Ri-Vista. Research for landscape architecture
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Published By Firenze University Press

1724-6768

Author(s):  
Gianni Celestini

Mutamenti investono l’habitat contemporaneo, determinando una rivoluzione di comportamenti con impatti mai visti per rapidità ed intensità sulla ridefinizione di forme e funzioni dello spazio. Espressioni come ‘luogo d’incontro’ e ‘scambio sociale’ seppur generiche e prive di carattere esprimono l’esigenza di ritrovare legami tra le persone messi a dura prova da una serie di processi, alcuni di lunga durata, che sembrano minare alla radice lo spirito comunitario insito nel concetto di urbanità. In un mondo sempre più denso di esseri, cose, informazioni e immagini i territori sono modellati dalle increspature e da collisioni inedite che provocano la scomparsa degli spazi comuni della città. Nella pratica dei paesaggisti è ormai consolidata la consapevolezza che gli spazi aperti esprimono un potenziale strutturante e relazionale per l’habitat urbano; possono diventare il luogo di accadimenti possibili e la loro natura accogliente rappresenta una formidabile energia propulsiva con la quale rivelare l’intensità. È su questo terreno che il progetto può giocare un ruolo, non certo pacificatore né ordinatore, ma riconoscendo e attivando il potenziale della situazione, lavorando con ciò che c’è anche se si tratta di caratteri contraddittori, incerti, instabili.


2021 ◽  
Vol 19 (1) ◽  
pp. 122-137
Author(s):  
Marta Rodríguez Iturriaga

The COVID-19 pandemic, with its lockdowns and mobility restrictions, has created an atmosphere of global reflection towards contemporary urban landscapes. Architecture is an essential component in them and determines, to a large extent, how building users perceive, interpret, and value the surrounding environment. From an experiential and phenomenological perspective, and taking into account the situations lived in 2020, the paper invites to examine the existing relations between architecture and urban landscape at three levels: first, the experience of the environment from the architectural space —namely, the home—; second, the experience of the “interior urban landscape” at street level; and finally, the experience of the “exterior urban landscape” from the city fringe or vantage points that provide vast prospects. The article advocates a holistic understanding of landscapes from the architectural and planning practice and proposes this integrating issue as the guiding axis of new urban policies.


2021 ◽  
Vol 19 (1) ◽  
pp. 100-121
Author(s):  
Giorgio Verdiani ◽  
Stéphane Giraudeau

In this paper, the very original urban landscape perception caused by the emergency after the 2020’ New CoronaVirus Pandemic event will be discussed and analyzed. Most of the approaches conducted on social media and on the newspaper have pointed to putting in evidence the spectacular empty cities “as never seen before”, which thing is absolutely correct and underlines a unique condition otherwise almost impossible to experience. In fact, the total lock-down caused by the emergency made it impossible to move from a view of the urban landscape to another, where most of the people were able to see such an emptiness only for their own town, maybe just for their own neighbourhood and maybe just from some lucky windows. The global condition will be watched only composing together the pictures exhibited online and in the newspaper. But … … … A specific set of images, created in the days of the emergency will comment and describe the content of the paper.


2021 ◽  
Vol 19 (1) ◽  
pp. 282-287
Author(s):  
Maria Simioli ◽  
Michelangelo Russo
Keyword(s):  

Due tagli nella sostanza del mondo, Libria 2021, collana Paesaggio, è un agile pamphlet di 68 pagine di Roberto Pasini con note di Rahul Mehrotra e Peter Rowe. Il volume ricostruisce attraverso una sofisticata, attenta e mai scontata lettura critica del paradigma spaziale proposto da Walter Benjamin e delle sue molteplici interpretazioni, la trama di un discorso denso e complesso sul paesaggio, nel suo duplice valore estetico ed ecosistemico, e nella sua capacità di incidere sulla produzione dello spazio contemporaneo. Si sottolinea e si riafferma la centralità per il progetto, della costruzione di un modello spaziale per l’esplorazione, la descrizione e l’interpretazione della realtà, una lente interpretativa da cui traguardare il paesaggio.


2021 ◽  
Vol 19 (1) ◽  
pp. 64-83
Author(s):  
Sasa Dobricic ◽  
Marco Acri

The social distancing does represent an oxymoron: how can there be distancing if what characterizes the very sociality is the proximity between individuals, and generally living beings? Comparable to living dead space (Todd R.W., 2007) or more notorious “still life” or “natura morta”, the paradox remains unsolved:  how can something like nature that is impregnated with life, be dead?


