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Published By Universidad Santo Tomas

1692-5114

Revista M ◽  
2021 ◽  
Vol 18 ◽  
Author(s):  
Sandra Carolina Flórez Gutiérrez

El área de influencia del embalse Topocoro, en el municipio de Betulia, Santander, ha sufrido diversos cambios en el modelo de ocupación del territorio, debido a los cambios y nuevas expectativas de usos del suelo en el sector, que pasaron de usos agropecuarios a comerciales y de servicios. Es por esto por lo que se hace necesario reformular el modelo de ocupación del territorio en este sector, para lo cual se requiere actualizar la lectura de este a partir de la metodología de capacidad de acogida del medio físico planteada por los autores Gómez Orea y Gómez Villarino en el libro Ordenación Territorial, que consiste en realizar el diagnóstico y análisis territorial en términos de vocación a partir de las matrices de impacto/aptitud del suelo. El diagnóstico realizado a partir de información secundaria consignada en el Esquema de Ordenamiento Territorial vigente abarcó el análisis de la estructura ecológica principal, amenaza por movimientos en masa, clasificación agrológica del suelo, cobertura de tierras y las oportunidades de localización dada por la distancia a vías y embarcaderos que permitió construir a partir de un proceso de análisis jerárquico (AHP) las unidades ambientales de integración en las que se pudo evaluar el impacto y la aptitud de las actividades que se plantean realizar, dando como resultado mapas de aptitud e impacto, que muestran la afinidad de las actividades evaluadas con cada unidad ambiental. El análisis da como resultado que las unidades ambientales con mayores impactos corresponden con las áreas de protección ambiental identificadas en la estructura ecológica principal.


Revista M ◽  
2021 ◽  
Vol 18 ◽  
Author(s):  
Yasser Farrés Delgado

La necesidad de equiparar la producción de conocimiento en arquitectura con la producción en otras áreas, que surge en Colombia con el proceso de medición de grupos de investigación e investigadores de Colciencias/Minciencias,[1] parece haber dejado a un lado a la motivación por comprender las relaciones internas entre las sub-disciplinas de la arquitectura como elemento fundante de la naturaleza del conocimiento arquitectural. Frente a ello, este ensayo hace una revisión bibliográfica que recupera las nociones de arquitectura y sus sub-disciplinas conceptuadas por autores relevantes del contexto latino/latinoamericano y las pone en contacto con otras referencias. Se pretende argumentar que es necesario pensar la investigación en arquitectura más allá del concepto “investigación proyectual”. [1] Colciencias es el acrónimo del antiguo Departamento Administrativo de Ciencias, Tecnología e Innovación, devenido en el actual Ministerio de Ciencias, Tecnología e Innovación (Minciencias)  


Revista M ◽  
2021 ◽  
Vol 17 ◽  
Author(s):  
Michele Paradiso ◽  
Eleonora Conte
Keyword(s):  

L’articolo proposto fa riferimento ad uno studio approfondito incentrato sul tema di analisi ed ipotesi di recupero dell’Ex Chiesa di San Lorenzo, situata nel centro storico di Pistoia, in Toscana (Italia). Questo lavoro nasce dalla richiesta, da parte della Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le provincie di Pistoia e Prato, di un’analisi sullo stato di degrado dell’edificio, con indicazioni di interventi necessari per il consolidamento ed una rapida rifunzionalizzazione. A partire da una base di dati esistenti si sono aggiunti ulteriori elementi analitici e tecnologici come, ad esempio, un rilievo totale del fabbricato tramite l’utilizzo della tecnologia del laser scanner. Si è inoltre provveduto ad una minuziosa descrizione dello stato di degrado e meccanico, ad un’analisi strutturale approfondita, statica e dinamica con l’ausilio del software di calcolo Straus7 e ad una valutazione di massima sui possibili interventi per un sostanziale miglioramento strutturale. Il lavoro svolto ha permesso di raggiungere una conoscenza del monumento nei suoi aspetti più intimi, così da poterne valutare lo stato generale a scopo di un rapido recupero, tale da dare coscienza alla città dell’importanza di questo monumento e di preservare un tassello fondamentale del suo patrimonio storico costruito.


