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506
(FIVE YEARS 58)

H-INDEX

9
(FIVE YEARS 1)

2021 ◽  
Vol 21 (3) ◽  
pp. 11-24
Author(s):  
Kay Berkling ◽  
Dirk Saller ◽  
Carmen Winter

Competency achievements in a Computer Science Bachelor are studied using self-assessment by graduating students at Baden-Württemberg Cooperative State University. Changes across the two ‘pandemic’ years 2020 and 2021 with respect to subsidiary, satisfaction and competencies are analysed. One goal was to identify which competencies may have suffered due to the different number of online semesters. The data shows very few significant differences by type of competencies. Larger differences may be due to a change in lecturer. Difference in satisfaction in some subsidiaries is found. Students from the 2021 group feel that their grades reflect their actual knowledge less than the 2020 group. The methodology presented here provides a valid tool for long-term quality assessment based on student feedback. There are limitations based on the data elicitation. Students are not required to take the survey. Self-assessment is not considered to be sufficient for a validation of achieved competencies. However, it reflects satisfaction and perceived quality.   Autovalutazione delle competenze da parte degli studenti di laurea in informatica.   I risultati di apprendimento in un Corso di Laurea di primo livello di informatica sono analizzati nel presente contributo utilizzando l’autovalutazione degli studenti laureati all’Università della Cooperative State University del Baden-Württemberg (Germania). Vengono analizzati i cambiamenti nella progressione di competenze acquisite nei due anni di pandemia (2020 e 2021) in ordine a sede universitaria, livello di soddisfazione e risultati di apprendimento. Un obiettivo era quello di identificare le competenze maggiormente influenzate dall’utilizzo della didattica a distanza. I dati mostrano scarse differenze in ordine al tipo di competenze acquisite. Le differenze più significative sono correlate al cambio di docente. In alcune sedi si rilevano differenze nella soddisfazione degli studenti. Gli studenti del cluster 2021 ritengono che la loro valutazione rifletta le loro conoscenze realmente acquisite, a differenza del cluster di studenti del 2020. La metodologia illustrata nel presente contributo fa riferimento ad uno strumento utile per la valutazione della qualità degli apprendimenti basata sul feedback degli studenti. Le limitazioni connesse allo studio riguardano le modalità di rilevazione dei dati. Gli studenti non sono tenuti a partecipare allo studio. L’autovalutazione non è sufficiente per convalidare le competenze acquisite, consente però di rilevare la soddisfazione e la qualità percepita dagli studenti.  


2021 ◽  
Vol 21 (3) ◽  
pp. 69-87
Author(s):  
Luisa Pandolfi ◽  
Emmanuele Farris

This paper derives from the activities of the University Penitentiary Center of the University of Sassari and aims to explore the impact of the Covid 19 pandemic on university teaching in prison. The subject of penitentiary university teaching is innovative and relevant for educational research and brings into play different skills, professionals, services and institutions. The theoretical framework describes how the right to study in prison is declined on a methodological level. The field research carried out in Sardinia has tried to give the student's voice in prison and the point of view of educators on the educational and organizational impact on university study paths during the pandemic; it is a voice that returns the complexity of a difficult moment, but which also offers useful ideas and stimuli for a more aware restart of the limits and challenges to be faced, as well as good practices to be developed, particularly at the interface between different public institutions as the University and the Penitentiary Administration are.   La didattica universitaria in carcere nell’ambito del Polo Universitario Penitenziario di Sassari: pratiche, ricerca e sviluppi ai tempi della pandemia.   Il presente contributo nasce nell’ambito dell’attività del Polo Universitario Penitenziario dell’Università di Sassari e si propone di esplorare l’impatto della pandemia da Covid 19 sulla didattica universitaria in carcere. Il tema della didattica universitaria penitenziaria è innovativo e rilevante per la ricerca educativa e chiama in gioco diverse competenze, professionalità, servizi e istituzioni. Il quadro teorico e normativo di riferimento traccia le coordinate in cui si inserisce il diritto allo studio in carcere e ne declina i significati e le implicazioni sul piano metodologico. La ricerca sul campo realizzata in Sardegna ha cercato di dar voce agli studenti detenuti e agli educatori in merito alle ricadute a livello educativo ed organizzativo sui percorsi di studio durante la pandemia; una voce che restituisce la complessità di un momento difficile, ma che offre anche spunti e stimoli utili per una ripartenza più consapevole dei limiti e delle sfide da affrontare, così come delle buone prassi da sviluppare soprattutto all’interfaccia tra istituzioni pubbliche, quali sono l’Università e l’Amministrazione Penitenziaria.


Author(s):  
Luca Bellone
Keyword(s):  

Facendo leva sull’opportunità, oggi largamente condivisa, dello studio di Dante «al di là delle fissità e degli stereotipi»,[1] e senza al contempo trascurare «i rischi del dantismo “di massa”»,[2] ll'indagine intende fornire – giunti ormai quasi al termine delle celebrazioni per i settecento anni dalla morte del poeta – un nuovo contributo allo studio della ricezione dantesca nella canzone italiana, focalizzando l'attenzione sui principali meccanismi che regolano la citazione della Commedia nel rap.   [1] Frosini–Polimeni 2021b: 7. [2] Pegorari 2018.