2021 ◽  
Vol 19 (1) ◽  
pp. 274-277
Author(s):  
Ludovica Marinaro
Keyword(s):  

Reading Roma Correu is a surprise and a gift, it allows us to resume the thread of an interrupted correspondence, reconciles and instigates us to recover and reinvent our role as actors on that great theater that is the landscape. The vision of four authors intertwines here, giving us a scene that we have not been able to tread. As a generous letter, Roma Correu recomposes an interrupted dialogue warmly inviting us to a re-encounter with the city, which fills the void of the current ability to reinvent it.


2021 ◽  
Vol 19 (1) ◽  
pp. 50-63
Author(s):  
Fabio Di Carlo

Se ogni attività progettuale presuppone un quadro di riferimento -stabile o di previsione e visione- nel quale inscrivere ogni prefigurazione, lo stato di conoscenze e mutazioni sul futuro post-pandemico non è chiaro, né lo sono le necessità e i processi utili per affrontarle. Anche rispetto al ruolo del progetto di paesaggio è possibile organizzare solo risposte parziali e transitorie, che sono forse più prese di coscienza che figurazioni, o che possono essere parte di un ragionamento che pone nuovi e diversi elementi di orientamento. Nella convinzione che questa fase non possa essere trattata né con strumenti consolidati, né con un processo unitario, questo scritto è volutamente frammentario. È quasi una raccolta non ordinata di riflessioni su alcuni aspetti che pongono in relazione il lavoro sul progetto di paesaggio con l’attuale condizione. Qui paesaggio e giardino sono visti come condizioni di prospettiva e rifugio, secondo la teoria di Jay Appleton sull’esperienza del paesaggio, che ci è utile come riferimento.


2021 ◽  
Vol 19 (1) ◽  
pp. 218-241
Author(s):  
Emma Salizzoni

Sin dai primi mesi della pandemia è risultato chiaro come, per far fronte all’emergenza sanitaria, i futuri scenari urbani avrebbero dovuto prevedere significative innovazioni in tema di mobilità e di progetto del paesaggio stradale. L’emergere delle istanze connesse al distanziamento sociale e al contingentamento dei mezzi pubblici hanno portato diverse città a prevedere sistemi di mobilità sostenibile in grado di contrastare una incontrollata crescita nell’uso del mezzo privato. Al contempo, si è guardato con rinnovato interesse alla strada come spazio in grado di supplire alla carenza di aree aperte pubbliche di prossimità, emersa in diversi contesti urbani a seguito delle misure di limitazione agli spostamenti. L’interpretazione della strada come paesaggio complesso, in grado, soprattutto all’interno di tessuti urbani densi, di assolvere a funzioni non solo di mobilità, ma anche sociali ed ecologiche è stata pertanto posta alla base di diverse sperimentazioni progettuali, in Italia e all’estero. Questo articolo riporta e discute alcune iniziative di ridisegno del paesaggio stradale urbano, innescate dalla contingenza pandemica, attualmente in corso a Torino, città tra le più colpite dalla prima come dalla seconda “ondata”. La lettura di queste esperienze, oltre a gettare luce su una realtà locale in fieri e non scontata in una città tradizionalmente “auto-centrica”, apre a riflessioni più generali sul ruolo della crisi, non solo sanitaria, come effettivo motore di innovazione urbana e su obiettivi e modi del progetto di paesaggio per la strada nella contingenza pandemica e oltre.


2021 ◽  
Vol 19 (1) ◽  
pp. 242-255
Author(s):  
Giancarlo Gallitano ◽  
Manfredi Leone ◽  
Francesca Lotta

The correlation between the psycho-physical well-being of citizens and the provision of green areas has been one of the cornerstones of urban planning since its inception, as its constant commitment to adapt cities and territories to emerging challenges. The spread of SARS-Cov-2 has changed the relationship between citizens and urban space. The public space, has been limited and banned, confining citizens within their private space and the psycho-physical well-being of citizens depended only on the quality of the domestic space.The pandemic represents a moment of reflection and research for the disciplines that deal with the quality of life of citizens. The pandemic crisis may be an opportunity to rethink the role and importance of the provision of public space, in particular urban green areas, their distribution and effective accessibility. The contribution aims to rethink urban models capable of responding to the challenges of the post-pandemic city


2021 ◽  
Vol 19 (1) ◽  
pp. 140-151
Author(s):  
Jordi Bellmunt

La città cambia nello stesso modo in cui lo fanno anche le persone. Le vecchie città stanno lottando per la loro sopravvivenza, per il loro futuro, per essere più vivibili, più respirabili, più vicine alle persone che le abitano e, negli ultimi tempi, si stanno rilevando evidenti metamorfosi che rompono schemi, distruggono previsioni e modificano obiettivi pianificati. In un mondo in cui si presume che nei prossimi cinquant'anni oltre l'80% della popolazione vivrà in ambienti urbani, la lotta per rettificare le tendenze e per conquistare la città per il cittadino è cruciale.


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