La comunicazione culturalmente e cross-culturalmente customizzata: nuovi sviluppi teorici e analisi empirica su target di extracomunitari presenti in Italia

2012 ◽  
pp. 107-129
Author(s):  
Keyword(s):  

Il lavoro prende in esame la teoria della comunicazione culturalmente e cross-culturalmente customizzata allo scopo di sottoporla a verifica empirica, dopo averla attualizzata alla luce dei piů recenti contributi della letteratura focalizzandosi sulla sola dimensione domestica. Dal punto di vista metodologico sono stati realizzati tre focus group con persone appartenenti a tre diverse etnie presenti nel nostro paese (italiani, albanesi e cinesi) al fine di mettere a confronto le loro percezioni di alcune pubblicitÀ televisive trasmesse in Italia. L'analisi, che ha assunto come riferimento il modello delle manifestazioni della cultura di Hofstede, ha messo in evidenza convergenze e divergenze, dalle quali č possibile trarre alcune rilevanti implicazioni manageriali.

MISSION ◽  
2019 ◽  
pp. 9-25
Author(s):  
Enrico De Vivo ◽  
Marilu Foti ◽  
Manuela Mellano ◽  
Emanuele Bignamini
Keyword(s):  

Un paziente ad "Elevata Complessità SocioSanitaria" (ECoSS), rappresenta l'esito conclusivo di un investimento terapeutico e, tendenzialmente, non ha più possibilità di riabilitazione; quindi, impegnerà risorse del sistema di cura per tutta la durata della sua vita, costituendo un elemento da considerare in termini di programmazione e investimento delle risorse.  A fronte di queste considerazioni, si pongono diverse questioni. Quando è possibile definire un paziente ECoSS? Qual è la prevalenza dei pazienti che possono essere definiti ECoSS sul totale di quelli in cura? Quali caratteristiche specifiche hanno rispetto ai pazienti "non ECoSS" in cura e rispetto alla popolazione generale? Sono stati esaminati 1003 pazienti allo scopo di rispondere a queste domande.


IKON ◽  
2011 ◽  
pp. 33-55
Author(s):  
Nicoletta Vittadini
Keyword(s):  

Il lavoro qui presentato analizza le pratiche di comunicazione tra pari mediate dalle nuove tecnologie. In particolare, è stato approfondito l'utilizzo di tali modalità comunicative in un gruppo di adolescenti di origine straniera residenti a Milano.Gli obiettivi della ricerca consistevano in:1. individuare pratiche di comunicazione e socializzazione tecnologicamente mediate, specifiche dei giovani adolescenti di origine straniera;2. evidenziare il ruolo di tali pratiche comunicative innovative nell'orientare le relazioni tra il gruppo migrante e quello degli autoctoni, in termini di processi di acculturazione;3. definire se e in che modo tali comportamenti consentono spazi di azione creativa e mediazione culturale tra le molteplici culture di appartenenza;4. identificare possibili strategie di costruzione identitaria in termini transnazionali. L'indagine di tipo qualitativo prevedeva l'analisi di casi singoli in profondità. Il campione è stato individuato all'interno di due istituti tecnici della città di Milano ed è costituito da un gruppo di 20 tra ragazzi e ragazze di origine straniera di età compresa tra i 15 e i 19 anni, che avessero iniziato un percorso di scolarizzazione in Italia non oltre la classe prima media. Esso è stato selezionato secondo un criterio di conoscenza avanzata delle tecnologie informatiche. I dati sono stati raccolti attraverso interviste individuali, focus group e un periodo di virtual shadowing. In questa occasione è stato possibile raccogliere materiali multimediali prodotti dai ragazzi stessi. I risultati dell'analisi dei dati, analizzati secondo una metodologia qualitativa, vengono presentati e discussi dal punto di vista della teoria del flow e dei processi di acculturazione e transnazionalismo. I risultati delineano l'emergere di pratiche comunicative specifiche di questa popolazione, in cui i processi di socializzazione messi in atto sembrano rinnovare la tradizionale dicotomia culturale italiano/straniero per aprire nuovi spazi simbolici di rappresentazione e costruzione di sé.


