scholarly journals Linee guida per la gestione sostenibile delle venute d’acqua e del calore geotermico nelle gallerie

2020 ◽  
Vol 9 (4) ◽  
Author(s):  
Antonio Dematteis ◽  
Marco Barla ◽  
Alessandro Boscaro ◽  
Alessandro Gargini ◽  
Maria Governa ◽  
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Keyword(s):  

Questo documento presenta le Linee Guida per la gestione sostenibile delle venute d’acqua e del calore geotermico nelle gallerie, elaborate dal Gruppo di Lavoro GESTAG (GEstione SosTenibile delle Acque nelle Gallerie), istituito il 20/06/2012 dal Comitato Italiano dell’Associazione Internazionale degli Idrogeologi. Il documento affronta e descrive obiettivi, metodi e casi di studio, ciascuno dei quali richiede di adottare misure tecniche di vario tipo, illustrate nei capitoli seguenti, come studi idrogeologici, modelli predittivi degli impatti, soluzioni tecnologiche di contenimento del drenaggio e di captazione, recupero e valorizzazione delle risorse intercettate, monitoraggi. Sono affrontati anche i così detti temi non tecnici, come la comunicazione, poiché è ormai noto che l’accettabilità sociale di una galleria influenza direttamente la sua sostenibilità economica e finanziaria, per gli effetti che può avere sui tempi di realizzazione e sui costi delle compensazioni. Sulla base delle diverse esperienze dei componenti del Gruppo di Lavoro GESTAG, si è optato per una suddivisione in 11 temi principali, in particolare, in ciascuno dei capitoli successivi a quello introduttivo vengono trattati rispettivamente: Capitolo 2: l’importanza del ritorno di esperienza proveniente da gallerie già scavate, le banche dati disponibili e i criteri di analisi dei dati pregressi; Capitolo 3: come realizzare lo studio idrogeologico di una galleria, la relazione con il modello geologico, le metodiche da adottare nelle differenti fasi del progetto, che sono state distinte in ante-operam, in corso d’opera e post-operam; Capitolo 4: il tema degli impatti che il drenaggio in galleria può avere sull’ambiente circostante, le analisi che devono essere svolte e gli strumenti da adottare per la gestione del rischio, infine gli interventi per la mitigazione degli impatti; Capitoli 5 e 6: le metodiche di progettazione per la valorizzazione rispettivamente delle acque drenate in galleria e del calore; Capitolo 7: i prodotti chimici che vengono utilizzati in fase di scavo per il sostegno e il miglioramento del terreno, e la loro compatibilità con l’utilizzo delle acque drenate; Capitolo 8: i criteri di monitoraggio delle acque in un progetto di galleria; Capitolo 9: la comunicazione, il rapporto con i territori e l’analisi di casi pregressi, nonché una guida sulle buone pratiche da adottare; Capitolo 10: una panoramica sulla normativa europea ed italiana in tema di valutazione di impatto ambientale, monitoraggio e scarichi delle acque drenate; Capitolo 11: la bibliografia ragionata inerente l’argomento trattato, che include pubblicazioni tecnico scientifiche, normative di riferimento e risorse web.

