scholarly journals L'EFFETTO MANCATO DELLA RIFORMA MAGGIORITARIA: IL VOTO STRATEGICO

Author(s):  
Alessandro Chiaramonte
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La riforma elettorale tra speranze e scetticismoAl tempo della campagna in favore dell'adozione del principio maggioritario di rappresentanza in Italia, la speranza di molti era che il nuovo sistema elettorale potesse produrre effetti simili a quelli delle democrazie anglosassoni cui intendeva ispirarsi, ossia che strutturasse la competizione partitica in termini bipolari – se non bipartitici – e favorisse quindi l'alternanza dei governi.Sebbene siano trascorsi ormai più di tre anni da allora e, soprattutto, abbiano avuto luogo due elezioni, è ancora presto per dire se le nuove regole abbiano prodotto gli effetti desiderati. La transizione politica italiana è un processo ancora lontano dall'approdo finale e non consente ad oggi valutazioni definitive. Certo è che i sistemi elettorali introdotti nel 1993 sono stati caricati da molti di attese taumaturgiche, nonostante i moniti lanciati dal mondo scientifico sulla necessità di una modifica ben più incisiva dell'architettura istituzionale del sistema politico italiano. Qualunque sistema elettorale, infatti, costituisce di per sésolouna struttura di vincoli e di opportunità, dunque di vincoli più o meno stringenti e di opportunità che possono essere colte o meno. Inoltre, riguardo all'effettiva configurazione della normativa elettorale approvata dal Parlamento nell'agosto del 1993, la cautela sulle prospettive del cambiamento muoveva dalla considerazione che le nuove regole incarnavano entrambi i principi maggioritario (pur prevalente) e proporzionale di rappresentanza, quindi due logiche distinte di competizione e di voto sulla combinazione delle quali era difficile fare previsioni.

