La diagnosi differenziale tra resistenza all’azione degli ormoni tiroidei (RTH) e adenoma ipofisario TSH-secernente (TSHoma)

2018 ◽  
Vol 19 (5) ◽  
pp. 264-265
Author(s):  
Paolo Beck-Peccoz
2021 ◽  
Author(s):  
Federica Marelli ◽  
Luca Persani

SommarioLe tecniche di sequenziamento di nuova generazione hanno rivoluzionato l’identificazione dei geni-malattia, accelerando la scoperta di nuove mutazioni e nuovi geni candidati per le malattie della tiroide. Per far fronte a questo flusso di nuove informazioni genetiche è importante disporre di modelli animali adeguati per studiare i meccanismi che regolano lo sviluppo della tiroide, la biodisponibilità e l’azione degli ormoni tiroidei. Zebrafish (Danio rerio), con il suo rapido sviluppo embrionale esterno, è stato ampiamente utilizzato in biologia dello sviluppo. Ad oggi, quasi tutti i componenti dell’asse tiroideo zebrafish sono stati caratterizzati e sono strutturalmente e funzionalmente paragonabili a quelli dei vertebrati superiori. La disponibilità di linee transgeniche di zebrafish fluorescenti consente l’analisi in tempo reale dell’organogenesi tiroidea e delle sue alterazioni. Il knockdown transitorio ottenuto con l’uso del morfolino permette di silenziare l’espressione di un gene di interesse e ottenere prontamente informazioni sul suo contributo durante lo sviluppo dell’asse tiroideo in zebrafish. Gli strumenti recentemente disponibili per il knockout genico stabile (es. CRISPR/Cas9) hanno ulteriormente aumentato il valore di zebrafish nello studio della patologia tiroidea. Entrambi i modelli di malattia possono essere inoltre utili per lo screening di nuovi farmaci e molecole che potranno essere utili per pianificare i successivi studi clinici.


2014 ◽  
Vol 15 (5) ◽  
pp. 238-239
Author(s):  
Alberto Tresoldi ◽  
Pierina Navarria ◽  
Piero Picozzi ◽  
Paolo Colombo ◽  
Giovanni Lasio
Keyword(s):  

2021 ◽  
Author(s):  
Roberto Gastaldi ◽  
Paola Borgia ◽  
Mohamad Maghnie
Keyword(s):  

SommarioLo iodio viene assunto esclusivamente attraverso gli alimenti e rappresenta un componente essenziale per la sintesi degli ormoni tiroidei. Una carenza iodica misconosciuta da inadeguato apporto dietetico che si instaura nei primi anni di vita può essere responsabile di scarsa crescita e disordini dello sviluppo neuro-cognitivo. Negli ultimi anni è aumentata la prevalenza delle allergie alimentari e dei cultori di diete vegane nei paesi occidentali. Entrambe le situazioni impongono restrizioni dietetiche, limitando le fonti di importanti nutrienti come iodio, ferro, zinco, vitamina D, calcio e vitamina B12. Nelle allergie alimentari e in regime dietetico vegano, infatti, i primi alimenti ad essere esclusi sono proprio quelli a maggior contenuto di iodio, come pesce, latte, uova e derivati. L’apporto di iodio può dunque divenire insufficiente qualora non ci sia adeguato utilizzo di fonti di iodio alternative, come il sale iodato. Pertanto, risulta fondamentale che gli operatori sanitari siano a conoscenza dei possibili rischi di carenze nutrizionali in bambini con allergia alimentare, vegani o entrambi, al fine di garantire un attento monitoraggio auxologico e nutrizionale e soddisfare il fabbisogno energetico e nutritivo. In questo articolo riassumiamo i principali aspetti riguardanti l’apporto iodico in dieta vegana e nelle diete di esclusione dei bambini con allergie alimentari, revisionando la letteratura su questi argomenti e fornendo alcuni suggerimenti per i pediatri.


2017 ◽  
Vol 37 (4) ◽  
pp. 303-307
Author(s):  
C. Zhang ◽  
X. Ding ◽  
Y. Lu ◽  
L. Hu ◽  
G. Hu

Lo scopo del presente studio è stato quello di chiarire i fattori di rischio della rinoliquorrea a seguito di un approccio transfenoidale e di discuterne la prevenzione e il trattamento. Abbiamo revisionato retrospettivamente 474 casi consecutivi di adenoma ipofisario trattati con 485 procedure chirurgiche per via transfenoidale da Gennaio 2008 a Dicembre 2011 nel nostro dipartimento. Abbiamo analizzato l’incidenza di fuoriuscita di liquor cefalorachidiano intraoperatoriamente e nel postoperatorio, e la riuscita di varie strategie di riparazione. Abbiamo riscontrato fuoriuscita di liquor intraoperatoriamente in 85 casi (17.9%) e postoperatoriamente in 13 casi (2.7%). Sette dei 13 pazienti con rinoliquorrea postoperatoria non avevano mostrato fuoriuscita di liquor intraoperatoriamente; tre di questi pazienti avevano adenomi secernenti ADH. Dei rimanenti 6 pazienti con fuoriuscita di liquor sia intra che postoperatoria, 2 erano stati trattati per prolattinoma gigante e invasivo e 2 erano già stati sottoposti in passato a chirurgia trasnfenoidale. In 8 pazienti la fuoriuscita è stata risolta mediante puntura lombare, drenaggio lombare, riposo in posizione semi-reclinata o altri trattamenti conservativi. Due casi sono stati trattati mediante schiuma di gelatina e colla di fibrina utilizzando un approccio transfenoidale e due con grasso autologo e ricostruzione del pavimento della sella utilizzando un approccio transnasale endoscopico. Dopo essere stato sottoposto a due tentativi di riparazione per via transasale, un paziente è stato trattato con successo mediante un ulteriore drenaggio subaracnoideo. In conclusone le procedure che fanno uso di schiuma di gelatina, colla di fibrina e impianti di grasso autologo sono efficaci ai fini del trattamento della rinoliquorrea postoperatoria in pazienti sottoposti a chirurgia transfenoidale. Quando viene rilevata una perdita di liquido cefalorachidiano in corso di chirurgia transfenoidale, un’appropriata ricostruzione del pavimento della sella e un follow up a lungo termine sono necessari.


