carcinoma mammario
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2021 ◽  
pp. 5-20
Author(s):  
Federica Giampà ◽  
Stefano Magno ◽  
Laura Agostini ◽  
Annalisa Di Micco ◽  
Claudia Maggiore ◽  
...  

Il tumore al seno è la forma di cancro più frequente e, ancora oggi, nonostante vi sia stato un miglioramento della prognosi, esso rimane la prima causa di morte da tumore nelle donne. L'obiettivo del presente studio è stato quello di valutare la qualità della vita e indagare gli aspetti psicologici, sessuologici ed affettivi in donne affette da carcinoma mammario, ponendole a confronto con un gruppo di con-trollo e identificare le possibili differenze. Il protocollo, composto da strumenti self-report, è stato somministrato a 97 donne suddivise in due gruppi: il gruppo clinico (n = 44 donne con tumore al seno in menopausa iatrogena) e il gruppo di controllo (n = 53 donne in menopausa). Le analisi hanno cercato di indagare quali domini hanno determinato la significatività nel confronto tra i due gruppi. È stato valutato il funzionamento sessuale (FSFI) e il distress (FSDS), il funzionamento psicologico (SCL-90-R) ed emozionale relativo alla sessualità (PANAS). Le donne con cancro al seno in menopausa iatrogena hanno mostrato maggio-ri difficoltà sessuali rispetto alle donne in menopausa naturale. Similmente, sinto-mi come ansia e depressione sono presenti in maniera più o meno sfumata nelle donne in menopausa naturale, mentre acquistano maggior valore in quelle in cui la menopausa è stata indotta precocemente. I dati che emergono dallo studio hanno risvolti notevoli sia per ricerche future che per l'attività clinica, sottolineando come la prospettiva biopsicosociale sia fondamentale per comprendere a pieno il vissuto personale e relazionale connesso alla patologia.


2021 ◽  
pp. 5-22
Author(s):  
Agnese Ruggiero ◽  
Stefano Magno ◽  
Laura Agostini ◽  
Annalisa Di Micco ◽  
Claudia Maggiore ◽  
...  

Il carcinoma mammario rappresenta la neoplasia maligna più diffusa nella popolazione femminile e, nonostante i significativi progressi nella diagnosi e nel trattamento, essa si configura come la neoplasia con la più alta mortalità tra le donne in Occidente. La diagnosi e le terapie rappresentano non solo uno sconvolgimento sul piano fisico della donna, ma hanno spesso delle conseguenze significative nella sfera emotiva, cognitiva, relazionale e sessuale delle pazienti e dei loro cari. Per quanto concerne la sfera sessuale, molti studi hanno evidenziato che le donne con diagno-si di carcinoma mammario hanno più probabilità, rispetto alle donne sane, di sviluppare disfunzioni sessuali. Partendo da questo dato l'obiettivo dello studio è quello di osservare l'eventuale relazione tra aspetti cognitivi e emotivi e le disfun-zioni sessuali nelle donne con carcinoma mammario. Sono stati indagati l'alessitimia, i pensieri automatici, gli script culturali e gli schemi cognitivi, quali fat-tori che possono caratterizzare l'esperienza sessuale di donne con tumore al seno. Lo studio è stato condotto su donne affette da carcinoma mammario che sta-tisticamente sembrano sviluppare più frequentemente disfunzioni sessuali, rispetto alle donne sane. I risultati emersi sembrano indicare che le donne del gruppo clinico evidenziano sia livelli più alti di alessitimia, sia un numero più elevato di credenze disfunzionali inerenti alla sfera sessuale, rispetto al gruppo di controllo. Partendo da questi elementi si potrebbero effettuare non solo utili lavori pre-ventivi dell'insorgenza dei disturbi sessuali nelle donne con carcinoma, ma anche efficaci interventi per contrastare il mantenimento di queste disfunzioni, avvalen-dosi di tecniche cognitivo-comportamentali, di ristrutturazione cognitiva ed introspettive.


Author(s):  
Kamila Bezerra Fernandes Diocesano ◽  
Aurélio Antonio Ribeiro Costa ◽  
Glauber Moreira Leitão

Il cancro al seno multifocale/multicentro (MF/MC) è una malattia che comprende molti paradigmi nell'attuale pratica del cancro al seno. Per combattere la morbilità e la mortalità di questo l'opzione migliore è una strategia terapeutica razionale, che dovrebbe iniziare con una chiara comprensione biologica della multicentricità e della multifocalità, poiché questo è noto, il trattamento corretto può essere seguito. Il nostro obiettivo era quello di definire il profilo dei pazienti con cancro al seno multifocale e multicentro e valutare se c'è disaccordo tra i foci tumorali per quanto riguarda il recettore ormonale e Her-2. Abbiamo analizzato retrospettivamente 89 pazienti con carcinoma mammario invasivo multifocale e multicentrico in due istituzioni terziarie nel nord-est del Brasile, valutando il recettore ormonale, Her-2 e ki67 in ogni focus tumorale di 25 di questi pazienti, evidenziando il disaccordo o meno tra di loro, e il tipo e il grado istologico, la metastasi dei linfonodi e la distanza e l'età. Di questi pazienti, il 9% presentava eterogeneità tra i foci tumorali. La percentuale di metastasi nel linfonodo ascellare era del 42% e solo del 10% per metastasi distanti. Il 45% delle donne nello studio aveva un grado istologico II o III. Abbiamo trovato una prevalenza di 40.5% di Her-2 negativo e 45% del recettore estrogeno positivo. Non c'era alcuna differenza statisticamente significativa tra il cancro multifocale e quello multicentrico. Concludiamo che il cancro al seno MF/MC mostra eterogeneità tra i foci tumorali in relazione ai parametri biologici, che svolge un ruolo cruciale nel prendere decisioni sul trattamento e di conseguenza sulla ricorrenza del tumore, la prognosi e la metastasi lontana.