Author(s):  
Danilo Miranda Ribeiro
Keyword(s):  

Questo lavoro cerca di costruire un’analisi legale sugli elementi del processo collettivo per la protezione dei diritti di solidarietà nel sistema giuridico brasiliano. Poiché le sue disposizioni nelle leggi sono distanziate, lo studio della protezione collettiva è il problema di un sistema ermetico difficile da capire. Con l’obiettivo di far posto allo studio del processo collettivo e di escludere questo problema, questa ricerca ha come problematica la discussione sui principali elementi del processo collettivo, con l’obiettivo di dimostrare che si tratta di un sistema procedurale coerente e armonioso. La metodologia utilizzata sarà la revisione bibliografica. Pertanto, il lavoro presenta come risultato la sistematizzazione di elementi fondamentali alla comprensione della protezione collettiva, quando si affrontano le disposizioni legali e dottrinali sulla protezione dei diritti di solidarietà, al fine di aprire il campo per una comprensione della protezione collettiva.


Author(s):  
Claudia Bartalucci et al.
Keyword(s):  
Hiv Rna ◽  

L'aumento dell'aspettativa di vita delle persone che vivonocon l'HIV (PHIV) ha portato negli ultimi anni ad un aumentodella prevalenza delle comorbidità metaboliche, in particolaresovrappeso e obesità, le cui cause sono attualmenteoggetto di ricerca.<br />Lo scopo di questo studio è quello di valutarel'aumento di peso annuale di PHIV sovrappeso e obesi equali fattori clinici e terapeutici sono associati a un maggioreaumento di peso.Studio di coorte retrospettivo condotto nel periodo marzo 2011-marzo 2021, che ha incluso PHIV con BMI ≥25 kg/ m²(sovrappeso) o ≥30 kg / m² (obesi).<br /> L'associazione tra aumentodi peso annuale e variabili cliniche e farmacologiche è statatestata con un modello di regressione lineare.Sono stati inclusi nello studio 164 PHIV di cui il 73% maschi.<br />L'età mediana al momento dell'arruolamento era di 53.5(±10.34) anni, BMI 29.7 (±4.35) kg/m² con il 34% di PHIVobesi e il 66% di PHIV in sovrappeso nella coorte.<br /> Il 96% deipartecipanti allo studio aveva un HIV-RNA <50 copie/ml, conlinfociti T CD4+ medi di 640 (q1 457.5 q3 914.5) cellule/mm³.<br />L’84,5% dei PHIV ha avuto un aumento di peso durante i 10anni di osservazione, con un incremento ponderale medio di1.30 (±1.70) kg/anno di osservazione: +0.91 (±1.20) kg/annonei PHIV sovrappeso e +2.05 (±2.21) kg/anno nel PHIV obesi.<br />All'analisi univariata, un maggiore aumento di peso è statoassociato a una carica virale più elevata (copie/anno) (VCY,ß+0.30, 95%CI +0.12; +0.36, p<0.001), mentre una correlazioneinversa è stata riscontrata con l'esposizione cumulativaagli inibitori della proteasi (IP, ß -0.15, 95%CI -0.08; 0.00,p=0.08), agli inibitori non nucleosidici della trascrittasi inversa(NNRTI, ß -0.18, 95%CI 0.011; -0.001, p=0.021), con l’etàavanzata (ß -0.23, 95%CI -0.07; -0.01, p=0.003) e gli anni totalidi infezione da HIV (ß -0.31, 95%CI -0.08; -0.03, p<0.001).<br />Dopo l'aggiustamento per i principali fattori confondenti, glianni di infezione da HIV sono rimasti l'unico fattore significativamente correlato all'andamento del peso nel corso deglianni, (ß -0.32, 95%CI -0.08; -0.03, p<0.001) con una correlazioneinversamente proporzionale tra anni di infezione e aumentodi peso.In conclusione, tra i PHIV in sovrappeso e obesi, l'84,5% haaumentato il proprio peso in un follow-up di 10 anni.<br />L'entitàdell'aumento di peso era inversamente proporzionale aglianni di infezione da HIV.<br />I nostri risultati mostrano un aumentomaggiore del peso globale subito dopo la diagnosi di infezioneda HIV, coerentemente con un fenomeno del ritorno alla salute,e un aumento più lento ma continuo negli anni successivi,durante un follow-up di 10 anni, indipendentemente dal tempocumulativo trascorso sui farmaci PI, NNRTI e INI.


