MONDI MIGRANTI
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Published By Franco Angeli

1972-4896, 1972-4888

2021 ◽  
pp. 213-232
Author(s):  
Milena Gammaitoni
Keyword(s):  

Quando l'artista è uno straniero, un migrante, in che modo oggi può vivere e lavo-rare in Italia? La ricerca sull'Orchestra di Piazza Vittorio, la prima orchestra mul-tietnica italiana, è iniziata dalla sua fondazione, nel 2002. L'obiettivo iniziale era quello di esplorare l'esempio di una buona prassi nell'integrazione di diverse etnie di immigrati. È stata condotta osservazione strutturata e semi-partecipante delle prove per i concerti e sono state raccolte, nell'arco di 15 anni, le storie di vita di ogni musicista nelle diverse fasi dell'orchestra. In un secondo tempo l'attenzione si è focalizzata sulla sua inevitabile trasformazione e sull'originalità della creazione musicale, sempre ricca di progetti e contenuti sociali.


2021 ◽  
pp. 169-185
Author(s):  
Giuseppina Talamo

Nel dibattito recente, la relazione tra lo studio dei movimenti della popolazione causati da mutamenti climatici o prodotti da ragioni di tipo ambientale, ha acquisito una rinnovata centralità all'interno del mondo politico e mediatico ed è stato fatto oggetto di analisi attente da parte del mondo scientifico. In questo lavoro, si intende focalizzare l'attenzione sul fatto che la decisione di migrare è, molto spesso, condizionata da diversi fattori (personali, economici, relazionali) e che l'aspetto ambientale e quello climatico possono, pertanto, essere sì la causa diretta del fenomeno, ma possono anche determinarlo in modo indiretto, incidendo su altri fattori. Con questo saggio, dunque, si intende non solo evidenziare un proble-ma quanto mai attuale, ma dimostrare che anche gli aspetti climatico-ambientali, insieme ad altre variabili, possono avere un ruolo nel determinare importanti spostamenti di popolazione.


2021 ◽  
pp. 151-168
Author(s):  
Maurizio Bergamaschi ◽  
Luca Daconto ◽  
Maria Grazia Montesano

L'articolo analizza la dinamica localizzativa di medio-periodo (2001-2018) della popolazione residente straniera a Bologna e Milano. L'obiettivo è comprendere gli elementi in comune, le specificità e le trasformazioni dei modelli residenziali dei cittadini stranieri nei due contesti urbani Sud-europei. L'analisi statistica e spaziale dei più recenti dati amministrativi conferma l'assenza di fenomeni di segregazione urbana ed evidenzia la tendenza alla diffusione territoriale della presenza straniera e la crescente configurazione periferica delle aree con concentrazione. Le specifici-tà dei due casi suggeriscono inoltre la rilevanza dei fattori locali per comprendere i processi di insediamento degli stranieri. Dopo una sintetica rassegna della letteratura, sono presentati i risultati dell'analisi diacronica e, infine, viene messo in eviden-za il contributo che lo studio fornisce al dibattito sui modelli insediativi delle popolazioni straniere nei contesti urbani Sud-europei.


2021 ◽  
pp. 135-148
Author(s):  
Alice Scavarda ◽  
Raffaella Ferrero Camoletto ◽  
Vulca Fidolini

Attraverso l'analisi di tre casi di studio che utilizzano tre approcci qualitativi diversi (l'intervista, la photovoice, l'etnografia virtuale), il presente articolo mostra come l'alimentazione nell'esperienza migratoria possa fungere da spazio, sociale e vir-tuale, reale e immaginario, per rivendicare confini simbolici che possono essere costruiti in modo nostalgico o riaffermati in quanto tratto distintivo che differenzia chi migra dall'autoctono. Allo stesso tempo, il cibo può operare come terreno di incontro e di ibridazione di tradizioni diverse, disvelando versanti talvolta insoliti o nascosti dei processi migratori.


