scholarly journals An evaluation of predictors of dropout from an Emotional Coping Skills programme in a community mental health service

2019 ◽  
Vol 12 ◽  
Author(s):  
Shalini Raman ◽  
Thomas Richardson

Abstract Drop-out from mental health services is a significant problem, leading to inefficient use of resources and poorer outcomes for clients. Adapted dialectical behaviour therapy (DBT), often termed Emotional Coping Skills (ECS) programmes, show some of the highest rates of drop-out from therapy recorded in the literature. The present study aimed to add to the evidence base, by evaluating predictors of drop-out from an ECS programme in a UK-based Community Mental Health Team (CMHT). An existing data set of 49 clients, consisting of clients’ responses on a number of questionnaires, was evaluated for predictors of drop-out. Predictors of drop-out included symptom severity, substance use and client demographics. Independent-samples t-tests and chi-square cross tabs analyses revealed no significant differences between drop-outs and completers of therapy on any of the variables. This suggests that contrary to common assumptions and previous findings, clients using substances, who are highly anxious, or who experience a greater degree of emotion dysregulation, are not more likely to drop out from ECS programmes compared with other individuals. The clinical implications of these findings and future research are discussed within the wider context of the evidence base. Key learning aims (1) To be familiar with common predictors of drop-out from psychological therapies, as indicated by the literature. (2) To understand the theories underlying factors that impact drop-out and the associated consequences for mental health services. (3) To understand the potential impact of staff assumptions of factors that affect drop-out on client retention. (4) To have an understanding of initiatives and strategies that may improve client-retention and engagement in services.

2011 ◽  
Vol 5 (1) ◽  
pp. 3 ◽  
Author(s):  
Alex Cohen ◽  
Julian Eaton ◽  
Birgit Radtke ◽  
Christina George ◽  
Bro Manuel ◽  
...  

1998 ◽  
Vol 7 (2) ◽  
pp. 98-109 ◽  
Author(s):  
Antonio Lora ◽  
Gabriella Bai ◽  
Callisto Bravi ◽  
Roberto Bezzi ◽  
Francesco Bulgarini ◽  
...  

RIASSUNTOScopo — L'obiettivo di questo studio è quello di descrivere i patterns di utilizzazione dei pazienti in contatto con 5 Unità Operative di Psichiatria lombarde secondo quattro classi: alti utilizzatori lungoassistiti, alti utilizzatori non lungoassistiti, lungoassistiti non alti utilizzatori, non alti utilizzatori non lungoassistiti. Disegno — Studio descrittivo a partire dai dati ricavati dal Sistema Informativo Psichiatrico regionale; è stata analizzata una coorte di 5.670 pazienti nell'ambito della prevalenza annua relativa all'anno 1994. Setting — 5 Unità Operative di Psichiatria della Regione Lombardia (Merate, Treviglio, Crema, Desio, Castano Primo), con una popolazione complessiva di 610.184 residenti di eta superiore ai 14 anni. Principali misure utilizzate — Sono state prese in considerazione alcune variabili sociodemografiche e cliniche relative ai pazienti; oltre un'analisi descrittiva dei quattro patterns, è stata effettuata una analisi logistica multinomiale. Risultari — Gli alti utilizzatori lungoassistiti (AU-LA), pur rappresentando solo il 5.3% del campione (4.9 casi per 10.000 residenti di età superiore ai 14 anni), consumano il 60% delle risorse espresse in SCS; solo la condizione di separato, divorziato, vedovo è predittiva per tale pattern. Gli alti utilizzatori non lungoassistiti (AU-non LA) costituiscono 1.2% del campione (1.1 casi per 10.000) ed utilizzano il 7.8% del SCS. Variabili predittrici di tale pattern sono l'eta compresa tra i 15-44 anni, l'assenza di un'attivita lavorativa e di un partner, la diagnosi di un disturbo mentale grave e la presenza di contatti con i servizi psichiatrici negli anni 1985-1989. I lungoassistiti non alti utilizzatori (LA-non AU) rappresentano il 23.4% della coorte (21.6 casi per 10.000) e vengono al secondo posto per consumo dirisorse (18.1% del SCS). Sono variabili predittive: l'età compresa tra i 15-44 anni, il vivere da solo, l'assenza di un'attività lavorativa e di un partner, la diagnosi di un disturbo mentale grave e la presenza di contatti con i servizi psichiatrici antecedenti al 1990. I pazienti non lungoassistiti non alti utilizzatori (non LA-non AU), pur rappresentando il 70.1% della coorte (64.8 casi per 10.000), consumano solo il 13.8% del SCS. Conclusioni — I dati mostrano che complessivamente l'attivita delle UOP è orientata nei confronti dei pazienti piu gravi, anche se sono rilevabili marcate differenze tra le UOP lombarde rispetto all'utilizzazione dei servizi. È confermata l'utilita di un Sistema Informativo a diffusione regionale che permetta di monitorare l'evoluzione nel tempo e nel territorio regionale dei patterns di utilizzazione.


1994 ◽  
Vol 45 (8) ◽  
pp. 793-797 ◽  
Author(s):  
Phyllis Solomon ◽  
Jeffrey Draine ◽  
Arthur Meyerson

2000 ◽  
Vol 24 (12) ◽  
pp. 462-463 ◽  
Author(s):  
Greg Richardson ◽  
Ian Partridge

Consultation with Tier 1 professionals is an integral part of comprehensive child and adolescent mental health services (CAMHS) (NHS Health Advisory Service, 1995; Audit Commission, 1999). Despite enthusiasm for consultative approaches and clearly described advantages (Steinberg, 1993), the evidence base for consultation work is thin. In schools, the consultation intervention has been found to be the least effective of four interventions (Kolvin et al, 1981). Consultation enables the development of an integrated tiered system, improves communication, provides a greater understanding of the roles of CAMHS by Tier 1 professionals and fosters more relevant referral patterns.


Sign in / Sign up

Export Citation Format

Share Document