scholarly journals Injection laryngoplasty through a transoral approach using the Guedel oral airway

2017 ◽  
Vol 37 (05) ◽  
pp. 444-446
Author(s):  
A.L. Hamdan ◽  
M. Rizk ◽  
C. Ayoub ◽  
G. Ziade

Le laringoplastiche iniettive hanno ottenuto notevole popolarità come modalità di trattamento per l’insufficienza glottica. Numerosi approcci sono stati descritti: transcutaneo, transorale, transnasale. Gli autori descrivono una nuova tecnica, eseguita con successo in tre pazienti: la laringoplastica iniettiva endoscopica con l’utilizzo la cannula di Guedel modificata. C’è stato un marcato miglioramento della disfonia, del tempo massimo fonatorio e del quoziente di chiusura glottica, insieme ad un decremento del Voice-Handicap Index-10 score. Questo nuovo valido approccio è applicabile per il trattamento dell’insufficienza glottica.

2010 ◽  
Vol 143 (2) ◽  
pp. 190-197 ◽  
Author(s):  
David Pang Cheng Lau ◽  
Edward Zhiyong Zhang ◽  
Seng Mun Wong ◽  
Gwyneth Lee ◽  
Yiong Huak Chan

Author(s):  
S F Johari ◽  
M Azman ◽  
A S Mohamed ◽  
M M Baki

Abstract Objective To evaluate voice intensity as the primary outcome measurement when treating unilateral vocal fold paralysis patients. Methods This prospective observational study comprised 34 newly diagnosed unilateral vocal fold paralysis patients undergoing surgical interventions: injection laryngoplasty or medialisation thyroplasty. Voice assessments, including maximum vocal intensity and other acoustic parameters, were performed at baseline and at one and three months post-intervention. Maximum vocal intensity was also repeated within two weeks before any surgical interventions were performed. The results were compared between different time points and between the two intervention groups. Results Maximum vocal intensity showed high internal consistency. Statistically significant improvements were seen in maximum vocal intensity, Voice Handicap Index-10 and other acoustic analyses at one and three months post-intervention. A significant moderate negative correlation was demonstrated between maximum vocal intensity and Voice Handicap Index-10, shimmer and jitter. There were no significant differences in voice outcomes between injection laryngoplasty and medialisation thyroplasty patients at any time point. Conclusion Maximum vocal intensity can be applied as a treatment outcome measure in unilateral vocal fold paralysis patients; it can demonstrate the effectiveness of treatment and moderately correlates with self-reported outcome measures.


2017 ◽  
Vol 131 (S1) ◽  
pp. S41-S46 ◽  
Author(s):  
D Chandran ◽  
C Woods ◽  
S Ullah ◽  
E Ooi ◽  
T Athanasiadis

AbstractObjective:To compare clinical outcomes and complication rates in patients undergoing injection laryngoplasty performed under local versus general anaesthesia.Methods:A retrospective review was conducted of patients who underwent injection laryngoplasty performed by a single laryngologist in a tertiary Australian laryngology centre, between February 2013 and December 2014. Patient demographics, anaesthetic modality and complications were recorded. Voice Handicap Index 10 and the Grade, Breathiness, Roughness, Asthenia, Strain scale were evaluated.Results:Thirty-four laryngoplasties were performed under general anaesthesia and 41 under local anaesthesia, with mean patient ages of 59.5 and 68.8 years, respectively. Voice Handicap Index 10 scores were significantly improved post-injection (p< 0.001), with no significant difference between general anaesthesia and local anaesthesia (p> 0.05). All aspects of the Grade, Breathiness, Roughness, Asthenia, Strain scale showed significant improvement post-injection, except asthenia. There were seven (9.3 per cent) minor complications (five in the general anaesthesia group, two in the local anaesthesia group), all managed conservatively.Conclusion:Injection laryngoplasties performed under general anaesthesia and local anaesthesia offer similar voice outcomes, with comparable complication rates. Hence, development of a management algorithm for injection laryngoplasties performed under local anaesthesia is recommended.


2012 ◽  
Vol 73 (S 02) ◽  
Author(s):  
M. Fraioli ◽  
M. Lecce ◽  
D. Lisciani ◽  
C. Fraioli
Keyword(s):  

2020 ◽  
pp. 119-145
Author(s):  
Lorenza Di Pentima ◽  
Sara Ramelli

Scopo del presente studio è stato analizzare il fenomeno del bullismo secondo la prospettiva dell'attaccamento, ponendo a confronto i bulli, i bulli-vittima, le vittime e i non-coinvolti nei modelli mentali e nei comportamenti socio-emozionali (in particolare aggressività, evitamento dell'interazione, manifestazioni di ansia e depressione). Hanno partecipato allo studio 365 bambini, 208 maschi (57%) e 157 femmine (43%), di 5 scuole di Roma, di età compresa tra 8 e 11 anni (M = 9.28, DS = 0.81). Gli strumenti impiegati sono stati: Nomina dei Pari (Menesini, 2003), per individuare i ruoli di bullo, vittima, bullo-vittima e non coinvolto, Separation Anxiety Test (Attili, 2001) per la misura dei modelli mentali dell'attaccamento e Social Emo-tional Dimension Scale (Ianes, & Savelli, 1994) per la valutazione dei comportamenti socio-emozionali. Dai risultati emerge che, nel confronto con i non-coinvolti, i bulli mostrano più attaccamenti ambivalenti ed evitanti, li dove le vittime e i bulli-vittima mostrano per lo più modelli mentali di tipo ambivalente. Inoltre i bulli, i bulli-vittima e le vittime presentano più alti livelli di aggressività, di evitamento delle interazioni con i pari e di comportamenti inappropriati.


