ormoni tiroidei
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2021 ◽  
Vol 30 (2) ◽  
pp. 115-122
Author(s):  
Riccardo Raddino ◽  
Angelica Cersosimo ◽  
Alfio Ernesto Bianchi ◽  
Antonio Maggi
Keyword(s):  

Gli ormoni tiroidei hanno un impatto significativo sulla funzione e sulla struttura cardiaca. Gli effetti cardiaci intracellulari dell’ormone tiroideo T3 si esplicano attraverso due meccanismi: genomico e non genomico, mentre la definizione di ipertiroidismo o di ipotiroidismo si basa sui livelli sierici di TSH e di concentrazioni libere degli ormoni T3 e T4 (FT3, FT4).L’ipertiroidismo è caratterizzato da un aumento della frequenza cardiaca a riposo, del volume sanguigno, della gittata sistolica, della contrattilità miocardica, della frazione di eiezione e da un miglioramento del rilassamento diastolico. L’ipotiroidismo è associato a una ridotta gittata cardiaca a causa del ridotto rilassamento della muscolatura liscia vascolare e della ridotta disponibilità di ossido nitrico endoteliale con conseguente rigidità arteriosa, aumento della resistenza vascolare sistemica e minor ritorno venoso. In considerazione degli effetti dell’ormone T3 sui cardiomiociti e sulla fisiologia cardiovascolare e metabolica, sarebbe indicata una precoce ricerca sierica dei valori di TSH, FT3 e FT4 in tutti quei pazienti con disfunzione diastolica, fibrillazione atriale, PAH, blocchi atrioventricolari, così da garantire un trattamento precoce che può invertire l’evoluzione clinica e prevenire, così, il rischio di morte cardiovascolare.


2021 ◽  
Author(s):  
Roberto Gastaldi ◽  
Paola Borgia ◽  
Mohamad Maghnie
Keyword(s):  

SommarioLo iodio viene assunto esclusivamente attraverso gli alimenti e rappresenta un componente essenziale per la sintesi degli ormoni tiroidei. Una carenza iodica misconosciuta da inadeguato apporto dietetico che si instaura nei primi anni di vita può essere responsabile di scarsa crescita e disordini dello sviluppo neuro-cognitivo. Negli ultimi anni è aumentata la prevalenza delle allergie alimentari e dei cultori di diete vegane nei paesi occidentali. Entrambe le situazioni impongono restrizioni dietetiche, limitando le fonti di importanti nutrienti come iodio, ferro, zinco, vitamina D, calcio e vitamina B12. Nelle allergie alimentari e in regime dietetico vegano, infatti, i primi alimenti ad essere esclusi sono proprio quelli a maggior contenuto di iodio, come pesce, latte, uova e derivati. L’apporto di iodio può dunque divenire insufficiente qualora non ci sia adeguato utilizzo di fonti di iodio alternative, come il sale iodato. Pertanto, risulta fondamentale che gli operatori sanitari siano a conoscenza dei possibili rischi di carenze nutrizionali in bambini con allergia alimentare, vegani o entrambi, al fine di garantire un attento monitoraggio auxologico e nutrizionale e soddisfare il fabbisogno energetico e nutritivo. In questo articolo riassumiamo i principali aspetti riguardanti l’apporto iodico in dieta vegana e nelle diete di esclusione dei bambini con allergie alimentari, revisionando la letteratura su questi argomenti e fornendo alcuni suggerimenti per i pediatri.


2021 ◽  
Author(s):  
Federica Marelli ◽  
Luca Persani

SommarioLe tecniche di sequenziamento di nuova generazione hanno rivoluzionato l’identificazione dei geni-malattia, accelerando la scoperta di nuove mutazioni e nuovi geni candidati per le malattie della tiroide. Per far fronte a questo flusso di nuove informazioni genetiche è importante disporre di modelli animali adeguati per studiare i meccanismi che regolano lo sviluppo della tiroide, la biodisponibilità e l’azione degli ormoni tiroidei. Zebrafish (Danio rerio), con il suo rapido sviluppo embrionale esterno, è stato ampiamente utilizzato in biologia dello sviluppo. Ad oggi, quasi tutti i componenti dell’asse tiroideo zebrafish sono stati caratterizzati e sono strutturalmente e funzionalmente paragonabili a quelli dei vertebrati superiori. La disponibilità di linee transgeniche di zebrafish fluorescenti consente l’analisi in tempo reale dell’organogenesi tiroidea e delle sue alterazioni. Il knockdown transitorio ottenuto con l’uso del morfolino permette di silenziare l’espressione di un gene di interesse e ottenere prontamente informazioni sul suo contributo durante lo sviluppo dell’asse tiroideo in zebrafish. Gli strumenti recentemente disponibili per il knockout genico stabile (es. CRISPR/Cas9) hanno ulteriormente aumentato il valore di zebrafish nello studio della patologia tiroidea. Entrambi i modelli di malattia possono essere inoltre utili per lo screening di nuovi farmaci e molecole che potranno essere utili per pianificare i successivi studi clinici.


Dental Cadmos ◽  
2020 ◽  
Vol 88 (10) ◽  
pp. 650
Author(s):  
Francesca De Angelis ◽  
Edoardo Brauner ◽  
Nicola Pranno ◽  
Annalisa Visca ◽  
Luigi Vito Stefanelli ◽  
...  
Keyword(s):  

2020 ◽  
Vol 23 (9) ◽  
pp. 228-230
Author(s):  
Elena Ferretti ◽  
Cecilia Maria Pini ◽  
Laura Luti

The paper describes the case of an 11-year-old girl presenting with normocytic hyporegenerative anaemia associated with increase of transaminases, CK and LDH. On physical exam skin pallor, mask-like facies and dry skin were observed; weight and height were below the third percentile for age and sex. Abdomen ultrasound (US) was significant for faecal impaction, but excluded an abdominal neoplasia. Lab tests showed persistency of normocytic anaemia while B12 and folate dosage, haemoglobin electrophoresis and DEB test were normal. However, a screening of thyroid function showed an abnormally high TSH and undetectable fT4 and fT3. Dosing of specific antibodies and thyroid US led to diagnosis of Hashimoto thyroiditis. Normocytic anaemia among paediatric patients cannot only be related to medullary aplasia, but also to chronic diseases and endocrinological disorders that should be adequately investigated. If the diagnosis still remains elusive, the execution of a bone marrow is mandatory.


2014 ◽  
Vol 15 (5) ◽  
pp. 218-224
Author(s):  
Tommaso Porcelli ◽  
Fausta Alfano ◽  
Monica Dentice
Keyword(s):  

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