1998 ◽  
Vol 7 (3) ◽  
pp. 188-196
Author(s):  
Raffaella Madonna ◽  
Marco Valenti ◽  
Giovanna Borrelli ◽  
Renato Cerbo ◽  
Manlio De Lellis ◽  
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RIASSUNTOScopo - Descrivere Pimplementazione epidemiologica nella Regione Abruzzo di un servizio di prevenzione degli handicap psiconeurosensoriali dell'eta evolutiva; presentare i dati di prevalenza delle patologie osservate e i modelli di regressione esplicativi deU'occorrenza, discutere i dati di accesso ai servizi in termini di risposta alle necessità sociosanitarie. Setting e disegno - Sono stati utilizzati i dati forniti da un sistema informativo regionale, costituito da fonti informative primarie operanti presso le aziende USL (Servizio di Medicina scolastica, Medicina di base, Pediatria di base, Consultori familiari, Servizio di Riabilitazione) e da strutture specializzate di individuazione diagnostica (Équipe Multidisciplinari, Divisione Clinicizzata di Neuropsichiatna Infantile, Servizi Territoriali di NPI). Il modello di gestione dei dati è il registro epidemiologico di popolazione. La popolazione target e la popolazione abruzzese di eta inferiore ai 25 anni. Principali misure utilizzate - Vengono utilizzate in questo studio misure epidemiologiche di prevalenza, standardizzate per età, assumendo come standard la popolazione regionale (0-24 anni). La definizione delle patologie è stata effettuata sulla base delle nosografie standard 1CD-9 e ICD-10; la definizione di handicap sulla base della classificazione OMS (1981). Sono state esaminate le associazioni tra le variabili esplicative di tipo sociodemografico e anamnestico e le diverse tipologie di esito clinico attraverso modelli di regressione logistica. Risultati - Le stime di prevalenza per le principali patologie neuropsichiatriche infantili e per le patologie organiche e/o congenite generatrici di handicap nella popolazione dell'Abruzzo sono paragonabili a quelli riscontrati in letteratura in setting analoghi, ad eccezione dei disturbi ipercinetici che sembrerebbero indicare per I'Abruzzo un'alta occorrenza in entrambi i sessi. La riabilitazione risulta essere la necessita sanitaria maggiormente richiesta per tutti gli assi diagnostici; neH'ambito delle necessita sociali risulta relativamente poco rilevante il ricorso all'assistenza scolastica e, soprattutto, domiciliare. L'analisi di regressione logistica indica lo stato socioeconomico e la presenza di handicap in famiglia come fattori associati, rispettivamente, in modo negativo all'occorrenza di disturbi ipercinetici, e in modo positivo alFoccorrenza di ritardo mentale. Inoltre, lo stato di convivenza in famiglia naturale e associato negativamente aU'occorrenza di disturbi evolutivi. Conclusioni - Lo studio riporta i risultati preliminari dell'attivita di un registro specializzato per l'handicap psiconeurosensoriale in eta evolutiva. Tra le prime indicazioni operative emerge con chiarezza l'utilita della standardizzazione delle procedure diagnosu'che, della definizione di linee guida gestionali comuni nelle diverse aree territoriali, e, comunque, l'importanza della conoscenza epidemiologica del fenomeno handicap per una corretta impostazione di strategie di prevenzione e programmazione.


2012 ◽  
pp. 55-72
Author(s):  
Antonio Federici ◽  
Marco Zappa

L'articolo descrive le principali caratteristiche del Sistema Informativo (SIS) dei programmi di screening oncologico in Italia(PS). Il SIS č organizzato per rispondere al bisogno conoscitivo di valutare la qualitŕ dei PS e la loro effectiveness. Tale bisogno si declina differentemente a seconda dell'interlocutore che, in effetti, puň esprimere un interesse informativo con prioritŕ diverse. Sono state nel tempo studiate e selezionate diverse variabili, sulla base delle loro caratteristiche di qualitŕ informativa, che vengono raccolte annualmente in survey nazionali. La fonte dei dati sono i sistemi gestionali dei PS Il SIS permette di produrre numerosi indicatori che derivano dalle Linee Guida Europee e che rispondono alle seguenti necessitŕ di monitoraggio e valutazione: - un PS č un percorso e non l'esecuzione di un test e dunque bisogna misurare la qualitŕ del percorso oltre che la singola prestazione; - un PS č rivolto a una popolazione asintomatica e quindi deve tenere conto della sensibilitŕ (capacitŕ di individuare i portatori della lesione di interesse) ma anche della specificitŕ (capacitŕ di individuare e dunque non esaminare ulteriormente e soprattutto non trattare chi non č portatore della lesione di interesse). Per queste ragioni viene misurato (per esempio) sia il tasso di identificazione, sia la percentuale di richiamo ad approfondimento o il VPP; - descrivere la qualitŕ organizzativa del programma. La valutazione č compiuta mediante standard di riferimento, nella massima parte dei casi adottati dalle Linee guida Europee, secondo un'ottica di benchmark inter- e intraregionale. I risultati della valutazione sono utilizzati, mediante specifiche forme di reporting, in modo sistematico ai livelli: regionale/aziendale; di governancenazionale; internazionale (evidence generation); di societŕ civile. La survey non č un sistema statico di raccolta e viene revisionato sulla base dello sviluppo delle conoscenze. Sulla base del Piano Nazionale della Prevenzione 2010-12, il SIS entrerŕ a far parte del nuovo sistema sanitario nazionale basato su un datawarehouse nazionale di dati individuali. L'intera esperienza dei PS in Italia si candida ad essere un prototipo di una governance innovativa nel panorama di devoluzione del sistema sanitario, contribuendo a identificare strumenti nuovi e a costruire una conoscenza piů approfondita del modello di governance. In questo quadro il sistema informativo/di valutazione č un esempio di sistema costruito in modo partecipato da esperti ed operatori, orientato alla valutazione della distanza osservato-atteso del beneficio di salute ottenibile con la prevenzione secondaria in oncologia.