1990 ◽  
Vol 8 (2) ◽  
pp. 117-124
Author(s):  
Hans-Jürgen Ruppelt
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Abstract L’economia tedesca è sempre stata caratterizzata da una struttura molto concentrata, in cui le imprese facevano frequente ricorso ai cartelli. Alia fine dell’ultima guerra, gli alleati (ed in particolare gli Stati Uniti) hanno insistito perché la concentrazione fosse ridotta ed i cartelli fossero eliminati, introducendo cosi la libera concorrenza nell’economia.La legge ha introdotto un generale divieto di cartellizzazione, con alcune esenzioni legali che consentono specifiche intese.L’applicazione della legge attraverso un organismo indipendente, l’Ufficio Federale dei Cartelli, si è basata esclusivamente sugli aspetti concorrenziali, con esclusione quindi degli aspetti di «interesse pubblico». L’unica eccezione è costituita dal potere di autorizzazione di cartelli e concentrazioni da parte del Ministro, che tuttavia vi ha fatto ricorso molto raramente.Nell’ambito di applicazione della legge sono rientrate non soltanto le attività dirette a limitare la concorrenza da parte dei privati, ma anche le distorsioni del mercato prodotte da interventi pubblici, come regolamentazione, sussidi e protezionismo. Negli anni più recenti, in particolare, la politica della concorrenza si è ispirata all’idea di modificare l’equilibrio tra settore privato e settore pubblico, riducendo quest’ultimo mediante deregolamentazione e privatizzazione.La legge tedesca riguarda essenzialmente quattro gruppi di limitazioni della concorrenza: accordi orizzontali, restrizioni verticali, abuso del potere di mercato e concentrazioni.Gli accordi orizzontali sono proibiti e, di conseguenza, nulli. Coloro che vi abbiano preso parte sono passibili di una multa che può giungere fino ad un ammontare pari a tre volte il valore degli utili così conseguiti. Si tratta, peraltro, di un criterio di difficile applicazione, essendo molto ardua la determinazione dell’incremento di utili ottenuto con un accordo.Una lacuna del sistema era costituita dal fatto di escludere alcune forme di collusione che a stretto rigore non rientravano nella categoria degli «accordi». È stato necessario emendare la legge, includendovi esplicitamente le «azioni concertate».Un secondo problema riguarda l’inclusione o meno nel concetto di «restrizione della concorrenza” dell’obbligo per le parti dell’accordo di mettere in atto comportamenti contrari alla concorrenza. Secondo l’interpretazione degli organi giudiziari tale obbligo si deve presumere.Per quanto riguarda le deroghe, l’Ufficio Federale dei Cartelli tende ad essere alquanto rigido.Per gli «accordi verticali», la legge tedesca, in contrasto con l’art. 85 del Trattato CEE e con la legge italiana, introduce specifiche regole. Essi sono, in genere, legali, con la sola eccezione degli accordi per la determinazione del prezzo, che sono proibiti di per sé, a meno che non riguardino il settore dell’editoria.Gli interventi per accordi verticali sono stati poco frequenti e, a quanto sembra, nella maggior parte dei casi tali accordi non dovrebbero essere stati influenzati dalla legislazione sulla concorrenza.Per quanto riguarda l’abuso di potere di mercato, il vecchio adagio statunitense vale anche per la Germania: le dimensioni non danno luogo, di per sé, ad un pericolo. Analogamente, una posizione dominante, come tale, non può essere ritenuta dannosa, anche se è ampiamente diffusa l’opinione secondo cui non debba essere consentito l’abuso di posizione dominante.Sotto il profilo applicativo, peraltro, bisogna identificare due fondamentali presupposti: una «posizione dominante” e un «comportamento abusivo».Il controllo del comportamento abusivo persegue, sia in Germania che in Italia, due obiettivi: impedire alle imprese dominanti di stabilire prezzi troppo elevati, realizzando profitti monopolistici (abuso di prezzi), e proteggere la libertà di competere delle altre imprese (pratiche restrittive).Per quanto riguarda l’abuso di prezzi, l’esperienza tedesca non è stata molto incoraggiante, soprattutto per la ben nota difficoltà nella definizione del «giusto prezzo».Hanno avuto maggiore successo, invece, i procedimenti nei riguardi di pratiche restrittive. Anche in questo caso non e facile applicare la normativa concorrenziale, specie per quanto riguarda i casi «marginali», come i casi di collegamenti tra imprese che non sembrano evidenziare comportamenti anti-competitivi.L’introduzione della regolamentazione delle concentrazioni è avvenuta in Germania soprattutto per le difficoltà nel perseguire gli abusi di posizione dominante. Diversamente dalla legge italiana, il sistema tedesco non prevede un minimo fatturato nazionale, ma fa riferimento al valore del fatturato nel suo complesso, dovunque sia stato conseguito.Notevoli difficoltà potranno derivare dalla definizione del concetto di «controllo». Dal punto di vista pratico sembra conveniente combinare le caratteristiche di flessibilità e certezza giuridica con una definizione generale che specifichi il maggior numero possibile di fattispecie.Le caratteristiche più significative dell’attività di controllo delle concentrazioni svolta in Germania sono l’effetto sospensivo della notificazione che precede la concentrazione e un criterio strettamente concorrenziale. L’esperienza dimostra che è molto difficile far venir meno una concentrazione, una volta che sia stata effettuata. Per questo motivo si richiede che le concentrazioni che eccedono una determinata soglia siano comunicate in anticipo.Sebbene l’Ufficio Federale dei Cartelli abbia a disposizione quattro mesi per completare la sua investigazione, circa i tre quarti delle procedure sono completate entro quattro settimane.Vi è una netta distinzione di compiti tra l’Ufficio Federale dei Cartelli e il Ministro dell’Economia. Il primo si occupa degli aspetti strettamente inerenti alla concorrenza, senza tener conto degli altri benefici che possono derivare dalla concentrazione. Il Ministro, invece, per considerazioni d’interesse pubblico, può autorizzare una concentrazione che l’Ufficio Federale dei Cartelli aveva bloccato. Sino ad ora (dal 1973) soltanto sei autorizzazioni sono state concesse dal Ministro e non sembra che esse abbiano dato luogo ai risultati positivi che erano attesi.


