1. Metodologia

2004 ◽  
Vol 13 (S7) ◽  
pp. 5-6
Author(s):  
Giovanni de Girolamo ◽  
Angelo Picardi ◽  
Giovanni Santone ◽  
Domenico Semisa ◽  
Pierluigi Morosini ◽  
...  
Keyword(s):  

Il progetto è stato articolato in due fasi. Nella prima, definita di censimento, dopo aver stabilito una intensa rete di contatti con gli Assessorati Regionali competenti, le ASL ed i DSM, è stata somministrata a tutti i responsabili delle SR con almeno 4 posti residenziali una scheda apposita. Attraverso l'elaborazione dei risultati così ottenuti si è ottenuta una ‘fotografia’ complessiva delle SR in Italia: sono state censite, alla data del 30 giugno 2000, 1.370 SR con 17.138 posti residenziali ed un tasso di 2,9 letti per 10.000 abitanti (de Girolamo et al., 2002). La prima fase di questo studio ha anche documentato notevoli variazioni interregionali sia nel tasso di posti-letto che nel numero degli operatori, un'elevata proporzione (circa il 40%) di pazienti dimessi dagli Ospedali Psichiatrici (O.P.) ed un basso turnover dei residenti.Alla fase 2 hanno preso parte tutte le regioni italiane ad eccezione dell'Abruzzo, in cui problemi di carattere organizzativo hanno reso impossibile la valutazione dettagliata delle SR; in fase 1 erano state censite in questa regione 64 SR con 856 ospiti. Sulla base dei risultati della fase 1, si è calcolato che una proporzione pari al 20% circa delle SR avrebbe consentito di selezionare un campione finale comprendente circa 3.000 pazienti, sufficientemente ampio da permettere di comparare sottogruppi differenziati rispetto a caratteristiche sociodemografiche, cliniche ed assistenziali.

1992 ◽  
Vol 5 (1_suppl) ◽  
pp. 135-140 ◽  
Author(s):  
S. Perini ◽  
A. Beltramello ◽  
C. Mazza ◽  
A. Maschio ◽  
E. Piovan ◽  
...  
Keyword(s):  

Sono stati sottoposti a trattamento endo-vascolare 19 pazienti in età pediatrica. L'embolizzazione è stata praticata come metodica pre-operatoria (9 casi); pre-radiochirurgica (2 casi); come singolo atto terapeutico per il trattamento di 1 fistola A-V diretta e di 1 aneursma della vena di Galeno; come terapia palliativa in 6 MAV giganti a sede centrale profonda. In tutti i casi è stata effettuata una embolizzazione particolata utilizzando in 17 casi come agente embolizzante il filo di polylene e in 2 casi particelle di spugna di Silastic. In base ai risultati, alle complicanze, al controllo successivo, sono state tratte le seguenti conclusioni: il trattamento vascolare delle lesioni del bambino rappresenta una efficace metodica prechirurgica soprattutto per le MAV estese e in sede critica. L'efficacia del trattamento come metodica pre-radiochirurgica non è ancora stata ben determinata. L'esiguità dei casi sottoposti non ha permesso una conclusione defmitiva, comunque l'embolizzazione ha permesso la riduzione del nido angiomatoso a dimensioni suscettibili di radio-chirurgia. Utilizzata come unica terapia, in assenza d'intervento, la metodica si è rivelata molto utile nel trattamento delle fistole A-V a linea retta (1 caso guarito definitivamente) e nel trattamento dell'aneurisma della vena di Galeno (1 caso trattato incompletamente e tuttora in osservazione). Non sono stati riscontrati, invece, risultati soddisfacenti nel trattamento palliativo di MAV cerebrali molto estese (sopra i 50 ml). In questi casi l'embolizzazione non ha contribuito ad un miglioramento significativo della recidiva emorragica e della mortalità, stimata sulla base della storia naturale ma, al contrario, ha sottoposto i piccoli pazienti a rischi di ischemia e soprattutto di emorragia. Per questi motivi il nostro orientamento attuale è di non sottoporre a trattamento tali malformazioni in età pedriatrica.