Revista M ◽  
2021 ◽  
Vol 17 ◽  
Author(s):  
Michele Paradiso ◽  
Ricardo Alfredo Cruz Hernández ◽  
Fabrizio F.V. Arrigoni ◽  
Costanza Bigi ◽  
Stefano Cartesio
Keyword(s):  

Lontano dalla frenesia delle metropoli sudamericane, incastonato sul fondo del secondo cañón più grande del mondo, sorge il pueblito di Cepitá, un gioiello fermo nel tempo, patrimonio tangibile dell’architettura colombiana. È dalla sua terra che nasce questo progetto. La prima parte di questo studio ha luogo in un laboratorio; il materiale, analizzato nelle sue proprietà fisiche mediante prove di caratterizzazione, ha preso forma diventando vero e proprio elemento costruttivo: l’adobe. Le sue potenzialità meccaniche sono state quindi messe alla prova. Riallacciandosi alla tradizione del luogo, ma anche apportando delle innovazioni, ne è stato migliorato il comportamento meccanico grazie all’utilizzo di un additivo naturale, ottenuto dagli scarti della lavorazione del riso, la lolla. È a questo punto che il materiale diviene architettura: il progetto di un centro civico riempie uno degli isolati di Cepitá, con lo scopo di diventare polo attrattivo sia per la popolazione locale sia per i visitatori. Si tratta di un complesso costituito da quattro corpi di fabbrica, collegati tra loro attraverso ampi camminamenti che delineano tre corti. L’edificio si integra pienamente nel contesto in cui sorge, sia per forma sia per dimensioni, creando continuità con l’intorno. Il fulcro visivo dell’intero progetto, però, è rappresentato da tre cupole tronche, che, in parte rompendo i ritmi e gli andamenti ortogonali del piccolo centro abitato, in parte guardando alle capanne a pianta circolare delle popolazioni precolombiane, portano all’estremo la tecnologia costruttiva della terra cruda.


Revista M ◽  
2021 ◽  
Vol 17 ◽  
Author(s):  
Michele Paradiso ◽  
Sara Garuglieri ◽  
Viola Ferrarini

L’articolo affronta il caso studio del Convento di Santa Teresa de Jesús situato nel centro storico dell’Habana (Cuba), facente parte della lista dei siti a rischio “2000 World Monuments Watch” della Word Monuments Fund ed oggetto di restauri dal 2005 ad opera dell’Oficina del Historiador de la Ciudad de La Habana. Il presente studio si è sviluppato a partire dal 2015 grazie alla cooperazione interuniversitaria tra l’Università degli Studi di Firenze ed il Colegio Universitario San Geronimo de La Universidad de La Habana in occasione della tesi di Laurea Magistrale in Architettura dell’Università di Firenze. L’articolo rappresenta un estratto del complesso lavoro svolto, esponendo inizialmente i ceni storici del convento per poi soffermarsi sugli aspetti strettamente legati all’opera di restauro, sottolineando l’importanza del processo conoscitivo del fabbricato come paso previo alla diagnostica del suo degrado strutturale. Il lavoro trova compimento con un approccio alle proposte per il consolidamento strutturale e progetto di rifunzionalizzazione, applicando metodologie presenti nelle raccomandazioni ICOMOS, ponendole a confronto con il modus operandi cubano.


