential to be an effective and engaging therapeutic intervention in the treatment of mental illness. This research area remains underdeveloped. Aims: This paper reports the feasibility of an innovative low-intensity CBT-based music (CBT-Music) group targeted to symptoms of depression and anxiety. Method: A total of 28 participants with symptoms of depression and anxiety who were attending community mental health services were recruited for the study and randomized into TAU (treatment as usual) plus low-intensity CBT-Music (treatment) or to TAU alone (control). The treatment group consisted of a 9-week music group that incorporated various components of CBT material into a musical context. Feasibility was the primary outcome. The secondary outcomes were a reduction in depression, anxiety (Hospital Anxiety and Depression Scale) and disability (WHO Disability Assessment Schedule 2.0) assessed at baseline and 10 weeks. Results: Recruitment proved feasible, retention rates were high, and the participants reported a high level of acceptability. A randomized control study design was successfully implemented as there were no significant differences between treatment and control groups at baseline. Participants in the treatment group showed improvement in disability (p = 0.027). Despite a reduction in depression and anxiety scores, these differences were not statistically significant. Conclusions: A low-intensity CBT-based music group can be successfully administered to clients of community mental health services. There are indications of effectiveness in reducing disability, although there appears to be negligible effect on symptoms of anxiety and depression. This is the first report of a trial of a low-intensity CBT-based music group intervention.

2011 ◽  
Vol 5 (1) ◽  
pp. 3 ◽  
Author(s):  
Alex Cohen ◽  
Julian Eaton ◽  
Birgit Radtke ◽  
Christina George ◽  
Bro Manuel ◽  
...  

1998 ◽  
Vol 7 (2) ◽  
pp. 98-109 ◽  
Author(s):  
Antonio Lora ◽  
Gabriella Bai ◽  
Callisto Bravi ◽  
Roberto Bezzi ◽  
Francesco Bulgarini ◽  
...  

RIASSUNTOScopo — L'obiettivo di questo studio è quello di descrivere i patterns di utilizzazione dei pazienti in contatto con 5 Unità Operative di Psichiatria lombarde secondo quattro classi: alti utilizzatori lungoassistiti, alti utilizzatori non lungoassistiti, lungoassistiti non alti utilizzatori, non alti utilizzatori non lungoassistiti. Disegno — Studio descrittivo a partire dai dati ricavati dal Sistema Informativo Psichiatrico regionale; è stata analizzata una coorte di 5.670 pazienti nell'ambito della prevalenza annua relativa all'anno 1994. Setting — 5 Unità Operative di Psichiatria della Regione Lombardia (Merate, Treviglio, Crema, Desio, Castano Primo), con una popolazione complessiva di 610.184 residenti di eta superiore ai 14 anni. Principali misure utilizzate — Sono state prese in considerazione alcune variabili sociodemografiche e cliniche relative ai pazienti; oltre un'analisi descrittiva dei quattro patterns, è stata effettuata una analisi logistica multinomiale. Risultari — Gli alti utilizzatori lungoassistiti (AU-LA), pur rappresentando solo il 5.3% del campione (4.9 casi per 10.000 residenti di età superiore ai 14 anni), consumano il 60% delle risorse espresse in SCS; solo la condizione di separato, divorziato, vedovo è predittiva per tale pattern. Gli alti utilizzatori non lungoassistiti (AU-non LA) costituiscono 1.2% del campione (1.1 casi per 10.000) ed utilizzano il 7.8% del SCS. Variabili predittrici di tale pattern sono l'eta compresa tra i 15-44 anni, l'assenza di un'attivita lavorativa e di un partner, la diagnosi di un disturbo mentale grave e la presenza di contatti con i servizi psichiatrici negli anni 1985-1989. I lungoassistiti non alti utilizzatori (LA-non AU) rappresentano il 23.4% della coorte (21.6 casi per 10.000) e vengono al secondo posto per consumo dirisorse (18.1% del SCS). Sono variabili predittive: l'età compresa tra i 15-44 anni, il vivere da solo, l'assenza di un'attività lavorativa e di un partner, la diagnosi di un disturbo mentale grave e la presenza di contatti con i servizi psichiatrici antecedenti al 1990. I pazienti non lungoassistiti non alti utilizzatori (non LA-non AU), pur rappresentando il 70.1% della coorte (64.8 casi per 10.000), consumano solo il 13.8% del SCS. Conclusioni — I dati mostrano che complessivamente l'attivita delle UOP è orientata nei confronti dei pazienti piu gravi, anche se sono rilevabili marcate differenze tra le UOP lombarde rispetto all'utilizzazione dei servizi. È confermata l'utilita di un Sistema Informativo a diffusione regionale che permetta di monitorare l'evoluzione nel tempo e nel territorio regionale dei patterns di utilizzazione.


1994 ◽  
Vol 45 (8) ◽  
pp. 793-797 ◽  
Author(s):  
Phyllis Solomon ◽  
Jeffrey Draine ◽  
Arthur Meyerson

1968 ◽  
Vol 19 (5) ◽  
pp. 152-154
Author(s):  
Ahmad Kafi ◽  
Dale C. Poole ◽  
Alexander P. Dukay

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