scholarly journals Errori o varianti d’autore? Un’ipotesi sulla tradizione manoscritta del sonetto 35 di Garcilaso de la Vega

Studia Aurea ◽  
2021 ◽  
Vol 15 ◽  
pp. 449-472
Author(s):  
Tobia R. Toscano

Il contributo offre una diversa interpretazione della tradizione manoscritta e a stampa del sonetto 35 di Garcilaso de la Vega, proponendo, sulla base del riesame delle varianti e della dimostrabile anteriorità del ms. Venezia Marciana It. IX, 137 rispetto alla princeps del 1574, di assumere i tre testimoni come redazioni d’autore in progress riconducibili a originali in movimento.

2020 ◽  
pp. 29-38
Author(s):  
Emanuela Chiodo
Keyword(s):  

La povertà di bambini e adolescenti in famiglie deprivate del Mezzogiorno è sia la più invisi-bile, perché spesso occultata dalla più generale condizione di svantaggio del nucleo di appar-tenenza, sia la più estrema, per l'intensità con cui essa si lega a radicate disuguaglianze nella sfera dell'istruzione, della cultura e, in generale, nelle loro chances di vita al presente e nel futuro. In particolare, la povertà educativa è quella che meglio rappresenta lo svantaggio cumulativo che si genera a partire da condizioni di deprivazione materiale ed economica e trova nell'esclusione dall'accesso ad una formazione e a competenze adeguate, ma anche a spazi e ambienti di vita degni, a opportunità ludiche, culturali e di socializzazione più ampia le sue espressioni più evidenti. Napoli e le sue periferie più disagiate costituiscono un caso paradigmatico di tale scenario sia per la povertà multi-generazionale da cui sono interessate sia per l'elevata incidenza del-la popolazione minorile proprio nei quartieri più difficili. Ed è proprio nel contesto urbano e sociale della periferia est della città che l'articolo si cala per definire i contorni di quella «comunità educante» volta al contrasto della vulnerabilità sociale e dei rischi di esclusione per i tanti bambini e adolescenti in condizione di svantaggio economico e sociale. Alla luce della direttrice teorica sui legami sociali come fonte di protezione e riconoscimento (Paugam, 2008) e sulla base di un approccio di ricerca micro-sociologico basato su studi di caso, l'articolo descrive la qualità delle relazioni di social support (Meo, 1999) create, promosse, rafforzate da alcuni enti di terzo settore (associazioni e cooperative sociali) provando a sotto-linearne il valore embedded nel contrasto della povertà educativa. Già a partire dal recupero di spazi vuoti o abbandonati in cui le attività socio-educative promosse si radicano e realiz-zano le loro attività, i centri socioeducativi considerati nella ricerca appaiono in grado di ri-pristinare relazioni e significati plurimi. A partire dalle rappresentazioni raccolte tramite la voce e le parole degli attori intervistati la comunità educante prende forma nei vincoli e nelle risorse, nei limiti e nelle opportunità evidenziate da enti di terzo settore (associazioni e coo-perative sociali) che realizzano advocacy, affiancamento scolastico dei minori, accompagna-mento sociale per le loro famiglie. In particolare, nel testo si evidenzia come, non solo rico-noscendo la «responsabilità educativa» come principio cardine ma anche "agendo" tale principio come orientamento nella prassi concreta di intervento, organizzazioni diverse che abitano e animano la periferia est sono in grado di rendere permeabili tra loro sfere di inclu-sione diverse (culturale, educativa, sociale). Intervenendo nel contrasto della povertà minorile ed educativa tramite azioni di bridging con la famiglia, la scuola, i servizi sociali, le esperien-ze di affiancamento socio-educativo descritte interrogano e allo stesso tempo costruiscono il senso di quella «comunità educante e generativa», capace di «agire in comune» adottando «un modo di fare le cose inclusivo, integrativo e abilitante» (Magatti e Giaccardi, 2014).


