Decision making process for compulsory admission: study on a group of psychiatrists from Sardinia (Italy)

2001 ◽  
Vol 10 (1) ◽  
pp. 37-45 ◽  
Author(s):  
Paola Dazzan ◽  
Dinesh Bhugra ◽  
Mauro G. Carta ◽  
Bernardo Carpiniello

RIASSUNTOScopo – Valutare il processo decisionale che conduce al Trattamento Sanitario Obbligatorio. Setting – Un gruppo di psichiatri (n=81) della provincia di Cagliari (Sardegna, Italia). Principali misure utilizzate – Le attitudini verso il processo decisionale per il Trattamento Sanitario Obbligatorio sono state valutate attraverso tre ipotetici casi clinici che descrivevano: 1) un uomo con un quadro clinico di depressione e sintomi psicotici; 2) una giovane donna ad un possibile primo episodio psicotico; e 3) un uomo con una storia di abuso di sostanze e disturbo bipolare. Ciascun caso era seguito da un elenco di 11 fattori, ritenuti in letteratura come i più importanti nel processo decisionale per il ricovero obbligatorio (status psichico attuale, diagnosi, severità della malattia, pericolosità, utilità di un'eventuale terapia farmacologica, storia psichiatrica, età, sesso del paziente, possesso di un'abitazione, supporto sociale, occupazione). Per ciascun caso è stato chiesto agli psichiatri: a) se avrebbero sottoposto o meno il soggetto a Trattamento Sanitario Obbligatorio; e b) di elencare gli 11 fattori in ordine di importanza nella decisione di ricoverare obbligatoriamente. Risultati – 57 psichiatri (26 uomini e 31 donne) hanno completato il questionario. I fattori ritenuti importanti nella decisione di ricoverare obbligatoriamente sono stati: status psichico, diagnosi, severità della malattia e utilità di un'eventuale terapia farmacologica. La pericolositá per sé o per gli altri è stata ritenuta il fattore più importante dal 23% del campione. Conclusioni – In tre situazioni cliniche ipotetiche esiste un buon accordo sui fattori ritenuti importanti nella decisione di ricoverare obbligatoriamente, con ampia soggettività nell'applicazione di tali fattori. Questi fattori corrispondono ai criteri raccomandati dalla legge italiana. Il criterio della pericolosità per sé o per gli altri ha un ruolo importante nella decisione e viene occasionalmente considerato più importante dello stato psichico del paziente.

2018 ◽  
Vol 3 (1) ◽  
pp. 1-12
Author(s):  
Thais Spiegel ◽  
Ana Carolina P V Silva

In the study of decision-making, the classical view of behavioral appropriateness or rationality was challenged by neuro and psychological reasons. The “bounded rationality” theory proposed that cognitive limitations lead decision-makers to construct simplified models for dealing with the world. Doctors' decisions, for example, are made under uncertain conditions, as without knowing precisely whether a diagnosis is correct or whether a treatment will actually cure a patient, and often under time constraints. Using cognitive heuristics are neither good nor bad per se, if applied in situations to which they have been adapted to be helpful. Therefore, this text contextualizes the human decision-making perspective to find descriptions that adhere more closely to the human decision-making process. Then, based on a literature review of cognition during decision-making, particularly in healthcare context, it addresses a model that identifies the roles of attention, categorization, memory, emotion, and their inter-relations, during the decision-making process.


1990 ◽  
Vol 8 (2) ◽  
pp. 117-124
Author(s):  
Hans-Jürgen Ruppelt
Keyword(s):  