2016 ◽  
Vol 86 (2) ◽  
pp. 3 ◽  
Author(s):  
Marco Gustin ◽  
Mattia Brambilla ◽  
Claudio Celada

<p>Le linee guida comunitarie per monitorare lo stato di conservazione delle specie e degli habitat richiedono che gli Stati membri forniscano un’indicazione del “<em>Favourable</em> <em>Reference</em> <em>Value</em>” (FRV), o “Valore di Riferimento Favorevole”. Il FRV rappresenta un obiettivo di conservazione a lungo termine, tale da rappresentare una situazione indubbiamente favorevole per una data specie, in grado di garantirle ottime possibilità di persistenza nel lungo periodo. La disponibilità di FRV consente una valutazione più oggettiva e trasparente dello stato di conservazione di una specie. Il presente lavoro ha valutato lo stato di conservazione delle specie ornitiche nidificanti in Italia, sviluppando un metodo basato sui requisiti delle direttive comunitarie che integra al suo interno la definizione dei valori di riferimento. Attualmente, è stato proposto un metodo per la definizione dei FRV per popolazione, range e habitat per ciascuna specie, ma è stato possibile procedere ad una identificazione su base quantitativa del solo FRV relativo alla popolazione per le specie di uccelli regolarmente nidificanti in Italia e non attualmente in fase di espansione demografica in seguito a recente colonizzazione (ultimi 30 anni). L’approccio sviluppato per definire il FRV di popolazione ha previsto l’utilizzo di tecniche di <em>Population Viability Analysis</em> o, in alternativa, valutazioni basate sulla densità riproduttiva, secondo le caratteristiche di abbondanza e distribuzione delle specie nidificanti (popolazioni maggiori o minori di 2500 coppie, coloniali o non). Sono state prese in considerazione 250 specie nidificanti in Italia, di cui 88 (che comprendono due sottospecie) incluse nell’Allegato I della Direttiva Uccelli (147/2009CE). Complessivamente, per 46 popolazioni appartenenti a 20 specie inserite nell’Allegato I e per 10 popolazioni di 6 specie non incluse, è stato possibile calcolare un valore di FRV attraverso tecniche di PVA. Per 15 specie inserite nell’Allegato e per 92 specie non inserite è stato formulato un FRV in termini di densità riproduttiva a una o due scale spaziali; per le specie con popolazioni superiori a 2500 coppie esigenze spaziali elevate (territori o <em>home ranges</em> di decine di ettari o più) non è stato formulato il FRV a scala locale. Per valutare lo stato di conservazione è stato utilizzato un adattamento della classificazione a “semaforo” proposta dalla Commissione Europea per la Direttiva Habitat, attribuendo a ciascuna delle tre voci considerate (popolazione, range e habitat), un giudizio sintetico: <br />- favorevole: semaforo VERDE. Tutti favorevoli oppure due favorevoli ed uno sconosciuto;<br />- inadeguato: semaforo GIALLO. Uno o più inadeguato/i ma nessuno cattivo; <br />- cattivo: semaforo ROSSO. Uno o più cattivo/i; <br />- sconosciuto semaforo BIANCO. Tre sconosciuti oppure due sconosciuti ed un favorevole.</p><p>Prima di poter attribuire il giudizio a ciascuna voce, è necessario verificare se vi sono fattori che possono portare almeno uno dei tre valori di riferimento favorevole a non essere raggiunto, mantenuto o raggiungibile nel futuro prossimo (<em>warning</em> <em>lights</em>). Complessivamente, 42 specie incluse nell’Allegato I della Direttiva Uccelli hanno stato di conservazione cattivo, 39 inadeguato, 6 favorevole e 1 sconosciuto; tra le specie non inserite, 35 hanno stato di conservazione cattivo, 44 inadeguato, 67 favorevole e 16 sconosciuto Per alcune specie è stato possibile valutare lo stato di conservazione per singole bioregioni e sono state prodotte classificazioni “a semaforo” per ciascuna bioregione ospitante la specie in oggetto. Per essere in stato di conservazione favorevole, una specie non deve essere semplicemente al riparo dal rischio di estinzione, ma deve avere un ruolo “significativo” nel proprio habitat di riferimento, rinvenendosi con frequenze e densità soddisfacenti e ricoprendo le funzioni ecologiche che le sono proprie. Le forti pressioni cui molte specie e popolazioni sono sottoposte (cambiamenti climatici, continuo degrado ambientale, variazioni ad ampia scala nella dinamica di popolazione), rendono necessario valutare accuratamente le minacce e pressioni cui la specie/popolazione sono soggette o potranno esserlo nel prossimo futuro, anche in caso di popolazioni superiori al FRV. Risulta, infine, evidente come i FRV dovranno essere sottoposti a periodica rivalutazione e aggiornamento, sulla base soprattutto dei nuovi dati che ogni sei anni vengono forniti dal Reporting sull’applicazione della Direttiva Uccelli.</p>