2004 ◽  
Vol 57 (3) ◽  
pp. 165
Author(s):  
Stanisław Wronka
Keyword(s):  

L’articolo è una ampliata relazione, tenuta durante la VII Giornata del Giudaismo nella Chiesa Cattolica in Polonia, il cui motto suonava: „Diverrete una benedizione” (Za 8, 13). Il profeta Zacharia ricordava agli Israeliti dopo le traumatiche esperienze dell’esilio babilonese, che conformemente alla promessa data ad Abramo (cf. Gen 12, 2-3), Dio contuinava a portare loro la benedizione, che dovevano trasmettere a tutte le nazioni. Questa parola profetica rimane sempre attuale, anche dopo lo sterminio degli ebrei durante la seconda guerra mondiale, come ha ricordato il Concilio Vaticano II e che Giovanni Paolo II non cessa di sottolineare. Gli ebrei non sono stati rigettati, „perché i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili” (Rm 11, 29), ma devono essere sempre una fonte di benedizione per il mondo. I cristiani si sentono anche eredi della benedizione di Abramo, che vedono compiuta in Gesù Cristo. Bisogna dunque, che le due comunità religiose diventino una benedizione per sé stesse e portino insieme il divino messaggio della pace e della giustizia al mondo contemporaneo, secolarizzato, diviso e corrotto.


Author(s):  
Agnese Colpani ◽  
et al.

Con l’avvento della terapia antiretrovirale combinata (cART),<br />il numero di persone che vivono con HIV (PCH) virosoppresse<br />(HIV-RNA<50 copie/mL) è aumentato raggiungendo percentuali<br />superiori al 90% nei paesi ad alto sviluppo economico,<br />trasformando l’infezione da HIV in una patologia cronica.<br />Vista l’elevata efficacia delle nuove terapie, la ricerca si sta<br />concentrando nel migliorare la tollerabilità.<br />A questo proposito, un aspetto da approfondire è quello legato<br />all’aumento di peso corporeo e dell’accumulo di grasso<br />addominale, in particolare nelle PCH che assumono inibitori<br />delle integrasi (INI). Questo può comportare un maggior rischio<br />di sviluppare diabete mellito, sindrome metabolica e<br />patologie cardiovascolari, rischio di per sé già aumentato nei<br />PCH rispetto alle persone sieronegative. Diversi studi sono<br />stati condotti sugli INI, ed in particolare sul dolutegravir a<br />cui è stato imputato di causare un maggior aumento di peso<br />rispetto agli altri farmaci.<br />Tuttavia, ci sono ancora molti aspetti da chiarire, fra cui i<br />meccanismi fisiopatologici alla base dell’aumento di peso,<br />le conseguenze per la salute e fattori predittivi di aumento<br />di peso.<br />In questo contesto, al CROI 2021 sono stati presentati diversi<br />lavori volti ad indagare le dinamiche, la portata, le cause e le<br />conseguenze dell’aumento di peso legato alla terapia antiretrovirale.<br />L’obiettivo della nostra breve revisione è quello<br />di dare una panoramica dei dati più recenti riguardanti l’aumento<br />di peso nelle PCH presentati al CROI 2021.