2021 ◽  
pp. 105-117
Author(s):  
Gaia Cottino ◽  
Silvia Luraschi

Il cibo influenza il modo in cui le persone si relazionano allo spazio e fanno casa. Attraverso la costruzione di una competenza culinaria, i migranti danno senso alle nuove situazioni, tra memoria e adattamenti alle grammatiche alimentari dei con-testi di accoglienza. Nell'articolo si intrecciano le voci di richiedenti asilo e rifugiati con quelle di operatrici e operatori. Proponiamo una visione interdisciplinare delle pratiche alimentari all'interno di un ventaglio di Centri d'Accoglienza Straordinaria (CAS) e del sistema ex-SPRAR (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifu-giati) dell'area montana e prealpina delle valli cuneesi e della provincia di Lecco, con l'obiettivo di analizzare come spazi diversi generino possibilità distinte di uti-lizzo della "valigia del cibo" e come i nuovi arrivati abbiano agentivamente elabo-rato soluzioni creative di homemaking e di interazione sociale.


2021 ◽  
pp. 89-104
Author(s):  
Maria Giovanna Onorati

The paper argues the importance of food in the contexts of "forced migration" and the promising impact of enhancing food-related capabilities on refugees' em-powerment and social inclusion. To support the argument, the Author presents a pilot project based on research-action and providing food training for 39 refugees hosted in Piedmont. The research findings show that a participatory approach to training that values prior culinary learning, and the use of narrative interviews elic-iting food stories, may favour empowerment and social inclusion. Recovering food-related agency within refugees' unfinished journeys contributes to an em-powerment going beyond a sedentarist model of integration, namely a one-way and singularly place-bound demand of adaptation. Food agency is a basic enti-tlement that proves to be a major source of well-being for forced migrants, as well as a regenerative occasion for both healing ‘refugee gaps', and providing a more sustainable approach to resources.


2021 ◽  
pp. 27-54
Author(s):  
Franca Bimbi ◽  
Paolo Gusmeroli

This introduction to the special issue Food, Migration, Passages. Foodways which are brought and met, outlines encounters and misunderstandings between Migra-tion Studies and Food Studies. Focusing on the ambivalent power relations in both doing and writing ethnographies, we discuss the increasing concern for the analysis of the way in which material and cultural dimensions in food practices intertwine. The metaphor and reality of migrants' "food suitcase", and the journey it makes, is used to consider analogies between commensality/conviviality in food dynamics and citizenship processes. The individual and collective acts of commensali-ty/conviviality define boundaries through secular rituals and normative require-ments, in the same way as citizenship policies define territorial and legal borders limit the inclusion of migrants. Food that circulates, in the next six articles, mirrors the inequalities and interdependencies of the subjects involved, as well as their dif-ferent possibilities of agency


2021 ◽  
pp. 235-242
Author(s):  
Jacopo Ferrari ◽  
Luigi Maria Solivetti

2021 ◽  
pp. 119-133
Author(s):  
Sebastiano Benasso ◽  
Luisa Stagi

Covid-19 has shed light on the Sino-Italian communities, usually perceived as a "minority model", based on their being considered as integrated, hard-working and silent. The media narratives about the relation between the spreading of the virus and the consumption of food framed as "disgusting" have neutralised the color-blindness usually applied to Asian migrants in Italy. The latent racism has been reinforced by a process of distinction focused on the disgust for an "abject" food. The reframing of the Sino-Italians as folk devils through the spread of gastro-panic has yet triggered processes of subjectivation, pushing them to make their voices heard on a public level. By the standpoint of 12 "Asian" restaurant owners in the city of Genoa, we explore the frame in which such dynamics have unfolded.


2021 ◽  
pp. 55-71
Author(s):  
Ignazia Bartholini ◽  
Rafaela Pascoal

Questo articolo propone il concetto di ostipitalità (Derrida, 2000) per analizzare i collegamenti tra cibo, appartenenze e commensalità. L'osservazione partecipante e le interviste semi-strutturate permettono di individuare, nelle diverse aree e tra le tipologie di attività commerciali del mercato di Ballarò, le forme di "convivenza armata" fra autoctoni e migranti e di relativa prevalenza del "cotto" e/o del "crudo". Se il cibo cotto è ospitale a determinate condizioni, il cibo crudo ha maggiori probabilità di stabilire ostipitalità durevole oltre che condizionata. A Ballarò la prevalenza degli esercizi commerciali del crudo sembra costituire un freno rispetto alla delocalizzazione degli ipermercati e ai processi di disembedding tra economia e vita sociale urbana (Polanyi, 1944; Giddens, 1991).


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