2014 ◽  
Vol 26 (2) ◽  
pp. 123-129
Author(s):  
Gaspare Elios Russo ◽  
Silvia Lai ◽  
Massimo Testorio ◽  
Anna Rita D’Angelo ◽  
Andrea Martinez ◽  
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Nel 1914, Abel, insieme a Rowentree e Turner, ha introdotto il termine “plasmaferesi”, il cui significato letterale è “sottrazione”. La prima “plasmaferesi terapeutica” risale al 1952 in un paziente affetto da mieloma multiplo, ma, nel 1963, iniziarono le prime applicazioni cliniche per ridurre l'iperviscosità del sangue in pazienti affetti da paraproteinemia, ad opera di Salomon e Fahey. Nel tempo sono state introdotte tecniche sempre più specifiche e selettive, ampliando notevolmente le indicazioni cliniche (plasma-exchange, crioaferesi, leucoaferesi, trombocitoaferesi, linfocitoaferesi LDL aferesi). Le attuali indicazioni alla plasmaferesi vengono definite e periodicamente ristabilite da due associazioni scientifiche americane, l'American Association of Blood Banks (AABB) e l'American Society of Apheresis (ASFA), sulla base delle prove di efficacia del trattamento nelle malattie specifiche. Nel 1993 è stato costituito, nell'ambito della Società Italiana di Nefrologia, il gruppo di studio dell'aferesi terapeutica che ha il compito di sviluppare Linee Guida di riferimento per il trattamento con plasmaferesi. Il fine ultimo della terapia aferetica sarebbe quello di poter rimuovere dal circolo solo le sostanze patogene, ma l'utilizzo di tecniche di rimozione selettiva si accompagna in realtà non tanto a una maggiore capacità di estrazione della sostanza, bensì a una minore rimozione di componenti non patologiche, riducendo il rischio di infezioni, emorragie e reazioni allergiche. Tuttavia, la plasmaferesi potrebbe anche agire modulando il sistema immunitario oltre che rimuovendo le sostanze patogene. L'aferesi terapeutica è indicata in immunologia, dermatologia, ematologia, oncologia e nelle malattie dismetaboliche, neurologiche e renali ed è utilizzata anche nelle emergenze come tecnica di detossificazione sia endogena che esogena, in cui è necessaria la rimozione della sostanza patogena prima che si verifichi un danno d'organo irreversibile. La plasmaferesi terapeutica ha subito negli anni un cambiamento notevole conseguente allo sviluppo tecnologico delle apparecchiature e a un'espansione delle indicazioni. Infatti, l'innovazione tecnologica ha introdotto metodiche che permettono un trattamento più tollerabile e meno invasivo. Hemofenix utilizza la filtrazione mediante membrana attraverso un sistema di nanofiltrazione, il filtro ROSA. Hemofenix, permettendo di eseguire il trattamento con un singolo e piccolo ago e con un volume extracorporeo ridotto, circa 70 mL, potrebbe ridurre i rischi per il paziente, anche pediatrico. Ulteriori vantaggi potrebbero essere rappresentati dalla breve durata del trattamento e dalla mancata necessità di utilizzare il plasma come fluido di sostituzione, riducendo il rischio di infezioni e reazioni allergiche. Sicuramente, oltre alla sicurezza, dovrà essere valutata la reale efficacia in trial clinici randomizzati, confrontando questa metodica con le terapie aferetiche classiche.