Author(s):  
Vanessa Cristina de Castro Aragão Oliveira ◽  
Kharla Lettícia de Castro Loiola Correia ◽  
Jamile Costa Leal ◽  
Maria Gabriela Luz Macêdo
Keyword(s):  

Questo articolo è una recensione della letteratura che affronta temi legati a un senso di connessione con un essere di natura superiore da parte dei pazienti oncologici. Obiettivo: cercare la relazione di connessione “I-Dio” nei pazienti oncologici. Metodologia: Le ricerche sono state eseguite da pubblicazioni indicizzate nei Database Scielo, Lilla e Medline, incrociando i termini: câncer/espiritualidade/saúde, cancer/spirituality/health e cáncer/espiritualidad /salud. La ricerca è stata limitata a inglese, portoghese e spagnolo dal 2015 al 2020, da settembre/2019 a giugno/2020. La Corte ha trovato 934 articoli, di cui sette indagini costituivano la selezione finale per raggiungere l’obiettivo dello studio. Le analisi per la selezione degli articoli si sono verificate in tre fasi distinte. La prima fase è stata effettuata dai ricercatori, sulla base dei sussidi forniti dal titolo e dalle parole chiave, la seconda, la seconda è stata la lettura degli abstract selezionati e la terza ultima fase di selezione, dove si è infine verificata la lettura dei documenti che hanno fornito sovvenzioni allo studio. Conclusione: Si osserva che nella maggior parte degli articoli è riportata la fede in Dio basata sulla fede e sulla spiritualità, che dimostra che è un sostegno favorevole, stimola le persone a curare la paura e l’ansia ed è una fonte di forza per i partecipanti alle ricerche fondate.


Author(s):  
Erica Antonini
Keyword(s):  

A partire dagli anni '80 del XX secolo le burocrazie delle democrazie occidentali sono state oggetto di profondi mutamenti, con la sostituzione, in primo luogo, dei principi della gerarchia e dell'accentramento con quelli della delega e del trasferimento di competenze, anche se in misura variabile nei diversi contesti. Tra le innovazioni piů rilevanti figurano: l'istituzione delle agenzie esecutive, come unitŕ funzionalmente autonome e separate rispetto ai Ministeri, che ha permesso di ridisegnare gli organismi ministeriali secondo criteri di tipo reticolare; il considerevole incremento dell'autonomia organizzativa e finanziaria dei dirigenti; l'estensione, in materia di gestione del personale, dei margini di applicazione della contrattazione collettiva e l'introduzione di numerose deroghe al principio della stabilitŕ del posto di lavoro; il potenziamento degli strumenti per il controllo dell'efficacia e dell'economicitŕ della prestazione amministrativa, per la valutazione dei risultati e per il miglioramento della qualitŕ dei servizi erogati. Dall'analisi di queste ed altre innovazioni emerge il tentativo di ridurre le distanze fra settore pubblico e settore privato, sulla base della convinzione secondo cui da quest'ultimo si possano trarre insegnamenti validi per incrementare l'efficienza del primo. In ogni caso, seppur in presenza di obiettivi e finalitŕ convergenti, il processo di modernizzazione č stato declinato nei vari paesi in forme differenziate, che dipendono in larga misura dai contesti politico-istituzionali nazionali e dalle caratteristiche organizzative consolidatesi nel corso del tempo. In queste note verranno messe a confronto le esperienze di riforma di quattro paesi dell'Europa Occidentale (Francia, Spagna, Germania e Regno Unito) e degli Stati Uniti, avviatesi a partire dalla prima metŕ degli anni '80. Per ciascuno dei paesi considerati si analizzeranno modelli di organizzazione, politiche del personale, processi di riforma, avviati e tuttora in corso. Alcune osservazioni conclusive tenteranno di evidenziare linee di continuitŕ e di differenziazione tra le diverse esperienze.