IKON ◽  
2011 ◽  
pp. 103-129
Author(s):  
Federica de Cordova ◽  
Eleonora Riva

Il lavoro qui presentato analizza le pratiche di comunicazione tra pari mediate dalle nuove tecnologie. In particolare, è stato approfondito l'utilizzo di tali modalità comunicative in un gruppo di adolescenti di origine straniera residenti a Milano.Gli obiettivi della ricerca consistevano in:1. individuare pratiche di comunicazione e socializzazione tecnologicamente mediate, specifiche dei giovani adolescenti di origine straniera;2. evidenziare il ruolo di tali pratiche comunicative innovative nell'orientare le relazioni tra il gruppo migrante e quello degli autoctoni, in termini di processi di acculturazione;3. definire se e in che modo tali comportamenti consentono spazi di azione creativa e mediazione culturale tra le molteplici culture di appartenenza;4. identificare possibili strategie di costruzione identitaria in termini transnazionali. L'indagine di tipo qualitativo prevedeva l'analisi di casi singoli in profondità. Il campione è stato individuato all'interno di due istituti tecnici della città di Milano ed è costituito da un gruppo di 20 tra ragazzi e ragazze di origine straniera di età compresa tra i 15 e i 19 anni, che avessero iniziato un percorso di scolarizzazione in Italia non oltre la classe prima media. Esso è stato selezionato secondo un criterio di conoscenza avanzata delle tecnologie informatiche. I dati sono stati raccolti attraverso interviste individuali, focus group e un periodo di virtual shadowing. In questa occasione è stato possibile raccogliere materiali multimediali prodotti dai ragazzi stessi. I risultati dell'analisi dei dati, analizzati secondo una metodologia qualitativa, vengono presentati e discussi dal punto di vista della teoria del flow e dei processi di acculturazione e transnazionalismo. I risultati delineano l'emergere di pratiche comunicative specifiche di questa popolazione, in cui i processi di socializzazione messi in atto sembrano rinnovare la tradizionale dicotomia culturale italiano/straniero per aprire nuovi spazi simbolici di rappresentazione e costruzione di sé.


2012 ◽  
pp. 59-82
Author(s):  
Veronica Velasco ◽  
Luca Vecchio
Keyword(s):  

L'articolo presenta due studi volti ad indagare la rappresentazione sociale del rischio fra i giovani adulti. Nel primo studio, di tipo qualitativo, sono stati realizzati 3 focus group che hanno coinvolto 20 giovani adulti (etŕ media = 22; DS = 2.57). Ai partecipanti č stato chiesto di: i) realizzare un collage che raffigurasse il concetto di rischio; ii) proporre una classificazione delle diverse tipologie di rischio. Il secondo studio, cui hanno partecipato 200 giovani adulti (etŕ media = 21.65; DS = 2.59), si č basato sulla sollecitazione di associazioni libere in risposta alla parola stimolo "rischio". Le associazioni sono state analizzate tramite il programma EVOC. Dall'esame dei risultati dei due studi si č potuto osservare come la rappresentazione sociale del rischio sia caratterizzata dalla contemporanea presenza di una dimensione valutativa negativa, per la quale il rischio č associato all'idea di pericolo, accanto a una sua valutazione positiva, per cui il rischio appare essenziale per la crescita personale oltre ad essere associato al divertimento e alla vitalitŕ. Inoltre č emersa una certa problematicitŕ rispetto al controllo del rischio, la quale porta le persone ad un senso di frustrazione, negazione e fatalismo. Infine, tale rappresentazione č risultata articolarsi differentemente in base all'appartenenza di genere dei partecipanti.


1992 ◽  
Vol 60 ◽  
pp. 71-134 ◽  
Author(s):  
Philip Perkins ◽  
Ida Attolini
Keyword(s):  

UNA FATTORIA ETRUSCA NEL PODERE TARTUCHINOGli scavi della fattoria etrusca rinvenuta nel podere Tartuchino (GR) sono stati compiuti in due successive campagne, eseguite nel 1985 e nel 1986. Lo scopo di questo articolo è quello di fornire una descrizione dei resti strutturali, completata da una ricostruzione della sequenza cronologica entro la quale questi sono stati edificati, un catalogo dei rinvenimenti e, infine, di dare una interpretazione dei dati ottenuti da un punto di vista economico e sociale. Il sito fu frequentato inizialmente durante l'Età del Bronzo, ma nessuna delle strutture scavate può essere riferita a questo periodo. L'occupazione etrusca è datata tra la fine del sesto e il quarto secolo a.C. La più antica struttura individuata è una ambiente rettangolare costruito in pietra con un portico ligneo e un tetto coperto da tegole. Tale struttura fu ingrandita durante la prima metà del quinto secolo e trasformata in un edificio con quattro ambienti principali ed un cortile parzialmente recintato. All'interno di tali ambienti sono stati rinvenute numerose buche di palo, interpretate come i resti di divisioni interne. L'ambiente più grande conteneva un focolare e un pithos interrato che probabilmente veniva usato per la produzione del vino. La fattoria fu abbandonata in seguito ad un incendio. Le evidenze ottenute durante gli scavi circa la produzione di vino, grano e tessuti sono qui usate allo scopo di formulare un'ipotetica ricostruzione dell'organizzazione economica del sito. Vengono inoltre confrontati i dati architettonici con quelli ottenuti da altre strutture scavate in siti dell'Etruria e del Lazio, databili ad eta arcaica e classica.