Author(s):  
FABIO PASTORE
Keyword(s):  

In considerazione della sempre minore disponibilità di acque di buona qualità, un tema, oggetto di attenzione sia scientifica che legislativa, è la possibilità di riutilizzo delle acque reflue. Obiettivo del riutilizzo è la limitazione del prelievo delle acque superficiali e sotterranee, e la riduzione degli scarichi sui corpi idrici recettori. Il trattamento biologico rappresenta la fase più importante del ciclo depurativo delle acque reflue. I naturali processi biologici sono sfruttati all’interno degli impianti a fanghi attivi (CAS). Gli impianti di depurazione MBR si sono affermati nel panorama nazionale e internazionale come una consolidata alternativa ai convenzionali impianti a fanghi attivi, in particolare laddove sia necessario contenere l’ingombro planimetrico e/o garantire un effluente di qualità elevata. L’attività di tirocinio, svolta presso il Laboratorio di Ingegneria Sanitaria Ambientale (SEED) dell’Università degli Studi di Salerno, è stata finalizzata in una prima fase allo studio approfondito e al confronto tra le tipologie di trattamento convenzionali e innovative e, nella seconda fase, alla progettazione di modelli virtuali tridimensionali che rappresentano impianti innovativi, basati sull’utilizzo della tecnologia MBR.


Italienisch ◽  
2021 ◽  
Vol 43 (85) ◽  
Author(s):  
Bürgel Matthias

In his book I luoghi più oscuri e controversi della Divina Commedia di Dante dichiarati da lui stesso (1843), the Brescian scholar Giuseppe Picci (1809–1888) repeatedly uses the studies of Karl Witte, because he obviously sees him as an authority in the field of Dante Studies. A similar attitude towards Witte is also evident in later works that Picci dedicated to the question of the authenticity of the Epistola a Cangrande, although in these he took a position contrary to Witte’s. In the various editions of his successful Guida allo studio delle belle arti e al comporre, however, Picci at no point refers to the German scholar’s edition of the Commedia.


2021 ◽  
pp. 425-466
Author(s):  
Marco Conci

Il modo migliore di riscostruire la storia della psicoanalisi non è quello di cominciare dalle teorie ma dagli autori e dai loro contesti. Importanti contributi allo studio dell'Io furono dati in Europa già da Ferenczi e Fenichel, ben prima che Hartmann fondasse la Psicologia dell'Io che egemonizzò il campo negli Stati Uniti. Nell'Europa dell'anteguerra importanti contributi a quella che qui viene chiamata "psicologia psicoanalitica dell'Io" vennero da Anna Freud, Paul Federn e Gustav Bally, e nel dopoguerra da Alexander Mitscherlich, Paul Parin e Johannes Cremerius per la comunità di lingua tedesca e da Joseph Sandler per quella di lingua inglese. Su questa base si potrebbe parlare di "psicologie dell'Io" al plurale, come si fa per le diverse teorie delle relazioni oggettuali. La psicologia psicoanalitica dell'Io di Fenichel attraverso i princìpi tecnici da lui enunciati negli anni 1930 informa tuttora di sé il lavoro di tanti psicoanalisti anche se in modo inconsapevole, soprattutto in Germania. Rappresenta ad esempio l'ingrediente di fondo della "terapia psicoanalitica", empiricamente verificabile, formalizzata da Helmut Thomä e Horst Kächele.


2021 ◽  
pp. 15-31
Author(s):  
Raffaella Sette ◽  
Simone Tuzza
Keyword(s):  

I criminologi si trovano sempre più spesso ad affrontare la problematica relati-va al verificarsi di abusi e maltrattamenti su minori. Tale questione, però, risulta difficilmente indagabile per via della natura fragile delle vittime e per i contesti in cui solitamente si verificano questi eventi e cioè gli ambienti familiari o quelli a ca-rattere istituzionale (come scuole, centri ricreativi e sportivi, strutture ecclesiastiche). Negli ultimi anni alcuni scandali relativi ad abusi perpetrati nei confronti dei minori all'interno di organizzazioni religiose e/o di ispirazione religiosa hanno de-stato l'interesse dell'opinione pubblica angloamericana, ma non solo. Questo particolare tipo di contesto in cui vengono perpetrati tali abusi su minori conduce a dover affrontare la questione sotto molteplici aspetti. Difatti, in deter-minati ambienti, molti fattori concorrono a rendere difficoltosa l'individuazione dell'abuso che risulta, per questo motivo, estremamente sottostimato. Il presente articolo, grazie alle informazioni ricavate da interviste semi-strutturate e focus group effettuati con criminologi, operatori del controllo sociale, educatori ed assistenti sociali nell'ambito della ricerca europea "SAFE - Suppor-ting Action to Foster Embedding of child safeguarding policies in Italian faith led organizations and sports club for children" (grant agreement n° 856807), si concentrerà sulla problematica degli abusi sui minori in organizzazioni religiose e/o di ispirazione religiosa con il fine di raccogliere nuovi elementi sul fenomeno, carat-terizzato da un elevato numero oscuro, e di proporre strategie d'intervento per la prevenzione della vittimizzazione. La partecipazione allo studio di testimoni signi-ficativi impreziosisce la pertinenza dell'approccio qualitativo proposto ed è utile per mettere in evidenza una questione scarsamente trattata dalla ricerca socio-criminologica italiana.


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