Ghost Engineering: Technologies for Designing Ourselves via Embodied Interaction

2021 ◽  
Author(s):  
Takuji Narumi
Keyword(s):  
2021 ◽  
pp. 073563312110272
Author(s):  
Neila Chettaoui ◽  
Ayman Atia ◽  
Med Salim Bouhlel

Embodied learning pedagogy highlights the interconnections between the brain, body, and the concrete environment. As a teaching method, it provides means of engaging the physical body in multimodal learning experiences to develop the students’ cognitive process. Based on this perspective, several research studies introduced different interaction modalities to support the implementation of an embodied learning environment. One such case is the use of tangible user interfaces and motion-based technologies. This paper evaluates the impacts of motion-based, tangible-based, and multimodal interaction merging between tangible interfaces and motion-based technology on improving students’ learning performance. A controlled study was performed at a primary school with 36 participants (aged 7 to 9), to evaluate the educational potential of embodied interaction modalities compared to tablet-based learning. The results highlighted a significant difference in the learning gains between all groups, as determined by one-way ANOVA [F (3,32) = 6.32, p = .017], in favor of the multimodal learning interface. Findings revealed that a multimodal learning interface supporting richer embodied interaction that took advantage of affording the power of body movements and manipulation of physical objects might improve students’ understanding of abstract concepts in educational contexts.


2020 ◽  
Vol 13 (2) ◽  
Author(s):  
Sarah Bro Trasmundi ◽  
Johanne S. Philipsen

AbstractThis paper is an empirically-based theoretical contribution to the field of research that investigates the function of trust and re-enactment in psychotherapeutic interaction. We use an ecological, embodied approach that pays attention to how human interaction is constrained by multiple timescales (past, present and future). The analysis sheds light on how trust, here in terms of a therapeutic alliance, is enabled, performed and maintained in interaction through the work with embodied re-enactments of previous events. Specifically, we describe how this therapeutic work constitutes an emerging, situated opportunity for teaching/practising embodied emotion regulation in the form of a co-participated enaction of “taking a deep breath,” and we emphasise how embodied, co-participated re-enactment of past (dys)functional behaviours outside of therapy can be a resource for redirecting, teaching and reinforcing therapeutically relevant behaviours in the context of therapy presenting themselves as fruitful opportunities for facilitating incremental change. Further, psychotherapy serves as a useful case for demonstrating the relevance of such an embodied interaction approach far more generally.


2012 ◽  
pp. 64-74
Author(s):  
Francesca Alby

Nello studio dell'interazione sociale e delle dinamiche organizzative, il corpo ha storicamente ricevuto un'attenzione marginale rispetto a quella data al discorso. Anche per questo, motivo e in linea con tendenze piů recenti, questo articolo prende in esame soprattutto il contributo dei movimenti corporei allo sviluppo dell'azione sociale e organizzativa. In particolare, verrŕ analizzato empiricamente in che modo la postura e il posizionamento corporeo possano essere utili risorse nel lavoro di gruppo, e, piů in generale, nel mantenimento di un'azione collettiva rapida e coordinata. Il lavoro ha diversi riferimenti teorici che vengono delineati nella prate introduttiva e utilizzati nell'analisi dei dati. In primo luogo un recente volume edito da Streeck, Goodwin e LeBaron (2011), che sistematizza e raccoglie i risultati di una linea di ricerca sviluppatasi gradualmente nelle quattro decadi passate e che gli autori chiamano embodied interaction. In secondo luogo, il riferimento č al contributo di due programmi di ricerca interdisciplinari, parzialmente sovrapposti: gli studi sul lavoro e sulle pratiche lavorative mediate da tecnologie (studi di ergonomia sociale: Mantovani, 2000; workplace studies: Luff, Hindmarsh e Heath, 2000 e in italiano: Zucchermaglio e Alby, 2005; Parolin, 2008; practice-based studies: Bruni e Gherardi, 2007), e gli studi sulla scienza e sulla tecnologia (science and technology studies ad esempio: Lynch e Woolgar, 1988 e, in italiano: Viteritti, 2011). L'analisi si basa su videoregistrazioni del lavoro di web designer all'interno di un'azienda con sede a Roma, azienda che si occupa di sviluppare e mantenere un portale internet. I risultati discussi nell'analisi empirica riguardano in particolare: a) come entrare e uscire dal gruppo: vengono analizzati alcuni dei meccanismi di coordinamento corporeo che rendono fluido l'ingresso e l'uscita dai gruppi di lavoro; b) come costruire il ritmo dell'interazione: i dati illustrano come in questo tipo di ambienti ad alta densitŕ tecnologica agenti umani e non umani interagiscano (nelle modalitŕ che vengono descritte) nel costruire il ritmo dell'interazione e dell'azione; c) come animare rappresentazioni statiche: viene mostrato come i web designer usino il loro corpo per animare rappresentazioni statiche dei siti internet che devono progettare rendendo visibili e condivisi processi di immaginazione congiunta assolutamente centrali per l'attivitŕ lavorativa in corso.


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