2001 ◽  
Vol 10 (1) ◽  
pp. 37-45 ◽  
Author(s):  
Paola Dazzan ◽  
Dinesh Bhugra ◽  
Mauro G. Carta ◽  
Bernardo Carpiniello

RIASSUNTOScopo – Valutare il processo decisionale che conduce al Trattamento Sanitario Obbligatorio. Setting – Un gruppo di psichiatri (n=81) della provincia di Cagliari (Sardegna, Italia). Principali misure utilizzate – Le attitudini verso il processo decisionale per il Trattamento Sanitario Obbligatorio sono state valutate attraverso tre ipotetici casi clinici che descrivevano: 1) un uomo con un quadro clinico di depressione e sintomi psicotici; 2) una giovane donna ad un possibile primo episodio psicotico; e 3) un uomo con una storia di abuso di sostanze e disturbo bipolare. Ciascun caso era seguito da un elenco di 11 fattori, ritenuti in letteratura come i più importanti nel processo decisionale per il ricovero obbligatorio (status psichico attuale, diagnosi, severità della malattia, pericolosità, utilità di un'eventuale terapia farmacologica, storia psichiatrica, età, sesso del paziente, possesso di un'abitazione, supporto sociale, occupazione). Per ciascun caso è stato chiesto agli psichiatri: a) se avrebbero sottoposto o meno il soggetto a Trattamento Sanitario Obbligatorio; e b) di elencare gli 11 fattori in ordine di importanza nella decisione di ricoverare obbligatoriamente. Risultati – 57 psichiatri (26 uomini e 31 donne) hanno completato il questionario. I fattori ritenuti importanti nella decisione di ricoverare obbligatoriamente sono stati: status psichico, diagnosi, severità della malattia e utilità di un'eventuale terapia farmacologica. La pericolositá per sé o per gli altri è stata ritenuta il fattore più importante dal 23% del campione. Conclusioni – In tre situazioni cliniche ipotetiche esiste un buon accordo sui fattori ritenuti importanti nella decisione di ricoverare obbligatoriamente, con ampia soggettività nell'applicazione di tali fattori. Questi fattori corrispondono ai criteri raccomandati dalla legge italiana. Il criterio della pericolosità per sé o per gli altri ha un ruolo importante nella decisione e viene occasionalmente considerato più importante dello stato psichico del paziente.


Author(s):  
F. G. Zaki ◽  
J. A. Greenlee ◽  
C. H. Keysser

Nuclear inclusion bodies seen in human liver cells may appear in light microscopy as deposits of fat or glycogen resulting from various diseases such as diabetes, hepatitis, cholestasis or glycogen storage disease. These deposits have been also encountered in experimental liver injury and in our animals subjected to nutritional deficiencies, drug intoxication and hepatocarcinogens. Sometimes these deposits fail to demonstrate the presence of fat or glycogen and show PAS negative reaction. Such deposits are considered as viral products.Electron microscopic studies of these nuclei revealed that such inclusion bodies were not products of the nucleus per se but were mere segments of endoplasmic reticulum trapped inside invaginating nuclei (Fig. 1-3).


2004 ◽  
Vol 32 (1) ◽  
pp. 181-184
Author(s):  
Amy Garrigues

On September 15, 2003, the US. Court of Appeals for the Eleventh Circuit held that agreements between pharmaceutical and generic companies not to compete are not per se unlawful if these agreements do not expand the existing exclusionary right of a patent. The Valley DrugCo.v.Geneva Pharmaceuticals decision emphasizes that the nature of a patent gives the patent holder exclusive rights, and if an agreement merely confirms that exclusivity, then it is not per se unlawful. With this holding, the appeals court reversed the decision of the trial court, which held that agreements under which competitors are paid to stay out of the market are per se violations of the antitrust laws. An examination of the Valley Drugtrial and appeals court decisions sheds light on the two sides of an emerging legal debate concerning the validity of pay-not-to-compete agreements, and more broadly, on the appropriate balance between the seemingly competing interests of patent and antitrust laws.


