The role of folk healers in Community Mental Health services

1976 ◽  
Vol 12 (4) ◽  
pp. 392-398 ◽  
Author(s):  
Pedro Ruiz ◽  
John Langrod
2018 ◽  
Vol 24 (3) ◽  
pp. 216
Author(s):  
Rebecca Meldrum ◽  
Hillary Ho ◽  
Julie Satur

People with a lived experience of mental illness are at a higher risk for developing oral diseases and having poorer oral health than the broader population. This paper explores the role of Australian community mental health services in supporting the prevention and management of poor oral health among people living with mental illness. Through focus groups and semi-structured interviews, participants identified the value of receiving oral health support within a community mental health setting, in particular the delivery of basic education, preventive strategies, assistance with making or attending appointments and obtaining priority access to oral health services. Engagement with Community Health Services and referrals generated through the priority access system were identified as key enablers to addressing oral health issues. This study provides new insight into the importance of undertaking an integrated approach to reducing the oral health disparities experienced by those living with mental illness.


1991 ◽  
Vol 25 (4) ◽  
pp. 453-459 ◽  
Author(s):  
Gavin Andrews

The traditional role of psychiatrist as the central figure in the delivery of mental health services is changing. First, the advent of structured diagnostic interviews means that the diagnosis of mental disorders is no longer the exclusive preserve of psychiatrists; second, the growth of community mental health services staffed by non-psychiatrists means that psychiatrists now treat a minority of the patients with mental disorders; and third, the psychiatrists' continued endorsement of dynamic psychotherapy means they are becoming identified with an unproven and very expensive treatment. These changes should be seen against the broader background of a profession that is well-trained, active in evaluating performance, supported by a burgeoning research base in cognitive science and neuroscience, and delivering services efficiently and inexpensively.


1980 ◽  
Vol 46 (3) ◽  
pp. 973-974 ◽  
Author(s):  
Frank L. Greer

This research explored the role of prognostic expectations in outcome of brief therapy for 47 recipients of community mental health services. Contrary to previous research, correlational analyses indicated that generally lower expectations of improvement were associated with more favorable outcomes. These data further intimate the complexity of the clients' expectancy.


2011 ◽  
Vol 5 (1) ◽  
pp. 3 ◽  
Author(s):  
Alex Cohen ◽  
Julian Eaton ◽  
Birgit Radtke ◽  
Christina George ◽  
Bro Manuel ◽  
...  

1998 ◽  
Vol 7 (2) ◽  
pp. 98-109 ◽  
Author(s):  
Antonio Lora ◽  
Gabriella Bai ◽  
Callisto Bravi ◽  
Roberto Bezzi ◽  
Francesco Bulgarini ◽  
...  

RIASSUNTOScopo — L'obiettivo di questo studio è quello di descrivere i patterns di utilizzazione dei pazienti in contatto con 5 Unità Operative di Psichiatria lombarde secondo quattro classi: alti utilizzatori lungoassistiti, alti utilizzatori non lungoassistiti, lungoassistiti non alti utilizzatori, non alti utilizzatori non lungoassistiti. Disegno — Studio descrittivo a partire dai dati ricavati dal Sistema Informativo Psichiatrico regionale; è stata analizzata una coorte di 5.670 pazienti nell'ambito della prevalenza annua relativa all'anno 1994. Setting — 5 Unità Operative di Psichiatria della Regione Lombardia (Merate, Treviglio, Crema, Desio, Castano Primo), con una popolazione complessiva di 610.184 residenti di eta superiore ai 14 anni. Principali misure utilizzate — Sono state prese in considerazione alcune variabili sociodemografiche e cliniche relative ai pazienti; oltre un'analisi descrittiva dei quattro patterns, è stata effettuata una analisi logistica multinomiale. Risultari — Gli alti utilizzatori lungoassistiti (AU-LA), pur rappresentando solo il 5.3% del campione (4.9 casi per 10.000 residenti di età superiore ai 14 anni), consumano il 60% delle risorse espresse in SCS; solo la condizione di separato, divorziato, vedovo è predittiva per tale pattern. Gli alti utilizzatori non lungoassistiti (AU-non LA) costituiscono 1.2% del campione (1.1 casi per 10.000) ed utilizzano il 7.8% del SCS. Variabili predittrici di tale pattern sono l'eta compresa tra i 15-44 anni, l'assenza di un'attivita lavorativa e di un partner, la diagnosi di un disturbo mentale grave e la presenza di contatti con i servizi psichiatrici negli anni 1985-1989. I lungoassistiti non alti utilizzatori (LA-non AU) rappresentano il 23.4% della coorte (21.6 casi per 10.000) e vengono al secondo posto per consumo dirisorse (18.1% del SCS). Sono variabili predittive: l'età compresa tra i 15-44 anni, il vivere da solo, l'assenza di un'attività lavorativa e di un partner, la diagnosi di un disturbo mentale grave e la presenza di contatti con i servizi psichiatrici antecedenti al 1990. I pazienti non lungoassistiti non alti utilizzatori (non LA-non AU), pur rappresentando il 70.1% della coorte (64.8 casi per 10.000), consumano solo il 13.8% del SCS. Conclusioni — I dati mostrano che complessivamente l'attivita delle UOP è orientata nei confronti dei pazienti piu gravi, anche se sono rilevabili marcate differenze tra le UOP lombarde rispetto all'utilizzazione dei servizi. È confermata l'utilita di un Sistema Informativo a diffusione regionale che permetta di monitorare l'evoluzione nel tempo e nel territorio regionale dei patterns di utilizzazione.


Sign in / Sign up

Export Citation Format

Share Document