2020 ◽  
Vol 21 (4) ◽  
pp. 241-245
Author(s):  
Matteo Apicella ◽  
Maria Cristina Campopiano ◽  
Michele Mantuano ◽  
Laura Mazoni ◽  
Stefano Del Prato

Sommario La pandemia di COVID-19 rappresenta un’enorme sfida per il sistema sanitario nazionale. Sulla base dei dati ad oggi disponibili è emerso che le persone con diabete mellito presentano un maggior rischio di complicanze e morte per COVID-19. Pertanto, adottare misure preventive di igiene e di distanziamento sociale è cruciale, a maggior ragione in questa categoria di soggetti. A sostegno dei pazienti con diabete sono state intraprese molteplici iniziative al fine di garantire la continuità assistenziale, tra cui la proroga della validità dei piani terapeutici per i farmaci ipoglicemizzanti, le procedure per il rinnovo della patente di guida e l’attivazione di servizi di telemedicina. In caso di infezione da COVID-19 e sintomi lievi è possibile una gestione domiciliare della persona con diabete, raccomandando un attento monitoraggio glicemico. Il paziente diabetico che necessita di ospedalizzazione richiede una gestione multidisciplinare che includa il diabetologo, con l’obiettivo di mantenere un adeguato controllo glicemico in assenza di ipoglicemie. Le persone con diabete rappresentano un gruppo vulnerabile per il quale devono essere poste in atto strategie specifiche sia in termini di prevenzione che di trattamento.


2002 ◽  
Vol 15 (1) ◽  
pp. 69-84
Author(s):  
S. Perini ◽  
F. Causin ◽  
L. Castellan

Il trattamento endovascolare con colla acrilica o altri agenti embolizzanti viene utilizzato con vantaggio nella terapia delle MAV encefaliche da oltre vent'anni. Oggi rappresenta, per lo più, la fase preliminare alla micro-chirurgia o alla radio-chirurgia stereotassica con soddisfacente risultato terapeutico anche nelle malformazioni localizzate in sede eloquente o critica. L'embolizzazione praticata come unico atto terapeutico volto alla guarigione della MAV è sensibilmente meno efficace della terapia combinata. Le percentuali di occlusione completa e definitiva del “nidus” riportate in letteratura non sono omogenee ed oscillano per lo più tra il 10% e il 20% dei casi. Dal 1993 ad oggi sono stati sottoposti a trattamento endovascolare 138 pazienti: di questi, 37 (27%) sono stati sottoposti ad embolizzazione come unico gesto terapeutico. L'occlusione completa e definitiva del nido angiomatoso con la sola iniezione di colla acrilica è stata ottenuta in 16 su 138 casi (11.5%). L'incidenza delle complicanze riscontrate nella nostra serie è stata del 23%, quasi completamente riferibile al trattamento delle malformazioni situate in area eloquente o critica. Non sono state riscontrate complicanze mortali. Sulla base dei nostri risultati sembrano importanti le seguenti considerazioni riguardanti l'efficacia, le complicanze e le indicazioni della metodica. L'occlusione completa e definitiva del “nidus” di una MAV dopo embolizzazione rappresenta tutt'ora, dopo oltre vent'anni dalla introduzione della tecnica, un'evenienza piuttosto rara legata a circostanze non completamente prevedibili. L'emorragia rappresenta l'evenienza più grave conseguente alla embolizzazione e rappresenta la causa principale della maggior parte dei deficit neurologici gravi riscontrati sia durante il trattamento sia nei giorni successivi. Sulla base dei dati della letteratura e da quelli emersi dalla nostra casistica non è stato possibile stabilire indicazioni certe al trattamento con la sola embolizzazione. Esistono, invece, condizioni cliniche e morfologiche che sconsigliano la chirurgia o la radio-chirurgia e quindi anche il trattamento combinato.