1996 ◽  
Vol 9 (6) ◽  
pp. 761-767
Author(s):  
E. Veneselli
Keyword(s):  

Vengono evidenziate le linee guida nell'inquadramento clinico delle affezioni metaboliche. Dopo una prima indicazione in rapporto alla loro classificazione fisiopatologica, i criteri familiari di sospetto e i criteri di orientamento (età di esordio, modalità evolutive, circostanze provocanti, patologia extraneurologica, segni e sintomi neurologici «guida») delimitano significativamente i raggruppamenti patologici possibili. In ambito laboratoristico, il bilancio integrato dei profili neurofisiologici e neuroradiologici possono evidenziare pattern di riconoscimento di patologie definite, sulla base della vulnerabilità selettiva con cui singole affezioni interessano il sistema nervoso. Sono esaminati in particolare le epilessie miocloniche progressive, le affezioni associanti neuropatia periferica, le malattie mitocondriali. Rispetto all'identificazione di un'eziologia dismetabolica, viene sottolineato il carattere insidioso delle presentazioni clinico-laboratoristiche a tipo encefalopatia non evolutiva simil post-anosso-ischemica o di tipo encefalopatia malformativa.


1992 ◽  
Vol 5 (1_suppl) ◽  
pp. 135-140 ◽  
Author(s):  
S. Perini ◽  
A. Beltramello ◽  
C. Mazza ◽  
A. Maschio ◽  
E. Piovan ◽  
...  
Keyword(s):  

Sono stati sottoposti a trattamento endo-vascolare 19 pazienti in età pediatrica. L'embolizzazione è stata praticata come metodica pre-operatoria (9 casi); pre-radiochirurgica (2 casi); come singolo atto terapeutico per il trattamento di 1 fistola A-V diretta e di 1 aneursma della vena di Galeno; come terapia palliativa in 6 MAV giganti a sede centrale profonda. In tutti i casi è stata effettuata una embolizzazione particolata utilizzando in 17 casi come agente embolizzante il filo di polylene e in 2 casi particelle di spugna di Silastic. In base ai risultati, alle complicanze, al controllo successivo, sono state tratte le seguenti conclusioni: il trattamento vascolare delle lesioni del bambino rappresenta una efficace metodica prechirurgica soprattutto per le MAV estese e in sede critica. L'efficacia del trattamento come metodica pre-radiochirurgica non è ancora stata ben determinata. L'esiguità dei casi sottoposti non ha permesso una conclusione defmitiva, comunque l'embolizzazione ha permesso la riduzione del nido angiomatoso a dimensioni suscettibili di radio-chirurgia. Utilizzata come unica terapia, in assenza d'intervento, la metodica si è rivelata molto utile nel trattamento delle fistole A-V a linea retta (1 caso guarito definitivamente) e nel trattamento dell'aneurisma della vena di Galeno (1 caso trattato incompletamente e tuttora in osservazione). Non sono stati riscontrati, invece, risultati soddisfacenti nel trattamento palliativo di MAV cerebrali molto estese (sopra i 50 ml). In questi casi l'embolizzazione non ha contribuito ad un miglioramento significativo della recidiva emorragica e della mortalità, stimata sulla base della storia naturale ma, al contrario, ha sottoposto i piccoli pazienti a rischi di ischemia e soprattutto di emorragia. Per questi motivi il nostro orientamento attuale è di non sottoporre a trattamento tali malformazioni in età pedriatrica.