Abstract L’economia tedesca è sempre stata caratterizzata da una struttura molto concentrata, in cui le imprese facevano frequente ricorso ai cartelli. Alia fine dell’ultima guerra, gli alleati (ed in particolare gli Stati Uniti) hanno insistito perché la concentrazione fosse ridotta ed i cartelli fossero eliminati, introducendo cosi la libera concorrenza nell’economia.La legge ha introdotto un generale divieto di cartellizzazione, con alcune esenzioni legali che consentono specifiche intese.L’applicazione della legge attraverso un organismo indipendente, l’Ufficio Federale dei Cartelli, si è basata esclusivamente sugli aspetti concorrenziali, con esclusione quindi degli aspetti di «interesse pubblico». L’unica eccezione è costituita dal potere di autorizzazione di cartelli e concentrazioni da parte del Ministro, che tuttavia vi ha fatto ricorso molto raramente.Nell’ambito di applicazione della legge sono rientrate non soltanto le attività dirette a limitare la concorrenza da parte dei privati, ma anche le distorsioni del mercato prodotte da interventi pubblici, come regolamentazione, sussidi e protezionismo. Negli anni più recenti, in particolare, la politica della concorrenza si è ispirata all’idea di modificare l’equilibrio tra settore privato e settore pubblico, riducendo quest’ultimo mediante deregolamentazione e privatizzazione.La legge tedesca riguarda essenzialmente quattro gruppi di limitazioni della concorrenza: accordi orizzontali, restrizioni verticali, abuso del potere di mercato e concentrazioni.Gli accordi orizzontali sono proibiti e, di conseguenza, nulli. Coloro che vi abbiano preso parte sono passibili di una multa che può giungere fino ad un ammontare pari a tre volte il valore degli utili così conseguiti. Si tratta, peraltro, di un criterio di difficile applicazione, essendo molto ardua la determinazione dell’incremento di utili ottenuto con un accordo.Una lacuna del sistema era costituita dal fatto di escludere alcune forme di collusione che a stretto rigore non rientravano nella categoria degli «accordi». È stato necessario emendare la legge, includendovi esplicitamente le «azioni concertate».Un secondo problema riguarda l’inclusione o meno nel concetto di «restrizione della concorrenza” dell’obbligo per le parti dell’accordo di mettere in atto comportamenti contrari alla concorrenza. Secondo l’interpretazione degli organi giudiziari tale obbligo si deve presumere.Per quanto riguarda le deroghe, l’Ufficio Federale dei Cartelli tende ad essere alquanto rigido.Per gli «accordi verticali», la legge tedesca, in contrasto con l’art. 85 del Trattato CEE e con la legge italiana, introduce specifiche regole. Essi sono, in genere, legali, con la sola eccezione degli accordi per la determinazione del prezzo, che sono proibiti di per sé, a meno che non riguardino il settore dell’editoria.Gli interventi per accordi verticali sono stati poco frequenti e, a quanto sembra, nella maggior parte dei casi tali accordi non dovrebbero essere stati influenzati dalla legislazione sulla concorrenza.Per quanto riguarda l’abuso di potere di mercato, il vecchio adagio statunitense vale anche per la Germania: le dimensioni non danno luogo, di per sé, ad un pericolo. Analogamente, una posizione dominante, come tale, non può essere ritenuta dannosa, anche se è ampiamente diffusa l’opinione secondo cui non debba essere consentito l’abuso di posizione dominante.Sotto il profilo applicativo, peraltro, bisogna identificare due fondamentali presupposti: una «posizione dominante” e un «comportamento abusivo».Il controllo del comportamento abusivo persegue, sia in Germania che in Italia, due obiettivi: impedire alle imprese dominanti di stabilire prezzi troppo elevati, realizzando profitti monopolistici (abuso di prezzi), e proteggere la libertà di competere delle altre imprese (pratiche restrittive).Per quanto riguarda l’abuso di prezzi, l’esperienza tedesca non è stata molto incoraggiante, soprattutto per la ben nota difficoltà nella definizione del «giusto prezzo».Hanno avuto maggiore successo, invece, i procedimenti nei riguardi di pratiche restrittive. Anche in questo caso non e facile applicare la normativa concorrenziale, specie per quanto riguarda i casi «marginali», come i casi di collegamenti tra imprese che non sembrano evidenziare comportamenti anti-competitivi.L’introduzione della regolamentazione delle concentrazioni è avvenuta in Germania soprattutto per le difficoltà nel perseguire gli abusi di posizione dominante. Diversamente dalla legge italiana, il sistema tedesco non prevede un minimo fatturato nazionale, ma fa riferimento al valore del fatturato nel suo complesso, dovunque sia stato conseguito.Notevoli difficoltà potranno derivare dalla definizione del concetto di «controllo». Dal punto di vista pratico sembra conveniente combinare le caratteristiche di flessibilità e certezza giuridica con una definizione generale che specifichi il maggior numero possibile di fattispecie.Le caratteristiche più significative dell’attività di controllo delle concentrazioni svolta in Germania sono l’effetto sospensivo della notificazione che precede la concentrazione e un criterio strettamente concorrenziale. L’esperienza dimostra che è molto difficile far venir meno una concentrazione, una volta che sia stata effettuata. Per questo motivo si richiede che le concentrazioni che eccedono una determinata soglia siano comunicate in anticipo.Sebbene l’Ufficio Federale dei Cartelli abbia a disposizione quattro mesi per completare la sua investigazione, circa i tre quarti delle procedure sono completate entro quattro settimane.Vi è una netta distinzione di compiti tra l’Ufficio Federale dei Cartelli e il Ministro dell’Economia. Il primo si occupa degli aspetti strettamente inerenti alla concorrenza, senza tener conto degli altri benefici che possono derivare dalla concentrazione. Il Ministro, invece, per considerazioni d’interesse pubblico, può autorizzare una concentrazione che l’Ufficio Federale dei Cartelli aveva bloccato. Sino ad ora (dal 1973) soltanto sei autorizzazioni sono state concesse dal Ministro e non sembra che esse abbiano dato luogo ai risultati positivi che erano attesi.