1990 ◽  
Vol 8 (2) ◽  
pp. 69-78
Author(s):  
Domenico da Empoli

Abstract Gli studi attinenti alla «politica della concorrenza” sono uno dei settori nei quali da maggior tempo collaborano economisti e giuristi, dato che, in assenza di questa cooperazione, i soli strumenti di cui dispone l’economista, senza quelli del giurista, non sono sufficienti ad interpretare ed applicare le norme antitrust.Soprattutto sulla spinta di queste esigenze si è sviluppato nelle Università americane l’insegnamento di corsi di «Law and Economics», disciplina ormai consolidata.Da un punto di vista intellettuale, pertanto, non vi è dubbio che il tema della concorrenza sia di particolare interesse.Peraltro, già da qualche tempo le opinioni degli studiosi circa gli effetti della politica della concorrenza e, quindi, sull’opportunità di introdurre una specifica legge al riguardo e, poi, di applicarla in modo rigoroso, non sono molto concordi.L’atteggiamento critico nei riguardi dell’intervento pubblico che caratterizza l’epoca attuale e che si può sintetizzare nella nozione di «fallimento dello Stato», non ha risparmiato neppure la politica della concorrenza, sui cui effetti sono state avanzate, e permangono, numerose incertezze.Peraltro, se un atteggiamento critico poteva avere un suo fondamento apprezzabile nei momento in cui si discuteva dell’opportunity o meno di introdurre questa legge, non vi è dubbio che, una volta che questa sia entrata in vigore, essa debba essere oggetto di studio, sempre critico, ma costruttivo.Per questo motivo, è apparsa molto utile la pubblicazione su questo numero di Economia delle Scelte Pubbliche degli atti di un convegno internazionale, organizzato a Reggio Calabria nei dicembre del 1990 dall’Istituto Superiore Europeo di Studi Politici, che ha avuto come oggetto la nuova legge italiana della concorrenza, confrontata con le normative già in vigore presso altri Paesi OCSE, oltre che con la normativa CEE.Assieme ai testi delle relazioni, viene anche pubblicato il testo della legge, sia nella traduzione inglese che in quella francese (ambedue non ufficiali).L’ordine di pubblicazione dei diversi contributi segue il seguente schema: dopo questa presentazione della legge italiana, segue l’articolo di Claudio Menis sulle relazioni tra legislazione CEE e legge italiana. Successivamente, vengono pubblicati (seguendo l’ordine alfabetico per paese) gli scritti che riflettono valutazioni della legge italiana alla luce dell’esperienza nazionale di ciascuno dei Paesi OCSE rappresentati: Belgio (van Meerhaeghe), Francia (Charrier), Germania (Ruppelt), Spagna (Canivell), Svizzera (Baldi) e Regno Unito (Howe).Infine, un articolo di Eric Lacey confronta i lineamenti essenziali della struttura della legge italiana con quelli della media dei Paesi OCSE.La presentazione della legge italiana, non è compito facile per un economista, per la necessità di ricorrere a termini giuridici molto specialistici.La legge considera tre principali fattispecie che sono suscettibili di danneggiare la concorrenza: i cartelli che restringono la libertà di concorrenza, l’abuso di posizione dominante e le concentrazioni.I «cartelli” (o «intese») sono definiti dalla legge come «gli accordi e/o le pratiche concordati tra le imprese, nonché le deliberazioni, anche se adottate ai sensi di disposizioni statutarie o regolamentari, di consorzi, associazioni di imprese ed altri organismi similari». Esse sono vietate quando «abbiano per oggetto, o per effetto, di impedire, restringere o falsare in maniera consistente il gioco della concorrenza all’interno del mercato nazionale o in una sua parte rilevante” (art. 1).L’«abuso di posizione dominante” è vietato dall’art. 3, che include anche una casistica, peraltro non del tutto esauriente, circa situazioni identificabili come abuso di posizione dominante.Le «operazioni di concentrazione», d’altra parte, hanno luogo, secondo l’art. 5, «quando due o più imprese procedono a fusione», «quando uno o più soggetti in posizione di controllo di almeno un’impresa ovvero una o più imprese acquisiscono direttamente o indirettamente [...], il controllo dell’insieme o di parti di una o più imprese», e «quando due o più imprese procedono, attraverso la costituzione di una nuova società, alla costituzione di un’impresa comune». Sulla base dell’art. 6, tali operazioni sono vietate quando costituiscono o rafforzino una posizione dominante sul mercato.L’organo che ha il compito di garantire l’appHcazione della legge è l’Autorità, che è stata creata appositamente e che è composta da quattro membri, più il presidente, nominati sulla base di una determinazione adottata d’intesa dai presidenti dei due rami del Parlamento.Una caratteristica fondamentale del nuovo organo per la tutela della concorrenza è la sua indipendenza dal potere politico, che viene attenuata soltanto a proposito delle operazioni di concentrazione. Come afferma, infatti, l’art. 25, il Consiglio dei Ministri può elaborare criteri di carattere generate che autorizzino operazioni che sarebbero vietate ai sensi dell’art. 6 e, inoltre, può anche vietare specifiche operazioni di concentrazione qualora vi partecipino «enti o imprese di Stati che non tutelano l’indipendenza degli enti o delle imprese con norme di effetto equivalente a quello dei precedenti titoli o applicano disposizioni discriminatorie o impongono clausole aventi effetti analoghi nei confronti di acquisizioni da parte di imprese o enti italiani».Oltre ai poteri d’istruttoria e decisione nei riguardi delle tre fattispecie di cui si è detto, con la possibilità d’imporre anche sanzioni pecuniarie, l’Autorità ha anche poteri conoscitivi e consultivi, sulla cui base può esprimere pareri, o di sua iniziativa o su richiesta del presidente del Consiglio dei Ministri.


