6. La valutazione del funzionamento sociale negli ospiti delle SR

2004 ◽  
Vol 13 (S7) ◽  
pp. 77-84
Author(s):  
Salvatore Zizolfi ◽  
Giovanni Santone ◽  
Gabriele Borsetti ◽  
Giovanni de Girolamo
Keyword(s):  

Come accennato nella sezione sui metodi, il protocollo prevedeva una batteria di scale di eterovalutazione fra cui la versione italiana del Life Skills Profile (LSP) (Parker et al., 1991; Rosen et al., 1989), uno strumento di valutazione del funzionamento e delle disabilità dei pazienti con schizofrenia (ma non solo di questi: Trauer et al., 1995), ben validato da un punto di vista psicometrico anche nella traduzione italiana (Zizolfi, 1997). L'LSP viene compilato sulla base delle informazioni fornite da un operatore o da un informatore-chiave, relative al comportamento osservato negli ultimi tre mesi. Si compone di 39 items a scelta multipla con 4 opzioni di risposta, cui corrisponde un punteggio da 1 (estremo negativo, indicante un elevato livello di menomazione) a 4 (estremo positivo, indicante un basso o assente livello di menomazione). Permette di calcolare un punteggio totale (range: 39-156) e un punteggio per ciascuna delle cinque sottoscale indicate di seguito, individuate in base all'analisi del contenuto e a procedure di analisi fattoriale, che rinviano a dimensioni distinte del funzionamento dei pazienti nella vita di tutti i giorni (Rosen et al., 1989): (1) la Cura di sé (Self-care, 10 items); (2) la Non turbolenza (Non-turbulence, 12 items); (3) il Contatto Sociale (Socialization, 6 items); (4) la Comunicatività (Communication, 6 items); e (5) la Responsabilità (Responsibility, 5 items). Va sottolineato che le diverse sottoscale sono costituite da un numero differente di items, e per questo motivo il loro punteggio non è direttamente confrontabile, potendo il range di valori minimi-massimi variare per ciascuna di esse. Per una corretta interpretazione dei risultati va infine rimarcato che l'LSP chiede di valutare il funzionamento effettivo del paziente senza distinguere se il comportamento osservato sia il frutto di capacità autonome o di un intervento esterno qualsivoglia; pertanto un punteggio più elevato sta ad indicare maggiori competenze nell'area indagata, indipendentemente dal fatto che ciò sia ottenuto dal paziente sulla base delle proprie abilità e competenze o invece solo grazie ad un intervento assistenziale, come quelli effettuati nelle SR.

2021 ◽  
Author(s):  
Fatemeh Abbasi Shovazi ◽  
Hassan Zareei Mahmoodabadi ◽  
Maryam Salehzadeh

Abstract Objective: One of the major issues that immigrants, especially Afghan women face, is their self-care disability. This will cause problems in their mental health and quality of life. The aim of this study was to evaluate the effectiveness of life skills training based on self-care on mental health and quality of life of married Afghan women living in Taft.Method: This quasi-experimental was conducted using a pretest posttest design with control group. Statistical population was all married Afghan women living in Taft of whom 60 women were selected using purposive sampling and were randomly allocated to two groups of 30 as case and control groups. The experimental group received 8 sessions of life skills training based on self-care. General Health Questionnaire (GHQ) and Quality of Life of the World Health Organization Questionnaire (WHOQ- BREF) were used to collect data. Multivariate analysis of covariance (MANCOVA) was used to analyze the data.Results: Results showed that following the intervention, the mean scores of quality of life (p<0.0001) and mental health (p<0.019) in the case group increased in the posttest compared to the pretest and the effect of intervention was significant. Conclusion: Results suggested that providing a training opportunity for Afghan women to learn life skills based on self-care, enables them to realize their strengths and weaknesses and improve their quality of life and mental health.


2017 ◽  
Vol 19 (6) ◽  
pp. 915-924
Author(s):  
Nivedita Bhushan ◽  
Maihan Vu ◽  
Randall Teal ◽  
Jessica Carda-Auten ◽  
Dianne Ward ◽  
...  

Background. This article describes the formative research undertaken to explore challenges of low-income parents of 3-to 5-year-olds to inform a parent-focused life skills–based intervention to prevent obesity in preschool-aged children. Method. A total of 40 parents completed surveys, 30 parents participated in focus groups, and 5 community stakeholders participated in individual interviews. In each data mode, participants were asked to prioritize a list of challenges centered on parenting, family care, and self-care. Survey data were analyzed descriptively using SAS, while focus groups and interviews were analyzed for emerging themes using ATLAS.ti. Results. Parents reported needing strategies for managing children’s behavior around picky eating, limits/boundaries, tantrums, and routines. Challenges with child behavior management were compounded by parents’ inability to find affordable fun family activities outside the home and difficulties in communicating childrearing expectations to coparents/relatives who assisted with child care. Added to these were other competing priorities (e.g., financial) that led to the neglect of self, including the inability to find “me” time, build relationships, and care for one’s health. Conclusions. Interventions that address parenting, family care and self-care challenges of low-income parents may enhance resilience and support positive changes that can promote healthy development in children, including obesity prevention.


2001 ◽  
Vol 10 (3) ◽  
pp. 186-193 ◽  
Author(s):  
Vittorio Di Michele ◽  
Francesca Bolino ◽  
Gabriella Di Zio ◽  
Paola Pincini

RIASSUNTOScopo – Verificare l'esistenza di correlazioni fra sintomatologia schizofrenica e variabili multidimensionali del funzionamento sociale e se tali correlazioni possano condurre ad una precisazione classificativa orientata sull'esito attraverso una metodica empirica. Disegno – Quaranta pazienti affetti da schizofrenia cronica con diagnosi accertata clinicamente e attraverso criteri diagnostici sono stati arruolati. Setting – I pazienti erano in carico ad un Centro di Salute Mentale ed erano in fase stabilizzata di malattia definita con criteri operativi. Principali misure utilizzate – Per la valutazione psicopatologica è stata utilizzata la Positive And Negative Syndrome Scale e la Clinical Global Impression. Il funzionamento sociale è stato valutato con la Life Skills Profile e la Scala di Valutazione del Funzionamento Globale. Risultati – Esiste una correlazione fra variabili sintomatologiche e psicosociali che suggerisce un costrutto unitario. A tali variabili soggiaciono 2 fattori principali in grado di spiegare il 79% della varianza che consentono di differenziare il campione in tre gruppi sulla base della Cluster analysis. Sia i sintomi positivi che negativi risultano embricati con alcune aspetti del funzionamento sociale, ma non con tutti. Conclusioni – I sintomi e le variabili psicosociali dei pazienti si aggregano in una struttura omogenea tripartitica. Tale dato suggerisce l'esistenza, nell'ambito di un concetto unitario, di una differenziazione sindromica derivabile con criteri empirici e orientata prognosticamente.


2007 ◽  
Vol 6 (1) ◽  
pp. 64-64
Author(s):  
M AZARBAD ◽  
F SHAHPOURIAN ◽  
Z MOHAMMADALIHA ◽  
F RAFIEE

1988 ◽  
Vol 33 (2) ◽  
pp. 163-163
Author(s):  
Richard I. Evans

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