Author(s):  
Vanessa Cristina de Castro Aragão Oliveira ◽  
Kharla Lettícia de Castro Loiola Correia ◽  
Jamile Costa Leal ◽  
Maria Gabriela Luz Macêdo
Keyword(s):  

Questo articolo è una recensione della letteratura che affronta temi legati a un senso di connessione con un essere di natura superiore da parte dei pazienti oncologici. Obiettivo: cercare la relazione di connessione “I-Dio” nei pazienti oncologici. Metodologia: Le ricerche sono state eseguite da pubblicazioni indicizzate nei Database Scielo, Lilla e Medline, incrociando i termini: câncer/espiritualidade/saúde, cancer/spirituality/health e cáncer/espiritualidad /salud. La ricerca è stata limitata a inglese, portoghese e spagnolo dal 2015 al 2020, da settembre/2019 a giugno/2020. La Corte ha trovato 934 articoli, di cui sette indagini costituivano la selezione finale per raggiungere l’obiettivo dello studio. Le analisi per la selezione degli articoli si sono verificate in tre fasi distinte. La prima fase è stata effettuata dai ricercatori, sulla base dei sussidi forniti dal titolo e dalle parole chiave, la seconda, la seconda è stata la lettura degli abstract selezionati e la terza ultima fase di selezione, dove si è infine verificata la lettura dei documenti che hanno fornito sovvenzioni allo studio. Conclusione: Si osserva che nella maggior parte degli articoli è riportata la fede in Dio basata sulla fede e sulla spiritualità, che dimostra che è un sostegno favorevole, stimola le persone a curare la paura e l’ansia ed è una fonte di forza per i partecipanti alle ricerche fondate.


Author(s):  
Erica Antonini
Keyword(s):  

A partire dagli anni '80 del XX secolo le burocrazie delle democrazie occidentali sono state oggetto di profondi mutamenti, con la sostituzione, in primo luogo, dei principi della gerarchia e dell'accentramento con quelli della delega e del trasferimento di competenze, anche se in misura variabile nei diversi contesti. Tra le innovazioni piů rilevanti figurano: l'istituzione delle agenzie esecutive, come unitŕ funzionalmente autonome e separate rispetto ai Ministeri, che ha permesso di ridisegnare gli organismi ministeriali secondo criteri di tipo reticolare; il considerevole incremento dell'autonomia organizzativa e finanziaria dei dirigenti; l'estensione, in materia di gestione del personale, dei margini di applicazione della contrattazione collettiva e l'introduzione di numerose deroghe al principio della stabilitŕ del posto di lavoro; il potenziamento degli strumenti per il controllo dell'efficacia e dell'economicitŕ della prestazione amministrativa, per la valutazione dei risultati e per il miglioramento della qualitŕ dei servizi erogati. Dall'analisi di queste ed altre innovazioni emerge il tentativo di ridurre le distanze fra settore pubblico e settore privato, sulla base della convinzione secondo cui da quest'ultimo si possano trarre insegnamenti validi per incrementare l'efficienza del primo. In ogni caso, seppur in presenza di obiettivi e finalitŕ convergenti, il processo di modernizzazione č stato declinato nei vari paesi in forme differenziate, che dipendono in larga misura dai contesti politico-istituzionali nazionali e dalle caratteristiche organizzative consolidatesi nel corso del tempo. In queste note verranno messe a confronto le esperienze di riforma di quattro paesi dell'Europa Occidentale (Francia, Spagna, Germania e Regno Unito) e degli Stati Uniti, avviatesi a partire dalla prima metŕ degli anni '80. Per ciascuno dei paesi considerati si analizzeranno modelli di organizzazione, politiche del personale, processi di riforma, avviati e tuttora in corso. Alcune osservazioni conclusive tenteranno di evidenziare linee di continuitŕ e di differenziazione tra le diverse esperienze.