MISSION ◽  
2019 ◽  
pp. 9-25
Author(s):  
Enrico De Vivo ◽  
Marilu Foti ◽  
Manuela Mellano ◽  
Emanuele Bignamini
Keyword(s):  

Un paziente ad "Elevata Complessit&agrave; SocioSanitaria" (ECoSS), rappresenta l'esito conclusivo di un investimento terapeutico e, tendenzialmente, non ha pi&ugrave; possibilit&agrave; di riabilitazione; quindi, impegner&agrave; risorse del sistema di cura per tutta la durata della sua vita, costituendo un elemento da considerare in termini di programmazione e investimento delle risorse.&nbsp; A fronte di queste considerazioni, si pongono diverse questioni. Quando &egrave; possibile definire un paziente ECoSS? Qual &egrave; la prevalenza dei pazienti che possono essere definiti ECoSS sul totale di quelli in cura? Quali caratteristiche specifiche hanno rispetto ai pazienti "non ECoSS" in cura e rispetto alla popolazione generale? Sono stati esaminati 1003 pazienti allo scopo di rispondere a queste domande.


2020 ◽  
pp. 115-140
Author(s):  
Mirko Dai Prà
Keyword(s):  

Il presente lavoro si pone lo scopo di descrivere un intervento diretto ad un paziente con disabilità cognitiva e disturbo Bipolare e la valutazione degli esiti rispetto a: comportamenti di aggressività e furto, terapie farmacologiche assunte e Qualità della Vita. Metodo: È stato utilizzato un intervento integrato con tecniche di tipo Comportamentale e Cognitivo condotto dall'équipe riabilitativa a seguito di valutazione funzionale del caso con modello Comportamentale ABC (Antecedenti Behavior Conseguenze) con un paziente di 41 anni con disabilità cognitiva di tipo moderato e disturbo Bipolare. L'intervento è stato progettato con modelli di condizionamento operante e l'équipe riabilitativa è stata istruita. Al primo intervento è seguito un secondo additivo di token economy volto a rinforzare i comportamenti acquisiti. In fine è stato eseguito un intervento di tipo Cognitivo seguendo i principi della psicoeducazione ed è stato adattato alle capacità di comprensione dell'utente. Gli outcome sono stati il tipo e la quantità di farmaci assunti, il numero di comportamenti aggressivi e di comportamenti di furto, i risultati relativi alla Qualità della Vita percepita. È stato condotto uno studio di caso. Risultati: Sono diminuiti comportamenti di Aggressività e furto, diminuita l'assunzione di Benzodiazepine e di Antipsicotici, diminuita la somministrazione di terapie meccaniche restrittive quali terapia al bisogno Intra Muscolo e isolamento in camera, migliorata la Qualità della Vita nei domini Ruolo e salute Fisica, Salute in Generale, Vitalità, Attività Sociali Ruolo e Stato emotivo. Conclusioni: L'intervento si è dimostrato efficace a livello di decremento di comportamenti problema, diminuzione dei farmaci assunti e di Qualità della Vita percepita. Il lavoro offre spunti di riflessione relativi ai fattori del gruppo di lavoro e dei singoli che possono favorire l'intervento.


2020 ◽  
pp. 91-100
Author(s):  
Vittorio Lannutti

L'esperienza pratica proposta riporta i principali risultati del progetto BeFriend, svolto in due scuole medie di secondo grado della provincia di Ascoli Piceno negli anni scolastici 2017/2018 e 2018/2019. BeFriend ha affrontato il problema della povertà educativa da un punto di vista relazionale e socio-affettivo utilizzando lo strumento del peer mentoring, inteso come modello psicopedagogico e best practice che pone al centro la relazione di sostegno che si instaura tra un giovane, che vive situazioni problematiche durante il suo percorso di cre-scita, il mentee, e un giovane, il mentor, che ha lo scopo di aiutare il mentee a individuare le proprie potenzialità valorizzandole in modo sano e funzionale. Il progetto è stato diviso in due step. Nel primo 120 studenti frequentanti il triennio delle due scuole sono stati formati al mentoring, attraverso gli strumenti del Gestalt counseling e della sociologia delle migrazioni. Nel secondo step i 120 studenti formati, divenuti mentor hanno lavorato con 120 studenti del biennio, i mentee (scelti in base a difficoltà emotive e a rischio di drop-out), sotto la supervisione e con la sollecitazione di educatori e formatori all'interno di attività laboratoriali volte sia ad affrontare e a discutere in gruppo e a coppie le fragilità e le difficoltà relazionali vissute dai mentee, sia per acquisire gli strumenti per un uso consapevole, critico e creativo dei media, sia per affrontare le questioni inerenti i pregiudizi, e le principali motivazioni delle migrazioni. L'obiettivo del progetto è stato raggiunto, come dimostrato sia dagli spot sulla lotta e la pre-venzione al bullismo/cyberbullismo e al razzismo, realizzati durante uno dei laboratori sia dalle risposte fornite nei questionari sottoposti agli studenti alla conclusione del progetto, i cui aspetti più rilevanti sono stati: il superamento della fase infantile dell'egocentrismo, un aumento della fiducia negli altri e dell'autostima, una maggiore tendenza all'ascolto e all'empatia e la disponibilità a mettersi in gioco e a rischiare nella relazione con l'altro sco-nosciuto.


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