Open Public Spaces and the Vita Activa

Author(s):  
Eugênio Fernandes Queiroga
Keyword(s):  
2020 ◽  
Vol 5 (4) ◽  
pp. 477-487
Author(s):  
Taylor M. Lampe ◽  
Sari L. Reisner ◽  
Eric W. Schrimshaw ◽  
Asa Radix ◽  
Raiya Mallick ◽  
...  

2020 ◽  
pp. 39-57
Author(s):  
Maria D’Ambrosio ◽  
Giovanni Laino

Il saggio apre uno spazio di riflessione sul tema della povertà educativa attraverso una pro-posta teorica e metodologica che investe le politiche e i servizi per l'infanzia di un ruolo stra-tegico nel ridisegno di un ecosistema territoriale in grado di qualificare in chiave pedagogica gli spazi e le attività rivolte ai minori e alla genitorialità. Una qualità pedagogica che passa per i professionisti dell'educazione, quindi per la loro formazione e per la loro postura da ricercatori in situazione, e anche per una pianificazione urbanistica strategica in grado di coniugarsi con una ‘visione' di città che contenga l'idea di spazio urbano e di relativa comu-nità educante, attenta alla complessità delle dinamiche che producono diseguaglianze, mar-ginalità e le molte forme di povertà. In questo senso, e recuperando una responsabilità istitu-zionale connessa alla responsabilità di ciascun professionista, il saggio fa emergere anche quanto pensato e sperimentato nell'attuazione del progetto IRIS (Interventi per Riqualificare e Innovare la Scuola) riferito agli asili nido e ai servizi per l'infanzia del Comune di Napoli. Politiche socio-educative e politiche urbane vengono lette come strumenti per connettere e articolare in chiave pedagogica, emancipativa, trasformativa, le azioni strutturali e integrate in grado di rispondere ai bisogni dell'infanzia e al ruolo dei professionisti dell'educazione, perché proprio a partire da questi professionisti si possa nutrire e potenziare la loro capacità/necessità di partecipazione alla vita e alla costruzione-rigenerazione dei legami sociali/territoriali, in chiave di contrasto alla povertà educativa. Si tratta cioè di recuperare per le professioni socio-educative e per i decisori istituzionali e i pianificatori delle politiche e dei servizi educativi, quella ‘sensibilità' e quella operosità, e quindi quella Vita Activa, rintraccia-ta dalla Arendt (1958) come specifica della condizione umana. Una condizione, quella sensi-bile e activa, quindi altamente interattiva e partecipativa, che ciascuno è chiamato a recupe-rare e a nutrire, proprio attraverso una qualità del gesto e della pratica educante che va ben oltre gli ‘spazi' destinati all'educazione. "L'educazione non è un'isola", sosteneva Jerome Bruner (1996), e in questo senso le politiche e i servizi educativi si devono riconnettere a una più estesa e complessa cultura dell'educazione che emerge proprio dalle dinamiche urbane, sociali, culturali, e trova nello spazio extra-quotidiano dell'educativo una possibilità concreta di innovazione e di nuova traiettoria. La qualità (pedagogica) dei servizi educativi in un qua-dro istituzionale di Welfare, è dunque quella possibilità della policy di tradursi in agency e di generare innovazione sociale ovvero variazioni sul piano della povertà educativa e dei feno-meni con cui si manifesta. La qualità (pedagogica) ha necessità di prendere corpo e di farsi spazio rigenerandosi in nuove pratiche che lavorino proprio sul nesso tra corpi e spazi, e sulla loro reciproca capacità di interazione. Lo scritto è dunque attraversato da un evidente sguardo epigenetico che tiene insieme rifles-sione epistemologica e sua istanza metodologica e qualifica le pratiche educative come ‘pale-stre' di cittadinanza e di coesione sociale in chiave trasformativa e rigenerativa, sia sul piano individuale che su quello politico e delle politiche, così da far emergere la metodologia ‘em-bodied' (Bongard-Pfeifer, 2007) come approccio bio-politico al governo ‘sensibile' del ‘vivente': perché l'educazione e la politica possono insieme ridisegnare un nuovo ecosistema per il process generativo della creatura vivente/living creature (Dewey, 1934).


This article analyzes the main problems of urban public spaces, because today public spaces can determine the future of cities. It is noted that parks are multifunctional public spaces in the urban environment, as they are an important element of the citywide system of landscaping and recreation, perform health, cultural, educational, aesthetic and environmental functions. The article notes that the need for easily accessible and well-maintained urban parks remains, however, the state of parks in many cities of Russia remains unsatisfactory, requiring reconstruction. A brief historical background of the Park of Culture and Rest of the Soviet period in Omsk is expounded, the analysis of the existing territory of the Park is presented. It is revealed that the Park, being the largest public space in Omsk, does not meet the requirements of modern urbanism, although it represents a great potential for designing the space for the purpose of recreation of citizens. Performed functional zoning scheme of the territory of the Park in question, where its division into functional areas destined for active recreational users of the Park is presented, considered the interests of senior citizens, people with limited mobility, etc. Reconstruction of Parks of the Soviet period can provide the city with additional recreational opportunities, as well as increase its tourist attractiveness.


2020 ◽  
Vol 79 (4) ◽  
pp. 379-380
Author(s):  
SAH Heritage Conservation Committee
Keyword(s):  

2015 ◽  
Vol 5 (7) ◽  
pp. 707-717
Author(s):  
Yi-Tsu Peng ◽  
Po-Hsien Lin ◽  
Rungtai Lin
Keyword(s):  

2012 ◽  
Vol 19 (2) ◽  
Author(s):  
Dina Afrianty
Keyword(s):  

2020 ◽  
Author(s):  
Jimena Llopis Abella ◽  
Anna Fruttero ◽  
Emcet O. Tas ◽  
Umar Taj

Sign in / Sign up

Export Citation Format

Share Document