scholarly journals These Great Urbanist Games: New Babylon and Second Life

2009 ◽  
Author(s):  
Thomas M. Malaby
Keyword(s):  
Artifact ◽  
2008 ◽  
Vol 2 (2) ◽  
pp. 116-122
Author(s):  
Thomas M. Malaby
Keyword(s):  

2020 ◽  
pp. 7-31
Author(s):  
Gino Mazzoli
Keyword(s):  

La rivoluzione delle nuove tecnologie non ha l'aria di essere una delle tante svolte nella storia dell'umanità. È come se l'invenzione della ruota, del treno, dell'elettricità e del computer si fossero unificate come forza d'impatto e moltiplicate per un numero infinito di volte. Non stiamo parlando di una singola invenzione, ma di una catena di invenzioni a getto continuo. La velocità con cui vengono introdotte queste innovazioni impedisce un adattamento emotivo e cognitivo sul piano sia individuale che sociale. In particolare, le due variabili essenziali dell'esperienza umana (spazio e tempo) sembrano venire espulse. Questa rivoluzione impatta un immaginario collettivo dominato dalla bulimia di esperienze, beni e diritti che viene espanso all'ennesima potenza dalla performatività tecnologica. E tuttavia questa scena (vissuta in modo inconsapevole, a prezzo di nuovi disturbi psichici come la depressione che è diventata la malattia più diffusa nell'Occidente) è stata sospesa dal Covid, uno stop globale che ha consentito a tutti di vedere il brodo culturale in cui eravamo immersi e di nominare i problemi che ci attraversano. In particolare, la tenuta psichica dell'individuo può essere posta come un nodo politico che riguarda tutti. Una considerazione disincantata della scena può consentire di vedere il virtuale come veicolo non solo di manipolazione e bilocazione fuorviante in realtà aumentate e second life, ma anche come sviluppo della dimensione interiore. Proprio al culmine di una deriva antiumana si apre dunque uno spazio per far transitare nel nuovo mondo in arrivo la specificità e la complessità della nostra specie.


Author(s):  
Е. N. Polyakov ◽  
M. I. Korzh

The article presents a comparative analysis of fortification art monuments in such East countries from Ancient Egypt to medieval China. An attempt is made to identify the main stages of the fortification development from a stand-alone fortress (citadel, fort) to the most complex systems of urban and border fortifications, including moats, walls and gates, battle towers. It is shown that the nature of these architectural structures is determined by the status of the city or settlement, its natural landscape, building structures and materials, the development of military and engineering art. The materials from poliorceticon (Greek: poliorketikon, poliorketika), illustrate the main types of siege machines and mechanisms. The advantages and disadvantages of boundary shafts and long walls (limes). The most striking examples are the defensive systems of Assyria, New Babylon, Judea and Ancient China.


Author(s):  
Benjamin R. Levy

After John Cage’s 1958 Darmstadt lectures, many European composers developed an interest in absurdity and artistic provocation. Although Ligeti’s fascination with Cage and his association with the Fluxus group was brief, the impact it had on his composition was palpable and lasting. A set of conceptual works, The Future of Music, Trois Bagatelles, and Poème symphonique for one hundred metronomes, fall clearly into the Fluxus model, even as the last has taken on a second life as a serious work. This spirit, however, can also be seen in the self-satire of Fragment and the drama and irony of Volumina, Aventures, and Nouvelles Aventures. The sketches for Aventures not only show the composer channeling this humor into a major work but also prove to be a fascinating repository of ideas that Ligeti would reuse in the years to come.


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