Introduzione
La maggior parte degli studi sul
parlamento italiano durante la prima repubblica,
rende conto delle caratteristiche permanenti della
produzione legislativa (Di Palma 1978; 1987). Gli
studiosi che hanno prestato attenzione al
mutamento hanno finito per considerarlo come la
manifestazione matura di quei fattori.
Sia le spiegazioni delle caratteristiche
generali del processo legislativo nel parlamento
italiano, sia le spiegazioni della sua evoluzione
nel tempo appaiono problematiche. Se per esempio
la polarizzazione e la sfiducia reciproca fra le
principali forze politiche servono a spiegare
l'assenza (o la presunta assenza) di grandi
riforme e sostanziali mutamenti di politica (Di
Palma 1978; Sartori 1974), perché è proprio quando
la polarizzazione, e verosimilmente anche il grado
di sfiducia, si attenuano che il governo fatica
maggiormente a ottenere per vie ordinarie
l'approvazione dei propri disegni di legge,
normalmente dal contenuto più ambizioso e
indirizzati ad una platea più ampia di quelli di
origine parlamentare? Se l'elevato grado di
consenso nell'approvazione delle leggi è una
conseguenza della peculiare attitudine culturale
della nostra classe politica all'accordo, se non
addirittura alla collusione (Pizzorno 1993),
perché lo stesso fenomeno è presente in altri
sistemi politici, come per esempio negli Stati
Uniti, della cui somiglianza culturale al caso
italiano è lecito dubitare?