1998 ◽  
Vol 7 (3) ◽  
pp. 188-196
Author(s):  
Raffaella Madonna ◽  
Marco Valenti ◽  
Giovanna Borrelli ◽  
Renato Cerbo ◽  
Manlio De Lellis ◽  
...  

RIASSUNTOScopo - Descrivere Pimplementazione epidemiologica nella Regione Abruzzo di un servizio di prevenzione degli handicap psiconeurosensoriali dell'eta evolutiva; presentare i dati di prevalenza delle patologie osservate e i modelli di regressione esplicativi deU'occorrenza, discutere i dati di accesso ai servizi in termini di risposta alle necessità sociosanitarie. Setting e disegno - Sono stati utilizzati i dati forniti da un sistema informativo regionale, costituito da fonti informative primarie operanti presso le aziende USL (Servizio di Medicina scolastica, Medicina di base, Pediatria di base, Consultori familiari, Servizio di Riabilitazione) e da strutture specializzate di individuazione diagnostica (Équipe Multidisciplinari, Divisione Clinicizzata di Neuropsichiatna Infantile, Servizi Territoriali di NPI). Il modello di gestione dei dati è il registro epidemiologico di popolazione. La popolazione target e la popolazione abruzzese di eta inferiore ai 25 anni. Principali misure utilizzate - Vengono utilizzate in questo studio misure epidemiologiche di prevalenza, standardizzate per età, assumendo come standard la popolazione regionale (0-24 anni). La definizione delle patologie è stata effettuata sulla base delle nosografie standard 1CD-9 e ICD-10; la definizione di handicap sulla base della classificazione OMS (1981). Sono state esaminate le associazioni tra le variabili esplicative di tipo sociodemografico e anamnestico e le diverse tipologie di esito clinico attraverso modelli di regressione logistica. Risultati - Le stime di prevalenza per le principali patologie neuropsichiatriche infantili e per le patologie organiche e/o congenite generatrici di handicap nella popolazione dell'Abruzzo sono paragonabili a quelli riscontrati in letteratura in setting analoghi, ad eccezione dei disturbi ipercinetici che sembrerebbero indicare per I'Abruzzo un'alta occorrenza in entrambi i sessi. La riabilitazione risulta essere la necessita sanitaria maggiormente richiesta per tutti gli assi diagnostici; neH'ambito delle necessita sociali risulta relativamente poco rilevante il ricorso all'assistenza scolastica e, soprattutto, domiciliare. L'analisi di regressione logistica indica lo stato socioeconomico e la presenza di handicap in famiglia come fattori associati, rispettivamente, in modo negativo all'occorrenza di disturbi ipercinetici, e in modo positivo alFoccorrenza di ritardo mentale. Inoltre, lo stato di convivenza in famiglia naturale e associato negativamente aU'occorrenza di disturbi evolutivi. Conclusioni - Lo studio riporta i risultati preliminari dell'attivita di un registro specializzato per l'handicap psiconeurosensoriale in eta evolutiva. Tra le prime indicazioni operative emerge con chiarezza l'utilita della standardizzazione delle procedure diagnosu'che, della definizione di linee guida gestionali comuni nelle diverse aree territoriali, e, comunque, l'importanza della conoscenza epidemiologica del fenomeno handicap per una corretta impostazione di strategie di prevenzione e programmazione.