2020 ◽  
Vol 21 (S1) ◽  
pp. 7-8
Author(s):  
Nicola Bianchi ◽  
Simona Ferri ◽  
Mario Maggi M ◽  
Alessandra Sforza ◽  
Giovanni Corona

2018 ◽  
Vol 5 (3) ◽  
Author(s):  
Michele Lorenzon ◽  
Agostino Sergio ◽  
Anna Linda ◽  
Adriana Nitti ◽  
Rossano Girometti ◽  
...  
Keyword(s):  

ABOUTOPEN ◽  
2017 ◽  
Vol 3 (1) ◽  
pp. 112-116
Author(s):  
Armando Orlandi ◽  
Elena Iattoni ◽  
Carmela Di Dio ◽  
Maria Alessandra Calegari
Keyword(s):  

L’utilizzo di lapatinib in combinazione con capecitabina è associato in alcune pazienti a tossicità gastrointestinale e cutanea, che ne compromette la regolare assunzione limitando l’utilizzo di un’efficace schedula terapeutica nel carcinoma metastatico della mammella HER2-positivo, refrattario al trattamento con trastuzumab. I due casi clinici presentati mostrano il buon profilo di tossicità e l’efficacia della combinazione lapatinib (1250 mg/die) + capecitabina metronomica (500 mg 3 volte/die) (Oncology).


ABOUTOPEN ◽  
2017 ◽  
Vol 3 (1) ◽  
pp. 117-119
Author(s):  
Elena Orlandi ◽  
Luigi Cavanna

Paziente con diagnosi di carcinoma mammario operata nel 2011, ricaduta come oligometastatica dopo 2 anni (due lesioni cerebrali). La paziente è stata sottoposta prima a radioterapia gamma-knife e successivamente a trattamento di I linea con lapatinib in associazione a capecitabina. La buona risposta al trattamento ha consentito alla paziente di essere successivamente operata di metastasectomia sia in sede frontale sinistra che in sede talamica destra (Oncology).


ABOUTOPEN ◽  
2017 ◽  
Vol 3 (1) ◽  
pp. 125-129
Author(s):  
Claudio Vernieri ◽  
Pietro Indelicato ◽  
Giuseppe Capri

La sovraespressione dell’oncoproteina HER2 (human epidermal growth factor receptor 2), spesso sostenuta dall’amplificazione del corrispondente oncogene HER2, si verifica in circa il 15-20% dei carcinomi mammari ed è associata a una rapida crescita tumorale e a un comportamento clinico aggressivo. L’introduzione di farmaci capaci di inibire l’attività biologica di HER2, come trastuzumab, pertuzumab, trastuzumab emtansine (T-DM1) e lapatinib, ha drasticamente migliorato la prognosi delle pazienti affette da questo tipo di neoplasia. La combinazione dei due inibitori di HER2, trastuzumab e pertuzumab, insieme con un taxano (paclitaxel o docetaxel), è attualmente considerato il trattamento di prima scelta per pazienti affette da carcinoma mammario metastatico HER2-positivo, mentre il T-DM1 viene ritenuto il trattamento da preferire dopo il fallimento della terapia di I linea. Viene qui presentato il caso di una donna di 56 anni affetta da carcinoma mammario HER2-positivo con secondarismi ossei ed encefalici, resistente sia al doppio blocco trastuzumab-pertuzumab che a T-DM1, ma sensibile alla combinazione lapatinib-capecitabina in III linea e a vinorelbina-trastuzumab in IV linea. (Oncology)


ABOUTOPEN ◽  
2017 ◽  
Vol 3 (1) ◽  
pp. 100-103
Author(s):  
Gennaro Gadaleta-Caldarola
Keyword(s):  

In una paziente HER2-positiva in post-menopausa, con metastasi polmonare e linfonodali mediastiniche, il trattamento di mantenimento con lapatinib + capecitabina, dopo resezione e successiva termoablazione polmonare, ha consentito una lungo sopravvivenza con una buona qualità di vita grazie a una modulazione del dosaggio in funzione della tossicità. A oggi la paziente è ancora libera da malattia dopo circa tre anni di trattamento con questa combinazione farmacologica (Oncology)


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