Author(s):  
H.B. Pollard ◽  
C.E. Creutz ◽  
C.J. Pazoles ◽  
J.H. Scott

Exocytosis is a general concept describing secretion of enzymes, hormones and transmitters that are otherwise sequestered in intracellular granules. Chemical evidence for this concept was first gathered from studies on chromaffin cells in perfused adrenal glands, in which it was found that granule contents, including both large protein and small molecules such as adrenaline and ATP, were released together while the granule membrane was retained in the cell. A number of exhaustive reviews of this early work have been published and are summarized in Reference 1. The critical experiments demonstrating the importance of extracellular calcium for exocytosis per se were also first performed in this system (2,3), further indicating the substantial service given by chromaffin cells to those interested in secretory phenomena over the years.


2002 ◽  
Vol 59 (7) ◽  
pp. 323-327
Author(s):  
Baum

Der mit zunehmendem Alter beobachtbare Verlust an Kraft, Koordination, Ausdauer und Flexibilität ist nur zum Teil als Alterungsprozess per se zu verstehen. Ein wesentlicher Einflussfaktor ist die körperliche Aktivität, d.h. die impliziten oder expliziten Trainingsreize. Denn alle körperlichen Leistungsmerkmale sind noch bis ins höchste Alter unter der Voraussetzung trainierbar, dass die Trainingsintensität und die Reizdichte hinreichend hoch sind. Bei Trainingsangeboten für ältere Menschen kommen der Kraft und der Koordination eine besondere Bedeutung zu, da sie die Basis für eine selbständige Lebensführung darstellen. Um das Krafttraining aus kardio-vaskulärer Sicht möglichst sicher zu gestalten, wurde von uns eine Trainingsform entwickelt und erprobt, bei der es im Gegensatz zu herkömmlichen Methoden zu signifikant geringeren Blutdruckanstiegen kommt.


2012 ◽  
Vol 69 (4) ◽  
pp. 249-252 ◽  
Author(s):  
Carrard ◽  
E. Pichler
Keyword(s):  

Hausstaubmilben sind kleine Spinnentiere, die weltweit vom gemäßigten bis zum tropischen Klima gefunden werden. Proteine, alle mit enzymatischen Eigenschaften, aus dem Gastrointestinaltrakt und folglich im Hausstaubmilbenkot sind Auslöser von allergischen Erkrankungen, die aufgrund einer kontinuierlichen Exposition von geringen Allergenmengen meist chronisch verlaufen. Klinisch äußert sich dies mit einem schleichenden Krankheitsbeginn: eine chronisch verstopfte Nase und - zu Beginn typischerweise - einem Anstrengungsasthma, das sich bei längerer Dauer verstärkt. Bei Vorliegen einer atopischen Dermatitis kann es auch nach Milbenkontakt zu einer Verstärkung der Dermatitis kommen. Die Anzahl an Hausstaubmilben und die Menge an Milbenallergen hängt von der relativen Luftfeuchtigkeit ab, wobei eine Luftfeuchtigkeit von > 50 %, wie es in sehr gut isolierten Häusern oder durch das Klima per se vorkommt, zu einem guten Gedeihen der Hausstaubmilben führt. Nahrungsquelle der Hausstaubmilben sind Hautschuppen, die ubiquitär in Polstermöbeln, Matratzen und Teppichen vorkommen. Die chronischen, recht unspezifischen und oft allergenunabhängigen Beschwerden verzögern oft die Diagnostik, welche durch eine ausgedehnte Allergieabklärung z. B. mittels Hauttestung erfolgt. Die Therapie besteht in erster Linie aus topischen Kortikosteroiden. Trotz widersprüchlicher Daten und Metaanalysen in der Literatur zur Hausstaubsanierung scheint das allgemein eher trockene Klima im Winter in der Schweiz eine Hausstaubsanierung in den Wohnungen zu begünstigen und wird deshalb auch empfohlen. Eine weitere Therapieoption ist die Durchführung einer spezifischen Immuntherapie mit gutem Erfolg bei Kindern und Erwachsenen. Verbesserungen der Diagnostik und Immuntherapie sind durch Einsatz der rekombinanten Allergene zu erwarten.


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