1996 ◽  
Vol 9 (3) ◽  
pp. 301-320 ◽  
Author(s):  
F. Roncallo ◽  
I. Turtulici ◽  
A. Bartolini ◽  
G. Margarino ◽  
P. Mereu ◽  
...  

La patologia neoplastica maligna del distretto-testa collo presenta un notevole polimorfismo istologico, in rapporto ai diversi tessuti fisiologicamente presenti. La grande maggioranza concerne comunque i carcinomi e tra questi prevale il carcinoma a cellule squamose. Nella prognosi e nella scelta e pianificazione del trattamento assumono una importanza decisiva l'estensione del tumore primitivo e l'eventuale presenza ed entità del coinvolgimento linfonodale. In base al quesito clinico sono stati preliminarmente distinte diverse categorie di esami TC e RM. Le immagini ottenute sono state interpretate sulla base di un criterio anatomo-topografico che separa diversi spazi fasciali nell'ambito delle regioni sopra- e sottoioidea del distretto testa- collo. È stata quindi effettuata una valutazione comparativa delle informazioni ottenute dagli esami clinico-endoscopici e dalla diagnostica per immagini. TC e RM consentono una stadiazione completa dei carcinomi sia su T, perchè sono in grado di documentare lo sviluppo profondo sottomucoso e nell'ambito degli spazi fasciali limitrofi, nonchè la diffusione perineurale, perivascolare e le erosioni osteocartilaginee, parametri non analizzabili dall'endoscopia, sia su N, perchè svelano linfoadenopatie che per dimensioni e soprattutto per sede sono occulte all'esame clinico. Al contrario lesioni non rilevate mucose superficiali possono risultare del tutto mute alla diagnostica per immagini, così come è pressochè impossibile formulare una corretta caratterizzazione tissutale delle ipertrofie anche spiccate degli spazi mucosi rino- ed orofaringeo, informazioni che sono esaustivamente ottenibili dagli esami endoscopico-bioptici. Pertanto TC e RM hanno un notevole impatto nella stadiazione dei carcinomi del distretto testa-collo, ma il loro utilizzo va effettuato sempre complementariamente e successivamente ad esame clinico specialistico del paziente ed indagine endoscopica delle vie aerodigestive superiori.


2020 ◽  
Vol 9 (4) ◽  
Author(s):  
Antonio Dematteis ◽  
Marco Barla ◽  
Alessandro Boscaro ◽  
Alessandro Gargini ◽  
Maria Governa ◽  
...  
Keyword(s):  