2017 ◽  
Vol 37 (05) ◽  
pp. 410-415
Author(s):  
M. Gamerra ◽  
E. Cantone ◽  
G. Sorrentino ◽  
R. De Luca ◽  
M.B. Russo ◽  
...  

La realizzazione di studi sperimentali per la valutazione dei flussi aerei nasali è particolarmente indaginosa, data la difficoltà di ottenere in vivo un’accurata misurazione degli stessi. Inoltre, sebbene la rinomanometria standard e la rinometria acustica rappresentino i metodi più utilizzati nella pratica clinica, esse forniscono solo una misura globale ed approssimativa dei flussi aerei nasali, senza definirne i particolari temporali o spaziali. Allo stesso modo gli studi sulla fluidodinamica computazionale rappresentano solo una simulazione numerica, ben lontana da quelle che sono le variabili anatomiche e fisiologiche delle cavità nasali. Pertanto, ad oggi, non esistono ancora strumenti diagnostici in grado di misurare oggettivamente la geometria delle cavità nasali, le resistenze ed il grado di ostruzione nei diversi sotto-siti nasali, elemento quest’ultimo fondamentale per una corretta programmazione chirurgica. Allo scopo di superare i limiti della diagnostica standard abbiamo elaborato un modello matematico basato sull’equazione di Bernoulli applicata alle cavità nasali di soggetti sani per lo studio dei gradienti pressori di vari sotto-siti nasali, che sono stati misurati grazie ad un particolare manometro digitale. Il nostro studio, unico in letteratura, ha identificato due curve limite che racchiudono un’area rappresentativa entro cui cadono i livelli “normali” di flusso in corrispondenza del vestibolo nasale. Il modello descritto potrebbe essere utile per studiare tutti i sotto-siti nasali sede di ostruzione ai fini di una corretta programmazione chirurgica e di un valido follow-up postoperatorio.


2017 ◽  
Vol 37 (4) ◽  
pp. 270-275
Author(s):  
U. Walliczek-Dworschak ◽  
I. Diogo ◽  
L. Strack ◽  
M. Mandapathil ◽  
A. Teymoortash ◽  
...  

La TC cone beam (CBCT) rappresenta un interessante strumento diagnostico specialmente nei bambini per lo studio del basicranio anteriore e laterale, in particolar modo per la bassa esposizione a radiazioni tipica della metodica. Lo scopo del presente studio è stato quello di individuare le potenziali indicazioni per la CBCT nei bambini e il confronto rispetto alle indicazioni nell’adulto. Sono stati analizzati un totale di 554 pazienti (range 0-18 anni, media 10.36) sottoposti a CBCT da Gennaio 2004 a Giugno 2013 presso il Dipartimento di ORL della Clinica Universitaria di Marburg, allo scopo di effettuare un analisi retrospettiva dei parametri utilizzati e delle indicazioni all’esame. I dati provenienti dai bambini sono stati inoltre confrontati con un set di dati di 1730 adulti sottoposti a diagnosi mediante CBCT presso lo stesso dipartimento e già precedentemente pubblicati. Le differenti indicazioni più frequentemente rilevate all’esecuzione dell’esame negli adulti, rispetto ai bambini hanno riguardato il basicranio anteriore, e in particolare: trauma del volto (60.4%) vs. rinosinusite cronica (54.8%), ostruzione respiratoria nasale (13.9% vs. 13.0%) e rinosinusite cronica (12%) vs. trauma del volto (10.8%). Per quanto riguarda il basicranio laterale le indicazioni principali sono state il colesteatoma (20.3%) vs. controllo del posizionamento dell’impianto cocleare (31.2%), otorrea cronica (17.5%) vs. colesteatoma (20.9%) e il controllo del posizionamento dell’impianto cocleare (11.8%) vs. otite media cronica mesotimpanica (6.8%). La CBCT è una metodica efficace per lo studio delle strutture ossee nell’adulto e nei bambini. I parametri di impostazione dipendono principalmente dalla regione oggetto di studio. Uno dei principali obiettivi è ridurre l’esposizione alle radiazioni sia nei bambini che negli adulti.


