gestione clinica
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(FIVE YEARS 1)

Author(s):  
Francesca Iannuzzi et al.
Keyword(s):  

Vi è un’estesa sovrapposizione geografica tra malaria e infezione da HIV nell’Africa Sub-Sahariana e, in minor misura, nel Sud-Est Asiatico.<br />In Europa e Nord America i casi di malaria nei pazienti HIV positivi sono limitati ai viaggiatori in aree malariche senza idonea profilassi.<br />La co-infezione malaria-HIV (CMH) comporta un aumento della viremia e una riduzione del numero dei linfociti CD4+, l’incremento della parassitemia e della frequenza di gametocitemia persistente, più frequenti complicanze da malaria grave e mortalità più elevata.<br />La CMH in gravidanza aumenta il rischio di complicanze perinatali (parto pre-termine, aumentata<br />mortalità neonatale, anemia grave).<br />Nella scelta del trattamento antimalarico è necessario tenere in considerazione le numerose interazioni farmacologiche con la terapia antiretrovirale.<br />In generale gli inibitori delle proteasi e gli NNRTI sono i farmaci con il maggior numero di interazioni farmacologiche con le terapie di combinazione a base di derivati dell’artemisinina.<br />L’allungamento del tratto QT è l’evento avverso più frequente e che richiede un monitoraggio ECG più attento nei pazienti in trattamento antiretrovirale.<br />Il paziente con infezione da HIV necessita pertanto un attento monitoraggio degli effetti collaterali in corso di terapia e rivalutazione nelle settimane successive per assicurarsi l’efficacia del trattamento antimalarico.


2021 ◽  
Author(s):  
Daniela Forestiere ◽  
Raffaela Carotenuto ◽  
Lucia Digitale Selvaggio ◽  
Rosa di Fraia ◽  
Francesca Allosso ◽  
...  

2021 ◽  
Author(s):  
Alessio Veltroni ◽  
Elisa Cosaro ◽  
Maria Vittoria Davì

SommarioL’insulinoma maligno è un tumore neuroendocrino pancreatico estremamente raro ed è associato a una severa sindrome ipoglicemica che impatta negativamente sulla qualità di vita e sulla sopravvivenza dei pazienti affetti. La gestione terapeutica dell’insulinoma maligno è complessa sia per il controllo delle crisi ipoglicemiche, sia per il controllo della crescita tumorale. La sindrome ipoglicemica rappresenta una sfida terapeutica per l’endocrinologo in quanto spesso non è responsiva alla terapia medica sintomatica, in particolare al diazossido utilizzato in monoterapia o associato agli analoghi della somatostatina. Everolimus ha un ruolo nel trattamento delle crisi ipoglicemiche refrattarie da insulinoma maligno sia per l’azione di inibizione del rilascio di insulina che di insulino-resistenza. La chirurgia con approccio curativo dell’insulinoma maligno è raramente perseguibile a causa della diffusione metastatica, mentre la chirurgia a scopo di debulking può essere presa in considerazione in casi selezionati sia per il controllo sintomatico sia perché può aumentare l’efficacia delle terapie sistemiche o locoregionali. La terapia radiometabolica con analoghi caldi della somatostatina rappresenta un’opzione terapeutica nei pazienti con tumori a elevata espressione dei recettori della somatostatina sia per il controllo della sintomatologia che della crescita tumorale, sebbene l’esperienza negli insulinomi maligni sia piuttosto scarsa. Data la rarità della malattia, sono disponibili in letteratura solo descrizioni di singoli casi o studi condotti su casistiche limitate; pertanto, è difficile stabilire la sequenza terapeutica più efficace in questi casi. Recentemente è stato condotto uno studio multicentrico italiano, in 13 centri di riferimento, focalizzato sulle caratteristiche clinico-patologiche, sulle modalità di trattamento e sui fattori prognostici che condizionano decorso ed esito dell’insulinoma maligno allo scopo di individuare una strategia terapeutica mirata basata su criteri razionali ed evidenze cliniche. In questa rassegna verranno descritti i principali risultati dello studio che comprende una casistica tra le più ampie finora pubblicate.


2021 ◽  
Author(s):  
Francesco Pallotti ◽  
Donatella Paoli ◽  
Francesco Lombardo
Keyword(s):  

2020 ◽  
pp. 198-208
Author(s):  
Cristiana D’Ambrosio

Gli inibitori del checkpoint immunitario (ICIs) sono una nuova opzione di trattamento per la terapia del cancro, che aiutano a dirigere il sistema immunitario a riconoscere e colpire le cellule tumorali. Gli ICIs hanno mostrato importanti benefici negli studi di fase 3 e diversi agenti sono stati approvati per tumori maligni specifici, ma sono anche as-sociati a tossicità immunomediata. A differenza della maggior parte degli eventi avversi immunocorrelati (irAE), che sono un evento comune, reversibile e che possono essere trattati in modo efficace con la terapia con glucocorticoidi, le cardiotossicità associate a ICI sono rare, con gravi complicazioni e una mortalità relativamente elevata anche se trattata con glucocorticoidi. La cardiotossicità associata a ICIs può manifestarsi in vari modi, compreso miocardite, aritmie e malattie della conduzione, malattie pericardiche, infarto del miocardio, disfunzione cardiomiocitica non infiammatoria e persino cardiomiopatia simile a Takotsubo. La maggior parte degli effetti cardiotossici sembrano essere di natura infiammatoria. La presente recensione riassume l'attuale comprensione delle cardiotossicità associate all'ICI, esaminando l'epidemiologia e i tempi di insorgenza, nonché la loro presentazione clinica, le modalità diagnostiche, la gestione clinica e i risultati. Sebbene la letteratura della cardiotossicità associata all’ICI rimanga limitata ai casi clinici, alla serie di casi e ai primi studi clinici, sono state proposte strategie per la sorveglianza, la diagnosi e la gestione di questa complicanza cardiovascolare potenzialmente fatale della terapia del cancro.


2020 ◽  
pp. 148-157
Author(s):  
Vincenzo Carbone ◽  
Fabio Fenini ◽  
Sergio Agosti ◽  
Laura Casalino ◽  
Giovanni Battista Zito
Keyword(s):  

Il caso clinico proposto si riferisce a un paziente che presenta diverse manifestazioni elettrocardiografiche riferibili a doppia via nodale. Tale reperto, di riscontro non raro, deve essere opportunamente riconosciuto in quanto potrebbe condurre all’erronea diagnosi di blocco atrio-ventricolare, con conseguenti ripercussioni terapeutiche. Parole chiave: Tachicardia da rientro nodale; Blocco atrio-ventricolare; Elettrocardiogramma; Doppia via nodale.


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