Il democratico Jimmy Carter venne eletto presidente degli Stati Uniti nel novembre del 1976.Pochi mesi prima, il Partito comunista italiano (Pci) aveva ottenuto uno straordinario risultatoelettorale che aveva garantito incarichi istituzionali ad alcuni suoi esponenti. Durante lacampagna elettorale, i membri dell'entourage di Carter rilasciarono dichiarazioni che sembravanopreludere all'abbandono del veto anticomunista posto dai governi precedenti e per circaun anno dall'insediamento l'amministrazione mantenne una posizione ambigua. Il 12 gennaio1978, tuttavia, gli Stati Uniti ribadirono ufficialmente la contrarietà a qualsiasi forma dipartecipazione dei comunisti nel governo italiano. Utilizzando fonti di natura diversa e includendonell'analisi una pluralità di attori non statali tra cui think tank e centri di ricerca universitari,questo saggio mira a ricostruire il dibattito interno all'amministrazione Carter sulla "questione comunista" in Italia e a collocarlo all'interno di una discussione più ampia che attraversòla cultura liberal statunitense.