Revista M ◽  
2021 ◽  
Vol 17 ◽  
Author(s):  
Francesca Borea ◽  
Giulia Pederzini
Keyword(s):  

La pandemia globale ha nettamente destabilizzato e ridefinito gli equilibri del vivere contemporaneo sia nel breve, che nel lungo periodo. La messa in discussione della “normalità” e delle forme abitative ordinarie, incentiva a ripensare al concetto di “nuovo normale” e a riprogettare i luoghi dell’abitare. Così nasce Wunderkammer, un progetto di ricerca architettonica che promuove l’atto del collezionare come strumento di riflessione e di confronto. Sono stati invitati architetti, artisti, scrittori, psicologi e professionisti sensibili al tema, a condividere il loro pensiero sui valori della resilienza e della partecipazione, riassumendolo in un’immagine e un testo di circa 1000 battute. Durante la reclusione domestica, i social media si sono rivelati l’unico strumento di comunicazione efficace e fruibile a tutti: la raccolta e la diffusione dei contributi, tramite l’utilizzo di piattaforme virtuali, ha permesso al progetto di alimentarsi e di evolversi, fino a collezionare oltre 60 riflessioni. L’interpretazione, l’analisi e il confronto degli elaborati raccolti hanno permesso di riconoscere un sentimento collettivo in corrispondenza delle diverse fasi della quarantena. In parallelo alla collezione di pensieri, che continuano ad arricchire la nostra “teca” virtuale, si analizzano i primi contributi raccolti, considerato materiale utile e propedeutico allo studio di nuove soluzioni architettoniche più consapevoli. É auspicabile dunque che i relativi elaborati e documenti possano diventare un supporto storico e sociologico prezioso per il nostro futuro; essenziali per il progetto che qui viene presentato in modo sintetico attraverso un approccio riflessivo, ottimista e partecipativo.


Revista M ◽  
2021 ◽  
Vol 17 ◽  
Author(s):  
Michele Paradiso ◽  
Ricardo Alfredo Cruz Hernández ◽  
Fabio Paparazzo ◽  
Giovanni Pianigiani

L’articolo nasce dalle esperienze apprese nel seminario tematico “Materiali e tecniche costruttive storiche per il dialogo interculturale coi paesi del sud del mondo” e maturate in secondo luogo durante un periodo di mobilità nel dipartimento di Santander (Colombia). Prendendo come riferimento Cepitá, un piccolo centro abitato originariamente composto da sole case costruite in tapia pisada (terra battuta) nel cuore del secondo canyon più grande al mondo, l’intento del lavoro è stato quello di identificare e classificare le tecniche e le tecnologie costruttive di quest’area e di sottoporre alcuni manufatti in terra a un’indagine sulla vulnerabilità sismica. L’avvento dei moderni materiali da costruzione ha avuto gravi ripercussioni sul patrimonio architettonico in terra, rendendolo obsoleto nella coscienza collettiva e favorendo l’abbandono delle tecniche ad esso legate. Testimoniare le pratiche costruttive di quest’area, estremamente isolata e rimasta priva di connessioni carrabili fino ai giorni nostri, e quindi rimasta intatta nel tempo, significa descrivere la sapienza dei maestri costruttori che hanno saputo affinare la tecnica nel corso dei secoli in base ai soli materiali disponibili in loco, la quale può quindi rappresentare un supporto tecnico per contrastare il suddetto fenomeno. Inoltre, ottenendo un indice di vulnerabilità sismica di alcuni manufatti con una metodologia speditiva basata sulla valutazione di 14 parametri, si cerca di fornire un’analisi utile per la tutela e per la prevenzione in una zona altamente a rischio.


Revista M ◽  
2021 ◽  
Vol 17 ◽  
Author(s):  
Michele Paradiso ◽  
Stefano Galassi ◽  
Sara Garuglieri ◽  
Christian Zecchin

