L'encefalopatia di Wernicke è patologia legata a deficit di tiamina, conseguente spesso ad alcolismo cronico, che presenta peculiari localizzazioni encefaliche e conseguenti manifestazioni cliniche. Viene descritto un caso di encefalopatia di Wernicke in un uomo di 25 anni, non alcolista, valutandone le lesioni alla risonanza magnetica in fase acuta e seguendone l'evoluzione. Il paziente, con anamnesi patologica prossima di colite amebica, presentava un progressivo e rapido deterioramento delle capacità cognitive preceduto da una severa ipoacusia e riduzione dell'acuità visiva, discromatopsia, allucinazioni visive, prosopoagnosia, disartria. Viene eseguita una RM dell'encefalo (con apparecchio Vectra, GE, operante a 0,5 T; sequenze SE DP e T2 ponderate e T1, prima e dopo Gd-DTPA) che evidenzia aree lesionali espresse da iperintensità, nelle sequenze a lungo TE, dei corpi mammillari, dei tubercoli quadrigemelli inferiori e (segno semeiologico, per quanto risulta da una revisione della letteratura, non descritto in precedenza tra i reperti dell'encefalopatia di Wernicke) dei tratti ottici. Ad una decisa integrazione alimentare con tiamina segue un repentino miglioramento clinico. Esami RM seriati rivelano una netta riduzione dell'estensione e delle alterazioni dell'intensità di segnale delle aree precedentemente coinvolte fino alla totale normalizzazione dei reperti. Viene discussa la clinica, l'istologia e la presunta patogenesi dell'elettiva localizzazione del danno da carenza di tiamina a carico dell'encefalo, e gli aspetti neuroradiologici, individuando il ruolo dell'RM nell'iter diagnostico di tale patologia.