2020 ◽  
Vol 171 (4) ◽  
pp. 189-192
Author(s):  
Roberto Bolgè
Keyword(s):  

La gestione del rischio è ora richiesta anche nella pianificazione forestale (saggio) I danni causati dalla siccità del 2018 che hanno interessato superfici estese di bosco suscitarono preoccupazioni tra gli addetti ai lavori nel settore forestale. Tra le riflessioni che ne scaturirono vi era anche la questione dei rischi e delle incertezze generate dal cambiamento climatico. In ambito forestale si trovano già varie pubblicazioni e ricerche al riguardo, tuttavia l’attiva e coordinata gestione del rischio dovrebbe essere ulteriormente implementata negli strumenti di gestione del bosco. Se per la selvicoltura sono già state intraprese delle iniziative sulla base dei risultati ottenuti dal programma di ricerca Bosco e cambiamento climatico, per quanto concerne la pianificazione forestale vi è la necessità di integrare maggiormente la gestione del rischio nei processi pianificatori e nei relativi prodotti (strategie, piani forestali e piani di gestione).


1992 ◽  
Vol 47 (1) ◽  
pp. 207-235 ◽  
Author(s):  
Claire ◽  
Claire Pailler
Keyword(s):  

On commence à mesurer l'ampleur et les effets de la révolution dumézilienne dans la lecture des textes, des mythes et des structures des sociétés anciennes. La richesse de cet apport n'est certes pas épuisée depuis la disparition du créateur de la mythologie comparée. Mais dans le même temps se sont multipliées les dénonciations justifiées d'excès en tout genre commis par des épigones plus ou moins légitimes (cf. par exemple B. Sergent, dansAnnales ESC, 1990, n° 4, p. 941-949). Dumézil a lui-même vigoureusement refusé toute caution aux généralisations philosophantes comme aux intempérances méthodologiques ou, pire encore, aux récupérations politiques.


1933 ◽  
Vol 35 (2) ◽  
pp. 168-171
Author(s):  
Joseph-Sébastien Pons
Keyword(s):  

2019 ◽  
Author(s):  
Benedetta Viscidi

Sulla base degli studi di Mircea Eliade, l’Autore evidenzia, nel lai antico francese Yonec e in due racconti popolari riconducibili al tipo AT 432, «The Prince as bird» (Il Principe Verdeprato di G. B. Basile e La penna di Finist, falco splendente raccolto da A. N. Afanasev), tracce di scenari iniziatici femminili e del viaggio oltremondano sciamanico.


Author(s):  
Chiara Lucrezio Monticelli
Keyword(s):  

RiassuntoL’articolo intende rileggere la conquista napoleonica di Roma nel 1809 in più stretto rapporto con il coevo processo di definizione di spazialità imperiali e identità nazionali in Europa (in particolare nel versante mediterraneo e italiano) all’inizio del lungo XIX secolo. Roma fu al tempo stesso simbolo dell’Empire-building napoleonico - a partire dalla proclamazione di „seconda città dell’Impero“ - e terreno di sperimentazione delle forme di imperialismo generate dalla „missione civilizzatrice“ francese. Il contrasto tra le pratiche „coloniali“ di governo urbano e l’uso politico dell’idea imperiale di Roma antica produsse effetti significativi nel campo dell’amministrazione e della rappresentazione della città. Attraverso le fonti delle istituzioni romane e dell’amministrazione francese, nonché sulla base dei discorsi politici dei patrioti italiani si mostrerà la molteplicità delle implicazioni - politiche, spaziali, culturali - del mito e della realtà di Roma in questa cruciale fase di transizione del Risorgimento italiano.


1970 ◽  
Vol 50 (1) ◽  
pp. 146
Author(s):  
James Lockhart ◽  
Donald G. Castanien
Keyword(s):  

1973 ◽  
Vol 53 (2) ◽  
pp. 307
Author(s):  
H. V. Livermore ◽  
Frances G. Crowley
Keyword(s):  

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