Leopardi il filosofo poetante
Proponiamo uno studio interpretativo del pensiero poetante di Giacomo Leopardi, approfondendo l’analisi filologica di alcuni versi poetici e di alcune riflessioni estratte da Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura, conosciuti come Zibaldone. Il nostro Recanatese ha creato un’originale teoria di filosofia sull’esistenza umana, sulla vita, e sul metodo più adatto per intraprendere la ricerca della felicità, desiderio inarrestabile dell’uomo di ogni epoca. Non c’è alcun dubbio nel definire Leopardi filosofo esistenzialista. Anticipatore del nichilismo di Friedrich Nietzsche, riesce a proporre una filosofia i cui concetti principali sono: il nulla nichilistico, la ragione umana, la verità, la teoria della felicità, accogliendo l’interpretazione del filosofo italiano Emanuele Severino, del critico letterario Antonio Prete. L’obiettivo di questo studio non è esaustivo in questa sede, ma vuole dimostrare che l’interpretazione tradizionale del pessimismo individuale e cosmico del poeta è assolutamente riduttiva e insufficiente per comprendere la base teorica delle riflessioni di tutte le opere leopardiane. Lo Zibaldone non va letto come un insieme di pensieri confusi, privi di una connessione logica, perché sono in realtà un sistema di riflessioni basate su dimostrazioni certe, alla cui base vive uno scetticismo ragionato e dimostrato con una grande forza psichica in ogni sua pagina.