2014 ◽  
Vol 23 (2) ◽  
pp. 104-111 ◽  
Author(s):  
Mary Ann Abbott ◽  
Debby McBride

The purpose of this article is to outline a decision-making process and highlight which portions of the augmentative and alternative communication (AAC) evaluation process deserve special attention when deciding which features are required for a communication system in order to provide optimal benefit for the user. The clinician then will be able to use a feature-match approach as part of the decision-making process to determine whether mobile technology or a dedicated device is the best choice for communication. The term mobile technology will be used to describe off-the-shelf, commercially available, tablet-style devices like an iPhone®, iPod Touch®, iPad®, and Android® or Windows® tablet.


1970 ◽  
pp. 53-57
Author(s):  
Azza Charara Baydoun

Women today are considered to be outside the political and administrative power structures and their participation in the decision-making process is non-existent. As far as their participation in the political life is concerned they are still on the margins. The existence of patriarchal society in Lebanon as well as the absence of governmental policies and procedures that aim at helping women and enhancing their political participation has made it very difficult for women to be accepted as leaders and to be granted votes in elections (UNIFEM, 2002).This above quote is taken from a report that was prepared to assess the progress made regarding the status of Lebanese women both on the social and governmental levels in light of the Beijing Platform for Action – the name given to the provisions of the Fourth Conference on Women held in Beijing in 1995. The above quote describes the slow progress achieved by Lebanese women in view of the ambitious goal that requires that the proportion of women occupying administrative or political positions in Lebanon should reach 30 percent of thetotal by the year 2005!


2017 ◽  
Vol 1 (2) ◽  
Author(s):  
Abdul Hamid Arribathi ◽  
Maimunah Maimunah ◽  
Devi Nurfitriani

This study aims to determine the stages that must be implemented in building a Business Intelligence System structured and appropriate in building Business Intelligence Systems in an organization, and understand the important aspects that must be considered for investment development Business Intelligence System is increasing. Business must be based on the conditions and needs of the organization in achieving the desired goals. If these conditions occur, then the decision-making process will be better and more accurate. The purpose of this study is to determine the important aspects that must be understood and prepared in using the Business Intelligence System in an organization. The method used is the explanation as well as the research library of several books, articles and other literature.


2012 ◽  
Vol 3 (4) ◽  
pp. 1-4
Author(s):  
George Ungureanu ◽  
◽  
Gabriela Ignat

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