IKON ◽  
2011 ◽  
pp. 57-75
Author(s):  
Marco Caselli
Keyword(s):  

Il lavoro qui presentato analizza le pratiche di comunicazione tra pari mediate dalle nuove tecnologie. In particolare, è stato approfondito l'utilizzo di tali modalità comunicative in un gruppo di adolescenti di origine straniera residenti a Milano.Gli obiettivi della ricerca consistevano in:1. individuare pratiche di comunicazione e socializzazione tecnologicamente mediate, specifiche dei giovani adolescenti di origine straniera;2. evidenziare il ruolo di tali pratiche comunicative innovative nell'orientare le relazioni tra il gruppo migrante e quello degli autoctoni, in termini di processi di acculturazione;3. definire se e in che modo tali comportamenti consentono spazi di azione creativa e mediazione culturale tra le molteplici culture di appartenenza;4. identificare possibili strategie di costruzione identitaria in termini transnazionali. L'indagine di tipo qualitativo prevedeva l'analisi di casi singoli in profondità. Il campione è stato individuato all'interno di due istituti tecnici della città di Milano ed è costituito da un gruppo di 20 tra ragazzi e ragazze di origine straniera di età compresa tra i 15 e i 19 anni, che avessero iniziato un percorso di scolarizzazione in Italia non oltre la classe prima media. Esso è stato selezionato secondo un criterio di conoscenza avanzata delle tecnologie informatiche. I dati sono stati raccolti attraverso interviste individuali, focus group e un periodo di virtual shadowing. In questa occasione è stato possibile raccogliere materiali multimediali prodotti dai ragazzi stessi. I risultati dell'analisi dei dati, analizzati secondo una metodologia qualitativa, vengono presentati e discussi dal punto di vista della teoria del flow e dei processi di acculturazione e transnazionalismo. I risultati delineano l'emergere di pratiche comunicative specifiche di questa popolazione, in cui i processi di socializzazione messi in atto sembrano rinnovare la tradizionale dicotomia culturale italiano/straniero per aprire nuovi spazi simbolici di rappresentazione e costruzione di sé.


2010 ◽  
pp. 113-127
Author(s):  
Paolo Costa

La valutazione post-occupativa (POE, Post-Occupancy Evaluation), č una pratica che studia gli spazi costruiti dopo che sono stati abitati, allo scopo di individuare lo scarto tra gli obiettivi inscritti nel progetto e le opportunitŕ e i significati effettivamente colti dai suoi abitanti. Dopo aver ricostruito la storia di questa pratica, indicato le sue fasi principali e i vari livelli a cui essa č in grado di produrre conoscenza, il saggio analizza criticamente gli approcci adottati nelle valutazioni degli ultimi anni, mostrando come queste abbiano dato sempre minor rilievo all'analisi delle variabili sociologiche, a fronte di una attenzione crescente verso le dimensioni tecnologiche e funzionali della progettazione architettonica.


2010 ◽  
pp. 90-108
Author(s):  
Esther Keymolen ◽  
Dennis Broeders

Una versione contemporanea dello spirito libero di internet č rappresentata dai cosiddetti network anonimi peer-to-peer (p2p), che oggi si sono evoluti in enormi reti di file-sharing che attirano milioni di utenti. Queste comunitŕ sono spesso - implicitamente - fondate sull'idea di uguaglianza perché si tratta di comunitŕ di pari. Tuttavia su internet, cosě come nella vita reale, alcuni pari sono piů uguali degli altri. Considerati l'estensione e il volume di questi network p2p, l'idea di reciprocitŕ viene meno facilmente poiché molti utenti scoprono che conviene loro essere egoisti e non altruisti. L'articolo si focalizza, in particolare, sul caso di LimeWire - un'applicazione avanzata e molto popolare di file sharing peer-to-peer che funziona sulla rete Gnutella. Il paradosso riguardante questa, come tutte le altre reti p2p, prevede che il suo successo dipenda da gruppi piuttosto ristretti di persone che caricano i propri file a fronte di gruppi molto estesi che fruiscono questi materiali senza condividere i propri. Una delle questioni teoriche in discussione, quindi, č quella relativa alla fiducia che ha una sua declinazione sistemica, in questo caso. L'articolo, pertanto, analizza il problema del free riding attraverso l'analisi del forum di discussione della community di Lime Wire. L'analisi riguarda l'autosservazione compiuta dagli utenti stessi della community, a proposito della necessitŕ o meno di introdurre alcuni meccanismi regolativi coadiuvanti il funzionamento della rete. In particolare la community propone tre punti di vista diversi: quello degli utenti che sono stati definiti "do ut des", ovvero favorevoli ad una maggiore regolamentazione, quello del gruppo cosiddetto "l'informazione deve essere libera e gratuita", il quale non caldeggia una regolamentazione pressante ma piuttosto confida nella presa in carico da parte di LimeWire della questione degli opportunisti, e per ultima la visione della LimeWire company stes- sa, espressa dal moderatore del forum. Quest'ultimo rappresenta una figura chiave per la company (ma piů in generale per la lettura dell'intero fenomeno) perché esprime l'opportunitŕ di confidare nella fiducia sistemica che corrisponde alla necessitŕ di mantenere collegati alla rete p2p il maggior numero di utenti, esponenti sia dell'uno che dell'altro punto di vista, allo scopo di salvaguardare la profittabilitŕ della rete.


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