Le Scuole Nazionali d’Arte (Escuelas Nacionales de Arte) de L’Avana, Cuba, restano a tutt’oggi, malgrado lo stato di alto degrado in cui versano, l’esempio più emblematico dell’uso delle bóvedas tabicadas in una architettura modernista. Splendido esempio di architettura organica, furono progettate, nei primi anni ’60 del secolo scorso, su incarico del governo rivoluzionario cubano, dagli architetti italiani Roberto Gottardi e Vittorio Garatti, e dal cubano Ricardo Porro. Consistono in 5 complessi edificati, per una superficie totale di 65.000 mq immersi in un parco naturale di 600.000 mq, dedicate all’insegnamento della danza, della musica, dell’arte teatrale, delle arti plastiche del balletto. Particolarmente disinvolta nell’uso della tecnica catalana o valenziana è la Scuola di Balletto, dove la monta ribassata delle volte doveva permettere, per volontà del progettista Vittorio Garatti, di essere percorribili e vissute anche in estradosso. Nella zona dell’ingresso, la perdita dell’ultimo folio estradossale a causa dell’incuria ed atti di vandalismo, ha suggerito una verifica numerica del suo grado di stabilità, utilizzando la Teoria di Heyman. Si è verificato il sistema voltato, nello stato precario in cui versa attualmente, sia a peso proprio, sia a folla compatta concentrata nella zona di chiave, dimostrando così una perdita di stabilità del 30%, che suggerisce la necessità di un pronto intervento di messa in sicurezza e successivo consolidamento. 


Revista M ◽  
2021 ◽  
Vol 16 ◽  
Author(s):  
Oscar Mansergas Sellens
Keyword(s):  

La capilla de la fortaleza de San Carlos de Perote constituye un ejemplo significativo de introducción de los modernos principios mecánicos ilustrados en el panorama históricoconstructivo mexicano e hispanoamericano. El ingeniero militar Manuel de Santisteban, autor de la obra defensiva, dotó al conjunto arquitectónico de una capilla proyectando un conjunto de bóvedas de directriz ovalada para su cubrición. Las bóvedas otorgan alzadura y magnitud, pero sobre todo, por su acercamiento a la forma catenaria, reducen los empujes laterales, verticalizan las cargas y optimizan los estribos sin necesidad de incorporar elementos exteriores para su contrarresto. La utilización de la estática gráfica y el cálculo vectorial para la determinación del estado de equilibrio y de su comportamiento mecánico, evidencia que la elección de su trazado ovalado corresponde a la necesidad de adecuarse a los espesores mínimos de los muros. Los ingenieros militares fueron los primeros en introducir las estructuras de arcos catenarios en España en el siglo XVIII, conocedores de sus beneficios estáticos para las bóvedas. Dicho conocimiento universal cartesiano de la matemática como método para la investigación de la realidad y el cálculo científico de las estructuras de fábrica también fue transmitido en Hispanoamérica, a través de modelos de ingeniería militar.


Revista M ◽  
2021 ◽  
Vol 16 ◽  
Author(s):  
Eneyda Caridad Abreu Plata

La cartografía, herramienta básica de investigación geográfica, ha evolucionado en el tiempo como una técnica cada vez más precisa y compleja para representar el territorio. Los cambios hechos por el hombre para representar el mundo han ido ligados a factores históricos y culturales, entre estos los avances de la técnica.La cartografía no solo se entiende como una representación de un contexto particular en términos estrictamente geográficos, sino también como una estrategia de interpretación gráfica útil en innumerables campos como la planificación del territorio, la investigación y naturalmente la pedagogía.Por lo tanto, el artículo se enfoca en la relevancia de la cartografía en el ámbito académico, entendida como un instrumento que crea una estrecha relación entre la geografía y la historia, las tradiciones culturales, las técnicas artísticas e incluso con la filosofía al concebirla como un intento de entender la realidad. Además, se considera su papel en el campo de la semiótica, pues muestra su valor como medio de comunicación, concentrándose en el valor del mapa no solo como registro de datos sino como un conjunto de mensajes, diseñados por el cartógrafo para diferentes propósitos e interpretaciones particulares realizadas por el destinatario. En este caso, cartógrafo y destinatario académico se convierten en interlocutores que utilizan una imagen como canal comunicativo.


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