2013 ◽  
Vol 14 (5) ◽  
pp. 233-233
Author(s):  
M. A. Lips ◽  
H. Pijl ◽  
J. B. van Klinken ◽  
G. H. de Groot ◽  
I. M. Janssen ◽  
...  
Keyword(s):  

1973 ◽  
Vol 10 (1) ◽  
pp. 16-29 ◽  
Author(s):  
Giovanni Federspil ◽  
Gino Sirotich ◽  
Dario Casara ◽  
Marco Zaccaria ◽  
Giuseppe Erle ◽  
...  
Keyword(s):  

2010 ◽  
Vol 11 (2) ◽  
pp. 84-84
Author(s):  
P. W. Ladenson ◽  
J. D. Kristensen ◽  
E. C. Ridgway ◽  
A. G. Olsson ◽  
B. Carlsson ◽  
...  
Keyword(s):  

2012 ◽  
Vol 13 (6) ◽  
pp. 248-253
Author(s):  
Rosaria Maddalena Ruggeri ◽  
Francesco Trimarchi ◽  
Salvatore Benvenga
Keyword(s):  

2020 ◽  
Vol 21 (6) ◽  
pp. 488-489
Author(s):  
Irene Gagliardi ◽  
Marta Bondanelli ◽  
Luca Borgatti ◽  
Alba Gaban ◽  
Maria Rosaria Ambrosio ◽  
...  

Cephalalgia ◽  
1983 ◽  
Vol 3 (1_suppl) ◽  
pp. 117-121
Author(s):  
Pierangelo Bossolo ◽  
Claudio Canepari ◽  
Mimma Maria Daguati ◽  
Alberto Cozzi ◽  
Marisa Fioravanti ◽  
...  

A chronobiological study was carried out in headache syndromes due to empty sella or to pituitary G.H.- and PRL-secreting adenomas. In the empty sella syndrome only the chrono-organization of G.H. secretion was disturbed, whereas pl. PRL exhibited the usual circadian pattern. The circadian rhythms of pl. G.H. and pl. PRL were abolished in G.H.-and PRL-secreting pituitary tumors, respectively, and were again detectable when patients were cured by selective transsphenoidal adenomectomy. A normal circadian rhythmicity of pl. cortisol was demonstrable in the empty sella syndrome and in pituitary adenomas, both before and after surgery. On a étudié les aspects rhythmométriques de certains cas de céphalée secondaire à un atteinte sellaire ou bien hypophysaire, tels la syndrome de la selle vide et les adénomes GH- ou PRL-secrétants. Au cours du syndrome de la selle vide on observe un trouble de la rhythmicité circadienne du GHpl., tandis que les autres rhythmes (PRL et cortisol pl., température orale) sont normaux. Dans les adénomes GH- ou PRL-secrétants on observe une altération sélective du rhythme circadien de l'hormone spécifiquement secrétée par l'adénome. Après l'exérèse chirurgicale de l'adénome par voie transphénoidale, la normalization des niveaux plasmatiques hormonaux s'accompagne à la réapparition du rhythme circadien habituel. Le rhythme circadien du cortisol plasmatique ne semble pas être affecté par la présence d'une selle vide ou bien d'un adénome GH- ou PRL-secrétant ni par l'adenomectomie par voie transphénoidale. E’ stata attuata una indagine cronobiologica in corso di cefalea secondaria a patologie sellario ipofisarie, quali la sindrome della sella vuota e gli adenomi GH- o PRL-secernenti, con sindrome cefalalgica. In presenza di empty sella si riscontra un'alterazione della cronoorganizzazione circadiana solo per la secrezione di G.H., mentre la PRL pl. presenta il normale ritmo circadiano. Negli adenomi ipofisari si rileva la scomparsa della normale ritmicità circadiana dell'ormone specificamente ipersecreto e la completa rimozione dell'adenoma per via trans-nasosfenoidale è seguita dal ripristino del ritmo circadiano dell'ormone stesso. Il ritmo circadiano del cortisolo pl. non risulta alterato nell'empty sella nè in presenza di adenoma ipofisario GH o PRL-secernente e non viene significativamente modificato dall'intervento neurochirurgico.


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