2020 ◽  
Vol 21 (4) ◽  
pp. 241-245
Author(s):  
Matteo Apicella ◽  
Maria Cristina Campopiano ◽  
Michele Mantuano ◽  
Laura Mazoni ◽  
Stefano Del Prato

Sommario La pandemia di COVID-19 rappresenta un’enorme sfida per il sistema sanitario nazionale. Sulla base dei dati ad oggi disponibili è emerso che le persone con diabete mellito presentano un maggior rischio di complicanze e morte per COVID-19. Pertanto, adottare misure preventive di igiene e di distanziamento sociale è cruciale, a maggior ragione in questa categoria di soggetti. A sostegno dei pazienti con diabete sono state intraprese molteplici iniziative al fine di garantire la continuità assistenziale, tra cui la proroga della validità dei piani terapeutici per i farmaci ipoglicemizzanti, le procedure per il rinnovo della patente di guida e l’attivazione di servizi di telemedicina. In caso di infezione da COVID-19 e sintomi lievi è possibile una gestione domiciliare della persona con diabete, raccomandando un attento monitoraggio glicemico. Il paziente diabetico che necessita di ospedalizzazione richiede una gestione multidisciplinare che includa il diabetologo, con l’obiettivo di mantenere un adeguato controllo glicemico in assenza di ipoglicemie. Le persone con diabete rappresentano un gruppo vulnerabile per il quale devono essere poste in atto strategie specifiche sia in termini di prevenzione che di trattamento.


2002 ◽  
Vol 15 (1) ◽  
pp. 69-84
Author(s):  
S. Perini ◽  
F. Causin ◽  
L. Castellan

Il trattamento endovascolare con colla acrilica o altri agenti embolizzanti viene utilizzato con vantaggio nella terapia delle MAV encefaliche da oltre vent'anni. Oggi rappresenta, per lo più, la fase preliminare alla micro-chirurgia o alla radio-chirurgia stereotassica con soddisfacente risultato terapeutico anche nelle malformazioni localizzate in sede eloquente o critica. L'embolizzazione praticata come unico atto terapeutico volto alla guarigione della MAV è sensibilmente meno efficace della terapia combinata. Le percentuali di occlusione completa e definitiva del “nidus” riportate in letteratura non sono omogenee ed oscillano per lo più tra il 10% e il 20% dei casi. Dal 1993 ad oggi sono stati sottoposti a trattamento endovascolare 138 pazienti: di questi, 37 (27%) sono stati sottoposti ad embolizzazione come unico gesto terapeutico. L'occlusione completa e definitiva del nido angiomatoso con la sola iniezione di colla acrilica è stata ottenuta in 16 su 138 casi (11.5%). L'incidenza delle complicanze riscontrate nella nostra serie è stata del 23%, quasi completamente riferibile al trattamento delle malformazioni situate in area eloquente o critica. Non sono state riscontrate complicanze mortali. Sulla base dei nostri risultati sembrano importanti le seguenti considerazioni riguardanti l'efficacia, le complicanze e le indicazioni della metodica. L'occlusione completa e definitiva del “nidus” di una MAV dopo embolizzazione rappresenta tutt'ora, dopo oltre vent'anni dalla introduzione della tecnica, un'evenienza piuttosto rara legata a circostanze non completamente prevedibili. L'emorragia rappresenta l'evenienza più grave conseguente alla embolizzazione e rappresenta la causa principale della maggior parte dei deficit neurologici gravi riscontrati sia durante il trattamento sia nei giorni successivi. Sulla base dei dati della letteratura e da quelli emersi dalla nostra casistica non è stato possibile stabilire indicazioni certe al trattamento con la sola embolizzazione. Esistono, invece, condizioni cliniche e morfologiche che sconsigliano la chirurgia o la radio-chirurgia e quindi anche il trattamento combinato.


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