Questo documento presenta le Linee Guida per la gestione sostenibile delle venute d’acqua e del calore geotermico nelle gallerie, elaborate dal Gruppo di Lavoro GESTAG (GEstione SosTenibile delle Acque nelle Gallerie), istituito il 20/06/2012 dal Comitato Italiano dell’Associazione Internazionale degli Idrogeologi. Il documento affronta e descrive obiettivi, metodi e casi di studio, ciascuno dei quali richiede di adottare misure tecniche di vario tipo, illustrate nei capitoli seguenti, come studi idrogeologici, modelli predittivi degli impatti, soluzioni tecnologiche di contenimento del drenaggio e di captazione, recupero e valorizzazione delle risorse intercettate, monitoraggi. Sono affrontati anche i così detti temi non tecnici, come la comunicazione, poiché è ormai noto che l’accettabilità sociale di una galleria influenza direttamente la sua sostenibilità economica e finanziaria, per gli effetti che può avere sui tempi di realizzazione e sui costi delle compensazioni. Sulla base delle diverse esperienze dei componenti del Gruppo di Lavoro GESTAG, si è optato per una suddivisione in 11 temi principali, in particolare, in ciascuno dei capitoli successivi a quello introduttivo vengono trattati rispettivamente: Capitolo 2: l’importanza del ritorno di esperienza proveniente da gallerie già scavate, le banche dati disponibili e i criteri di analisi dei dati pregressi; Capitolo 3: come realizzare lo studio idrogeologico di una galleria, la relazione con il modello geologico, le metodiche da adottare nelle differenti fasi del progetto, che sono state distinte in ante-operam, in corso d’opera e post-operam; Capitolo 4: il tema degli impatti che il drenaggio in galleria può avere sull’ambiente circostante, le analisi che devono essere svolte e gli strumenti da adottare per la gestione del rischio, infine gli interventi per la mitigazione degli impatti; Capitoli 5 e 6: le metodiche di progettazione per la valorizzazione rispettivamente delle acque drenate in galleria e del calore; Capitolo 7: i prodotti chimici che vengono utilizzati in fase di scavo per il sostegno e il miglioramento del terreno, e la loro compatibilità con l’utilizzo delle acque drenate; Capitolo 8: i criteri di monitoraggio delle acque in un progetto di galleria; Capitolo 9: la comunicazione, il rapporto con i territori e l’analisi di casi pregressi, nonché una guida sulle buone pratiche da adottare; Capitolo 10: una panoramica sulla normativa europea ed italiana in tema di valutazione di impatto ambientale, monitoraggio e scarichi delle acque drenate; Capitolo 11: la bibliografia ragionata inerente l’argomento trattato, che include pubblicazioni tecnico scientifiche, normative di riferimento e risorse web.


Author(s):  
Genilson Gaudêncio dos Santos ◽  
José Jefferson da Silva Nascimento Filho

La sistemaatizzazione dell’assistenza infermieristica è un modo organizzato di prendersi cura e raggiungere la qualità nella cura offerta. Questo studio mira a segnalare la pertinenza della SAE per l’assistenza infermieristica, identificandone i benefici per l’assistenza infermieristica e il cliente. Questa è una recensione della letteratura. La ricerca è stata sviluppata sulla base di libri, riviste e articoli scientifici disponibili su Internet e nelle banche dati; LILACS e SCIELO. Per la raccolta dei dati, sono state utilizzate le seguenti parole chiave: SAE, care and nursing process. I dati sono stati raggruppati e organizzati per un semplice trattamento statistico descrittivo. Il 100% degli autori ritiene che i benefici di ASS definisano la strategia di definizione dello spazio/campo d’azione dell’infermiera che giustifica l’esistenza di un tale professionista nel team multidisciplinare. Il 60% affermano che SAE porta il consolidamento della scienza infermieristica, il riconoscimento e la valorizzazione del professionista infermieristico. Il 40% dice di organizzare cure/assistenza infermieristica. Il 100% ritiene che porti benefici al cliente, come: cure individualizzate, organizzate, umanizzate, rileva diagnosi precococo, cure infermieristiche fatte correttamente, riduce l’infezione e i clienti ricoverati in ospedale rimangono. Anche se è già regolamentato dalla risoluzione COFEN 358/09 ed è un requisito del Consiglio federale infermieristico per SAE non è ancora utilizzato né fa parte del lavoro di molti infermieri e istituzioni sanitarie nel paese, ma la negligenza di SAE è la ragione principale per l’omissione, la disorganizzazione e la mancanza di fiducia delle azioni infermieristiche.


Sign in / Sign up

Export Citation Format

Share Document